Povero elettore di destra
Vota Antonio, vota Antonio...
Oggi come oggi - domenica 29 aprile 2015 - un
uomo di destra (la destra che non ha nulla a che vedere con i rottami del neofascismo,
of course) non sa proprio a che santo
votarsi.
Politica economica interna: Landini,
scende in piazza a Roma perché vuole più
stato e più tasse; Renzi, dice di volere meno stato e intanto aumenta le tasse; i diadochi di Berlusconi, auspicano meno
tasse e meno stato, però alcuni di loro governano con Renzi, altri sono all’opposizione (pur nazareneggiando), ma tutti insieme ogni volta che s'incontrano litigano (Lega inclusa), e non
si è ancora capito bene perché; Grillo, né di
destra né di sinistra (così dice), è di
uno statalismo assoluto (superiore a Landini e
Renzi messi insieme).
Politica estera: tutti i partiti,
dalla sinistra alla destra (Presidente della Repubblica incluso, via “Le Figaro”), dichiarano di voler
contrastare Isis e immigrazione selvaggia a colpi di marce, buoni pasto e coriandoli. Proprio oggi
Renzi è volato a Tunisi per “manifestare”…
Le posizioni tornano invece a dividersi sulle questioni dei diritti
civili, del politicamente corretto, dei temi, cosiddetti, etici, eccetera. Dove però non c’è ciccia… Sicché le
chiacchiere, spesso inutili (perché in fondo si tratta di foro privato), abbondano. Tanto sono a costo zero. E poi ripetiamo non c’è
la ciccia del denaro da spartirsi e quella umana, reale dei soldati che tornano
nelle bare imbandierate. Da gestire.
Il lato paradossale dell’intera questione
è che dove lo stato dovrebbe essere
forte (in politica estera) sparisce, si
eclissa mentre dove lo stato dovrebbe essere debole (politica economica
interna) riappare e impazza… Ergo: chi
sia destra, come dicevano, non sa più a che santo votarsi… E poi dice che uno vota Antonio, vota Antonio…
Carlo Gambescia
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