martedì 24 aprile 2018

I Dieci Punti di 5 Stelle
Ma quale Contratto…




Il Contratto  in dieci punti  (1) che 5 Stelle  vuole  sottoporre ai possibili alleati  (Lega e Partito Democratico), al di là del taglio da "brevi cenni sull'universo",  dal punto di vista del tasso di  riformismo reale,   è  più soft  dei programmi che distinsero i governi di  Centro-Sinistra nella prima metà degli anni Sessanta e i governi di Unità Nazionale, con l’appoggio del  Partito Comunista, nella seconda  metà degli anni Settanta. 
Nel primo caso, ad esempio, ci si accordò sulla nazionalizzazione dell’energia elettrica, nel secondo venne istituito il servizio sanitario nazionale (per ricordare solo due  misure  di grande impegno per la spesa pubblica). 
Ciò  però non significa che, per le tasche dell’Italia degli anni Dieci del Duemila, il Contratto di  5 Stelle  sia meno oneroso. A occhio  e croce  -  e il documento  glissa sull’abolizione della  Fornero...  - la spesa per l’attuazione dei dieci punti (2),  gira intorno ai cento-centocinquanta miliardi di euro all’anno (per un raffronto immediato:  il debito pubblico, che supera il Pil è di  duemiladuecento e rotti miliardi).  E per fortuna che l'autore del Contratto, il  professor Giacinto  della Cananea  (nella foto), viene presentato come  allievo di Sabino Cassese, eccellente  studioso abituato invece a fare i  conti...
Per tornare sul punto:  Dove si prendono questi soldi? Sul mercato, emettendo titoli? O aumentando tributi,  già alti? O tutte e due le cose?  Così, tanto per impoverirsi e  indebitarsi al tempo stesso. Oppure - ideona -  si pensa di uscire dall’Europa, per poter stampare lire a volontà  e distruggere con l’inflazione weimariana l’Italia?
Comunque sia -   e se vogliamo parlare di cose serie -  la prossima finanziaria, a prescindere dal governo in carica, non potrà  non ruotare intorno a una sessantina  di miliardi di euro ( e ci teniamo bassi). Ora, ammesso ( e non concesso) che trenta siano di tagli e di microrecuperi del Pil,  gli altri trenta da qualche parte andranno presi. Dove?  Quindi anche le stupidaggini di Salvini sulla Flat Tax vanno giudicate per quel che valgono: zero.
In quest’ottica  -  e augurandoci ardentemente che Fico fallisca -  l’unica soluzione realistica è quella di   un governo istituzionale, o "del Presidente",  con dentro tutte le forze responsabili e due soli obiettivi:  DEF e  legge elettorale maggioritaria.   Per poi andare a votare nel 2019.
Purtroppo, di responsabili in giro ne vediamo pochi.  Almeno per ora.
Carlo Gambescia      


(1) Per coloro che  fossero  interessati ad approfondire,     il  testo originale del Contratto  è   scaricabile qui:  https://www.ilblogdellestelle.it/2018/04/la_prima_stesura_del_contratto_di_governo_proposto_dal_movimento_5_stelle_.html
(2)I punti, grosso modo,  sono i seguenti: giovani e famiglie, povertà e disoccupazione, ridurre degli squilibri territoriali, sicurezza e giustizia, difesa del servizio sanitario nazionale, protezione delle imprese, nuovo fisco, infrastrutture, salvaguardia dell’ambiente ed efficienza della pubblica amministrazione.