Sulla proroga dello stato d’emergenza
Giuseppe Conte, un professore di diritto
che viola lo stato di diritto
Non
c’è niente di peggio del professore di diritto, fattosi politico, che mescola e
rimescola le carte, imbrogliando i cittadini e
minando i fondamenti dello stato di diritto e in particolare della
democrazia rappresentativa.
Il
personaggio in discussione, per dirla senza mezzi termini, è Giuseppe Conte, “ l’Avvocato
del Popolo”, che si crede furbissimo. Cosa
che purtroppo gli viene permessa: in
primis, dal Partito Democratico che pure avrebbe una certa cultura liberal-democratica di governo.
Conte
parla di proroga dello stato di
emergenza come se fosse una cosetta normale,
mascherando la svolta autoritaria che risale alla fine di gennaio. Egli si nasconde dietro la fumosa terminologia di “decisioni collegiali” prese dal Governo e
“di debito confronto con il Parlamento”, aggiungendo, con faccia bronzea che
“durante questo periodo” si sarebbe recato “spesso”
in Parlamento “ per informare i parlamentari, per aggiornarli, per il
debito confronto” e “che così sarà anche
questa volta”.
Che
significa “debito confronto”? Bah...
Un decreto
legge, perché, per le misure attuative di questo costituzionalmente si parla, deve essere convertito in legge entro
sessanta giorni. L’articolo 77 della Costituzione, prevede che, quando e se il Governo adotti, sotto sua
responsabilità, provvedimenti provvisori
con forza di legge, deve il giorno stesso presentarsi per la conversione alle
Camere che, anche se sciolte sono appositamente convocate, per riunirsi entro
cinque giorni. Lì c’è il confronto con il voto. Tutto il resto è fumo e
imbroglio politico.
Ovviamente, intanto nell’attesa il Governo, perché questo insegna il passato dell’Esecutivo populista double face di
Conte, può fare di tutto, anche chiudere in casa gli
italiani, distruggere l'economia, perseguitare i runner, favorire la delazione, come è avvenuto a colpi di decreti, stravolgendo lo stato di diritto.
Che
Conte faccia di finta di ignorare l’articolo 77, inventandosi il valore
salvifico per la democrazia parlamentare di confronti e informative, è veramente
vergognoso. Come del resto è inquietante
il silenzio del Presidente Mattarella e dei giuristi di grido a quattromila euro a
editoriale.
Qual
è la verità? Che alle origini della sistematica
distruzione populista della società
italiana , tuttora in corso, c’è,
ripetiamo, la dichiarazione dello stato di emergenza
deliberata in Consiglio dei Ministri il
31 gennaio 2020, che autorizzava, attraverso
il varo di successivi Decreti- legge e
del Presidente del Consiglio, misure in
deroga, seriamente lesive della libertà politica, economica e civile degli italiani.
Ecco
cosa è in gioco quando si parla di
proroga dello stato di emergenza: la nostra libertà.
Ma
quale confronto… Ma quali informative… Serve
una parlamentarizzazione vera, capace di produrre, se necessario, un netto
voto contrario delle Opposizioni. E
ancora prima, cosa fondamentale, in sede di Consiglio dei Ministri, occorre un atto di resipiscenza politica da parte del Partito Democratico nei riguardi di una
svolta autoritaria, in precedenza purtroppo avallata.
Lo stesso Renzi, pur al
governo, che tuttavia in qualche misura
rappresenta l’ala libertaria e modernizzante della sinistra, avrebbe - purtroppo il condizionale è d’obbligo - il dovere di insorgere. Di dire no, insomma.
Si
rifletta su un punto: la necessità e l' urgenza alla base della proroga dello stato di emergenza, sono ricondotte, come osserva l’ineffabile
Giuseppe Conte, alla “curva epidemiologica”, a una parola magica, cioè a quanto
vi sia di più arbitrario e misterioso sul piano
della misurazione, come del resto
sostengono, talvolta con modalità sconcertanti, gli stessi virologi-epidemiologi.
Insomma,
la libertà degli italiani sembra dipendere da cifre manipolabili ad uso e
consumo della conservazione del potere da parte del Governo populista retto da Conte: un professore di diritto che viola lo
stato di diritto.
Carlo Gambescia
(*)
Qui le dichiarazioni di Conte: https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/07/10/covid-verso-proroga-stato-emergenza-dicembre_Ciu3xTJpfCV6aGbYkR2fqK.html
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