domenica 29 marzo 2015

Povero elettore di destra
Vota Antonio, vota Antonio...




Oggi come oggi -  domenica  29 aprile 2015 -   un uomo di destra (la destra che non ha nulla a che vedere con i rottami del neofascismo, of course) non sa proprio a che santo votarsi.
Politica economica interna: Landini, scende in piazza a Roma  perché vuole più stato e più tasse; Renzi, dice di volere meno stato e intanto aumenta le tasse; i diadochi di Berlusconi, auspicano  meno tasse e meno stato, però alcuni di loro governano con Renzi, altri sono all’opposizione (pur nazareneggiando),  ma tutti insieme ogni volta che s'incontrano litigano (Lega inclusa), e non si è ancora capito bene perché;  Grillo, né di destra né di sinistra (così dice),  è di uno statalismo assoluto (superiore a Landini e  Renzi messi insieme).  
Politica estera: tutti i partiti, dalla sinistra alla destra (Presidente della Repubblica incluso, via “Le Figaro”),  dichiarano di voler contrastare  Isis  e immigrazione selvaggia  a colpi di marce, buoni pasto e coriandoli.  Proprio oggi  Renzi è volato a Tunisi per “manifestare”…
Le posizioni tornano invece  a dividersi sulle questioni dei diritti civili, del politicamente corretto, dei temi, cosiddetti, etici, eccetera. Dove però  non c’è  ciccia… Sicché  le chiacchiere, spesso inutili (perché in fondo si tratta di foro privato),  abbondano.  Tanto sono a costo zero. E poi ripetiamo non c’è la ciccia del denaro da spartirsi e quella umana, reale dei soldati che tornano nelle bare imbandierate. Da gestire. 
Il lato paradossale dell’intera questione  è che dove lo stato dovrebbe essere forte  (in politica estera) sparisce, si eclissa  mentre dove lo stato  dovrebbe essere debole (politica economica interna) riappare e impazza… Ergo: chi sia destra, come dicevano, non sa più a che santo votarsi…  E poi dice che uno vota Antonio, vota Antonio…   


Carlo Gambescia     

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