La caccia di De Magistris ai sottomarini atomici americani
La politica estera di Masaniello
La
storia del Sindaco De Magistris che a colpi di delibere comunali vuole portare Napoli fuori
dalla Nato è degna di un film di Totò.
Quel
che invece non è degno della produzione cinematografica del grande comico napoletano, è la reazione delle istituzioni. A cominciare dal Comandante della Capitaneria di Porto, Contrammiraglio Arturo Faraone, che ha
riposto al Sindaco, a proposito del presunto sottomarino atomico americano, che prima
di bombardare Assad (cosa da provare), sarebbe passato per il Golfo di
Napoli (altra cosa tutta da provare), ricorrendo al più classico degli scaricabarile. In sintesi: "Noi
discipliniamo, non autorizziamo, compito che quest’ultimo che spetta al
Ministero della Difesa". Insomma, replica, tipo "ma che colpa abbiamo noi...".
E
il Ministero della Difesa? Silenzio assoluto. Gentiloni? Forse parlerà oggi.
Forse.
Ovviamente
i Social, soprattutto quelli dalla parte di Putin e non sono pochi, si sono
scatenati nelle ipotesi più fantasiose.
Ma questo fa parte del gioco. Ciò che manca, ma a livello istituzionale,
è il coraggio di rimuovere subito un contrammiraglio, che quasi si è scusato con De Magistris, accettando la versione di Masaniello. Del resto un Governo Gentiloni che, fino a qualche giorno fa, dichiarava (in sintesi): "Sì, siamo nella Nato, ma non mettiamo a disposizione le nostre basi
per azioni di attacco", non poteva non reagire come le tre famose scimmiette.
Perciò
è ovvio che politici così codardi poi
rispondano alle delibere del Masaniello di turno, facendo finta di niente. E Il
Ministero della difesa? In particolare i tecnici, che ne costituiscono l'ossatura? Aspettano ordini. Come l’Otto Settembre. Non ci si muove, dal momento che forse gli americani si sono alleati con i tedeschi… Anzi questa volta con i russi. Per citare la famosa battuta dell'incredulo tenente, interpretato da Alberto Sordi in “Tutti a Casa”.
In
realtà, il rischio che l’Italia di oggi si allei non con i tedeschi, ma con Putin, c’è. Forze politiche come Lega e Cinque Stelle,
nonostante il posticcio atlantismo
dell’ultima ora dell’onorevole Di Maio,
guardano con favore al piccolo zar moscovita. E come si dice, da cosa nasce cosa: un sottomarino oggi, qualche sanzione in meno domani, un gasdotto dopodomani, e così via.
E
di questo problema - ossia del rovesciamento delle alleanze - come
nota oggi Angelo Panebianco sul “Corriere”, Mattarella, nel prosieguo della
consultazione, dovrebbe tenere
assolutamente conto. Dovrebbe... Anche perché in
gioco, oltre alla collocazione geopolitica dell’Italia, c’è la difesa di un
patrimonio di valori, da quelli liberali a quelli dell’economia di mercato, nerbo della cultura occidentale. Non certo dell'insondabile e inquietante anima slava, Valori di libertà, i nostri, sui quali il Sindaco di Napoli, balla una tarantella, degna di Masaniello, che però potrebbe finire
in modo tragico. Non per lui, ma per gli italiani. Anche perché i napoletani poi si mettono sempre d'accordo con tutti...
Infatti,
la storia è ricca di sorprese, brutte sorprese. Dove non giunsero,nel 1948, i carri
armati sovietici, potrebbero giungere, oggi nel 2018, quelli russi, di Putin, preceduti però, da consiglieri politici e militari,
giornalisti, banchieri e faccendieri. Così per agevolare...
Diciamo
una cosa complottista… Una tantum. Care Procure, sempre così solerti, perché non indagare sui rapporti tra Salvini, Di Maio, Casaleggio, Grillo, De Magistris e la Russia di Putin?
Carlo Gambescia