sabato 14 aprile 2018

Berlusconi e il berlusconismo secondo Alessandro Di Battista
Vieni avanti cretino!


I Fratelli De Rege negli anni Trenta  (Fonte:  https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_De_Rege )

La famosa gag dei Fratelli De Rege, un bel pezzo di avanspettacolo degli anni Trenta del Novecento, ripreso poi, anche in tv,  da Walter Chiari e Carlo Campanini, cominciava con il  “Vieni avanti cretino!”, urlato dal nervosissimo Guido all’indirizzo dei baffoni spioventi, sotto il nasone, di Ciccio… E si proseguiva, tra le risate degli spettatori, all’insegna di una comicità fatta di battute surreali. 
Sono trascorsi  novant’anni,  i De Rege sono morti da  un pezzo e purtroppo anche Chiari e Campanini, però il cretino è  più vivo che mai.  Si chiama Alessandro Di Battista e non fa ridere nessuno.  Come si può facilmente evincere da questo florilegio Ansa:    
         

« "Per me non va bene Berlusconi e non va bene Forza Italia. Forza Italia è l'emblema del berlusconismo che va oltre Berlusconi". Così Alessandro Di Battista ha risposto a margine del Festival del Giornalismo di Perugia a chi gli chiedeva se il Movimento 5 Stelle avrebbe accettato il sostegno di Forza Italia, senza Berlusconi, a un loro governo. "Berlusconi è ineleggibile, incandidabile, condannato per frode fiscale, finanziatore di quelli che hanno fatto saltare in aria Falcone e Borsellino - ha detto Di Battista, ribadendo quanto espresso in un post alcuni giorni fa -. Berlusconi ha contaminato la finanza, la politica, lo sport. Questo popolo si deve svegliare. Mi auguro che possa liberarsi dal berlusconismo". Di Battista ha aggiunto che "Renzi e Berlusconi sono la stessa cosa". Un governo con il Pd? "Io non saprei chi chiamare per capire la linea del Pd. Delrio? Franceschini? Martina? Boh". L'ex parlamentare ha quindi ricordato di aver votato il Pd in passato. "Pensavo che fosse antitetico a Berlusconi, poi ho capito che mi sbagliavo".
"Salvini ieri sembrava Dudù, Berlusconi parlava e lui muoveva la bocca. Tutto questo segnala qualcosa che non va in questo paese. Mi auguro che questo Paese possa liberarsi del berlusconismo", ha detto ancora Di Battista. "Spero che Salvini abbia il coraggio di staccarsi da Berlusconi, ma forse non può farlo - ha aggiunto -. Forse ci sono cose che non sappiamo. Si parla di fideiussioni, di quattrini dati alla Lega...". »



L’unica cosa positiva  è che Alessando Di Battista non è più membro del Parlamento.  Non se ne sentirà la mancanza.  Ovviamente il discorso non può chiudersi qui. Quanto riportato dall’Ansa,  fa pensare  -   certo,  bisogna aver letto Nolte -   alla forma mentis  nazionalsocialista:  dal padre fondatore all’ultima SS.   Di Battista  parla di “contaminazione”,  termine che i nazisti usavano  per gli ebrei.
Di più: l' ex onorevole grillino auspica  una specie di  soluzione finale,    di “liberazione”,  non solo  da  Berlusconi, ma anche da  coloro che lo hanno votato scegliendo  Forza Italia: i berlusconiani.  Dulcis in fundo,  le leggi sulla razza pura grillina, come si può leggere, sono estese anche a   Renzi  e renziani.  Insomma,  Berlusconismo e Renzismo  vanno sradicati a  tutti i costi. Come? Vengono i brividi.
Delle altre farneticanti accuse -  in particolare quella di aver fatto  saltare per aria Falcone e Borsellino  - si occuperanno gli avvocati del Cavaliere.  Ciò  che va sottolineato  è il preoccupante disegno psichico,  rivelato da esternazioni del genere: quello di un  ossesso, una specie di malato  mentale,  capacissimo  di tutto, se riuscisse a mettere le mani, fisicamente, sui nemici impuri.  
E tutto questo  a prescindere  dagli errori politici (e non) del Cavaliere, che pure ne ha commessi tanti, troppi. Intanto però,  nel dubbio, che poi non c'è affatto, Di Battista spara, per ora  parole all'acido muriatico.  Dopo si vedrà.
In realtà, a Berlusconi non si perdona la crocifissione del Comunismo e l'adorazione del Vitello d'Oro Capitalista. Sotto  l’odio puro  per il  Cavaliere-Mammona, si nascondono, e malamente, i secolari rigurgiti velenosi della società chiusa: una forma mentis,  da ultimo, incarnata dal  nazionalsocialismo, come si accennava all'inizio.
Dicevamo  però del cretino.  Negli anni Venti, si rideva,  anche allora,  delle cretinate di  Hitler. Poi è finita, come tutti sappiamo.  In Italia, a dire il vero,  alle cretinate dell’ ex onorevole   Di Battista, tra l’altro rilasciate nel corso del  prestigioso Festival  del Giornalismo di Perugia,  nessuno ha risposto  con una risata liberatoria. Ma neppure è seguita  alcuna  critica,  a cominciare dal professor Alessandro Campi, perugino doc, di solito pronto a mettere becco su tutto.  Insomma,  potremmo essere entrati nelle fase del silenzio-assenso.  
Come nel 1933.                                

Carlo Gambescia