Strani silenzi…
Che fine ha fatto il DEF ?
Avete
notato, amici lettori? Non si parla più del DEF (Documento di Economia e Finanza): il principale strumento, per dire le
cose fuori dai denti, della credibilità
economico-finanziaria italiana in Europa. Perché il DEF indica la strategia economica e di finanza
pubblica nel medio termine, almeno tre anni.
Il recepimento interno, quale sua presentazione da parte del Governo al
Parlamento, è (anzi era, come vedremo) fissato al 10 aprile, domani. Infatti, dal
momento che si tratta di un documento- aggiornamento del Programma di Stabilità,
ricondotto temporalmente al semestre europeo (per il sincronismo UE tra i
vari bilanci), deve essere inviato a Bruxelles il 30 aprile, come da accordi sottoscritti dagli stati membri. Il Documento è diviso in tre
parti, eccetera, eccetera (1) .
Ora,
Gentiloni, in accordo (sembra) con tutti partiti, avrebbe ipotizzato il
rinvio di due o tre settimane della data
di presentazione al Parlamento (2): si
dice che dal momento che siamo senza "governo “vero”, l’Europa dovrà gentilmente aspettare… Si andrà, si vocifera, oltre il 30 aprile. Si dice pure, che la Commissione Europea ,
sulla base di analoghi precedenti legati alla concomitanza tra scadenza del DEF e formazione di un nuovo governo, sia
intenzionata a concedere all’Italia un rinvio, però limitato. Probabilmente
non oltre il 30 giugno, conclusione del semestre europeo, il cui termine implica, come detto, l’anticipo alla prima metà dell’anno della
definizione delle strategie di bilancio dei singoli Stati membri, in
stretto coordinamento con le diverse istituzioni europee. Detto brutalmente: se si va oltre quella
data, si mette a rischio il Patto di Stabilità.
Morale della storia? In primo luogo, già siamo a ritardo. In secondo luogo, una volta “nato” il nuovo governo, perché di doloroso parto sembra trattarsi, si dovrà ridiscutere il
DEF: parlare di tagli e manovre, di aumento dell’avanzo primario, eccetera, eccetera. E qui, in terzo luogo,
le due principali forze politiche, che si candidano a governare
l’Italia, addirittura insieme, Lega e
Movimento Cinque Stelle, sono due partiti a favore della spesa pubblica. Sembra persino, ci sia già un accordo sull’ introduzione del
Reddito di Cittadinanza, circa centoventi miliardi in tre anni…Follie. Quel che invece servirebbe è un partito
contro la spesa pubblica, in grado di approvare rapidamente il DEF,
allineandosi perfettamente al Patto di Stabilità.
Un
partito del genere, per ora, non esiste in Italia. Il che spiega, uno, il triste destino del dottor Cottarelli ("tutti lo vogliono, poi però non se lo pigliano", per dirla alla buona). E, due, perché non si parla del DEF. Anzi lo si
rinvia aumm aumm… Per giustificarsi, si citano i precedenti dei governi Andreotti. Sì, alcuni, formatisi dopo lunghe trattative, ma duemila anni fa e senza "vincolo (di bilancio) esterno"... Oppure ci si appella all’ ultimo esempio
tedesco. Sì, tempi lunghi, ma la Germania
- occhio alla tempistica - ha votato in
autunno e ora ha un governo in carica...
Il
risveglio italiano potrebbe essere brusco, perché si può provare - fino
a un certo punto - a prendere per il naso l’Europa, ma non i
mercati. Che, con i conti in disordine,
possono massacrarci in qualsiasi momento.
Insomma, qui si scherza con il fuoco. Il serafico, come dicono, Presidente Mattarella, che ancora non ha fissato una data per il secondo giro di consultazioni, si rende conto dei pericoli che l’Italia corre?
Insomma, qui si scherza con il fuoco. Il serafico, come dicono, Presidente Mattarella, che ancora non ha fissato una data per il secondo giro di consultazioni, si rende conto dei pericoli che l’Italia corre?
Carlo Gambescia
(1) Per una rapida
infarinatura: http://www.treccani.it/enciclopedia/def_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/