sabato 21 aprile 2018

Trattative Stato-Mafia, pesanti condanne per i vertici dei carabinieri del Ros
"Les Centurions" di Palermo


Può anche non piacere. Perché l’immaginario di Jean Latérguy, scrittore e  giornalista,  autore de Les Centurions, appartiene alla destra, quella dei militari,  dei colpi di forza, delle soluzioni radicali quando servono, ma anche dell’onore, del coraggio e dell’amara consapevolezza,  che la guerra  è la prosecuzione della politica con altri mezzi. Attenzione però, anche della politica peggiore, la politica politicante,  che  svuota la legittimità del soldato che combatte, lontano da casa, per valori, che in patria nessuno più difende.  
Per  Latérguy  il soldato francese che combatteva in Indocina, per parafrasare Dante,  era nemico di Dio  (del comunismo) e dei nemici di Dio (gli anticomunisti in pantofole, che sognavano la pace a ogni costo).
Le liberal-democrazie, e questo  è  un  pesante limite per chiunque vi creda come chi scrive,   non tengono in gran pregio  i militari.  Latérguy, piaccia o meno, ha ragione. Tutto ciò che è marziale non è apprezzato,  salvo nei momenti cruciali, ovviamente cruciali  secondo i desiderata del potere politico.  Che cambia  idea spesso, evoca i grandi principi, salvo poi accordarsi sui piccoli. Di qui, quel senso di spiazzamento morale dei centurioni -  magnificamente colto  da Latérguy -  che nel fango si sforzano di combattere il nemico, con tutti i mezzi,  nonostante il paese legale, e  spesso, per pigrizia e paura, quello reale, remino contro.  
A tutto ciò abbiamo pensato ieri, apprendendo della condanna a Palermo degli ex vertici del Ros, tutti carabinieri ovviamente, Mori, Subranni e De Donno, ora  a rischio  di passare dalle  trincee al carcere, e solo per aver fatto il proprio dovere.  Sulle condanne e assoluzioni dei cosiddetti “politici”  non ci pronunciamo. Sarebbe fin troppo facile  individuare le tresche ideologiche che ne sono alle origini.  
Dicevamo di Mori,  Subranni e De Donno, ammesso e non concesso eccetera, eccetera,  che cosa hanno fatto? Quale reato hanno commesso?  Se è vero che c’era una guerra si sono comportati, per quello che erano e sono:  bravi soldati, che tra i mezzi a disposizione, avevano, hanno e avranno anche quello dell’inganno e  della pace armata, provvisoria,  per recuperare,  riunire le forze,  contrattaccare e vincere.
Trattativa quindi,  come passo indietro per farne due avanti. Tutto qui.  Ma  Roma, per usare il linguaggio immaginoso  di Latérguy,   ha usato e buttato via i suoi centurioni.
I difensori dei carabinieri  ora sperano nel Secondo Grado. Andrà diversamente?  Difficile rispondere.
In Italia, anno di grazia  2018,  ci si può augurare solo, visto che si tratta di militari, che sia  il Dio degli Eserciti, quello biblico, ben più longevo degli imperatori quiriti, a fare giustizia per i propri soldati.  Ma nell'Aldilà.         


Carlo Gambescia