Riflessioni
La politica della paura
Si può contrastare l’approccio costruttivista-securitario? Quel
vedere pericoli ovunque, dilatato fino al parossismo da politici, mass media, social ed esperti di turno? Per poter così usare il cannone politico? Nel tentativo di edificare Sua Santità, la Sicurezza Sociale Totale?
Si pensi, ad esempio, a un
fenomeno banale, come le previsioni del tempo, tramutate in bollettini di guerra. Insomma, come difendersi
dalla politica della paura?
Esageriamo? Si legga, in
che termini catastrofisti, si parla,
proprio oggi, del prossimo fine
settimana.
Un'ampia area depressionaria, posizionata su gran
parte del continente europeo, tende a scendere verso l'Italia, causando
instabilità diffusa, con fenomeni che domani saranno più intensi sulla fascia
adriatica e su parte delle regioni del centro. Il Dipartimento della Protezione
Civile ha dunque emesso un avviso di condizioni meteo avverse che prevede dalle
prime ore di domani, venerdì 17 luglio, precipitazioni, a prevalente carattere
di rovescio o temporale, sull'Emilia-Romagna, specie settori centro-orientali,
in estensione dal mattino, su Marche, Toscana, Abruzzo, Molise e Lazio, specie
sui settori orientali e meridionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci
di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche
di vento. Sulla base dei fenomeni in atto e previsti, è stata valutata per la
giornata di domani allerta gialla su gran parte di Emilia-Romagna, Toscana e
Lazio, sugli interi territori di Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e
Basilicata.
(https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/07/16/meteo-in-arrivo-piogge-e-temporali_b1921dea-8164-4d3b-a67c-115cfc248fbc.html . I corsivi sono nostri. )
E ciò è quasi nulla rispetto alla pandemia
psicopolitica che si abbattuta sulle nostre società in
seguito al Covid: trasformato, a
livello di immaginario collettivo, dopo un bombardamento politico-mediatico che
non ha precedenti, nel virus destinato a distruggere la vita dell’uomo sulla
Terra. Una politica, socialmente autodistruttiva, dalle disastrose conseguenze reali.
Si rifletta, sono misure protezionistiche e securitarie invocate dalla stessa gente. Il "popolo" implora le catene...
Insomma, siamo davanti a un fenomeno politico-sociale,
dotato di forza propria, nel quale le masse si immedesimano, difficile da
contrastare. Probabilmente, dovrà fare il
suo corso…
Ci si guardi intorno: oggi quasi ogni cosa
diventa subito fonte di pericolo e di isteria collettiva:
dall’immigrato pronto a uccidere l’uomo bianco (ora, addirittura, infettandolo)
a un’ attesa più lunga del previsto nella sala d’aspetto di un medico di base.
Tutti rivendicano tutto. E soprattutto si rifiuta il rischio e con il rischio
la responsabilità di assumersi quella normale alea che caratterizza la vita
sociale.
Non è un fenomeno solo italiano. Siamo
davanti alla inevitabile degenerazione
dell’approccio welfarista, fondato sull’idea di un’assistenza totale (dalla
culla alla tomba). Fenomeno che ovviamente è più marcato dove storicamente
manca, come in Italia, una forte cultura liberale basata sulle meritocrazia, sul senso di
responsabilità e sull’accettazione dei rischi sociali.
Attenzione, non si confonda il liberalismo
vero e proprio con il liberalsocialismo,
attualmente professato da una sinistra che
raccoglie socialdemocratici, post comunisti, cattolici sociali, liberali di sinistra, verdi. Per fare un esempio, Emmanuel Macron e Angela Merkel appartengono a
questo mondo. Invece un personaggio, ormai storico, come Margaret Thatcher, incarna un liberalismo archico, basato sul realismo
politico che non crede affatto
nelle costose fantasie costruttiviste,
macro-archiche, del liberalsocialismo.
Purtroppo il liberalsocialismo si incastra perfettamente nelle paure e timori dell’individuo. La stessa destra professa più
o meno le stesse idee della sinistra: vuole il welfare, ma non vuole estenderlo agli immigrati. Tutto qui.
Il punto è che sinistra e destra, oggi
addirittura vittime della sbornia populista, temono, adottando politiche realmente
liberali di perdere voti, quindi potere.
Di qui le promesse, gradite ai potenziali elettori, di fornire un gigantesco e costoso paracadute
sociale. Ne è seguito quel fenomeno collaterale, ma non meno decisivo, legato
al moltiplicatore massmediatico di timori e paure. Un vero affare per tutti;
media, social, potere politico.
In realtà,
dietro la maschera liberalsocialista o della destra sociale si nasconde
il Leviatano, teorizzato da Hobbes,
fondato, sullo scambio protezione-obbedienza tra stato e cittadino. Di qui, un curioso e pericoloso fenomeno politico.
Quale? Da un lato una forte richiesta di
protezione da parte del cittadino, dall’altro lato, l’impossibilità economica,
da parte delle istituzioni, di rispondere, soprattutto economicamente, alle aspettative crescenti, se non tassando (sinistra) o
riducendo autarchicamente i bisogni (destra). Di conseguenza, la crisi fiscale e sociale dello stato non ha potuto non provocare la rivolta populista, aizzata
e sfruttata da politici privi di scrupoli a destra come a
sinistra capaci di promettere qualsiasi cosa pur di agguantare il potere. Inutile fare nomi.
Ciò
significa che il pericolo maggiore è quello della deriva
demagogica (del resto già in atto...). Il che però implica, che in fin dei conti, l’approccio
costruttivista-securitario (di tipo liberalsocialista o “destro-sociale”) è
destinato a crollare da solo per eccesso di domanda sociale e politica.
Però il rischio è che una volta caduto questo welfare state semitotalitario, esso sia
sostituito o da un sistema
totalitario vero e proprio capace di imporre l’obbedienza senza offrire nulla in cambio, oppure dalla dissoluzione sociale: da una
specie di stato di anarchia in cui la protezione, quale fatto puramente
privato, sia inevitabilmente dettata dalla legge del più forte, militarmente parlando, come nell’Alto Medio Evo.
Come si può intuire non c’è di che stare
allegri, anche perché, purtroppo, in un contesto del genere, così grave, anche
un’ altra Thatcher, come la famosa rondinella solitaria non farebbe primavera.
Carlo Gambescia