La strage di Tunisi.
È in gioco il nostro sistema di vita
Che si aspetta?
Il "crociato" italiano "schiacciato"... |
Che L’Europa, anche se più corretto parlare di
Occidente (poi spiegheremo perché), "schieri" per ora i suoi "pensionati-crociati", mostra quel lato tragicomico che contraddistingue, da sempre, la storia umana. Non solo però: la strage di turisti attempati, nel bene
e nel male, rappresenta la sintesi, quasi in modo plastico, di due opposte evoluzioni sociali.
Da un lato, l’Occidente e il suo pacifico, gioioso,
divertito e divertente sistema di vita, dall’altro un Islam guerriero, feroce e totalmente incapace, come ha tristemente provato, di qualsiasi autoironia.
Non è questo il momento della
ricerca ragionata della cause interne ed esterne della grave situazione, ponendo quesiti pur interessanti: perché noi siamo così?; perché loro sono così?; chi ha
cominciato per primo?; è proprio vero che noi siamo così pacifici? e loro così crudeli?; eccetera, eccetera.
Insomma, sospensione del giudizio. Qui, sono in conflitto due sistemi di vita opposti. Punto. Si può criticare il welfare, la corruzione politica e dei costumi, il troppo mercato, il poco mercato, quel che invece non va ora criticato, anzi accanitamente difeso è il nostro sistema di vita basato sulla libertà, dall’Europa agli Stati Uniti (ai paesi in via di modernizzazione): l'Occidente. Una libertà sconosciuta ai nostri nemici, libertà che verrebbe conculcata se essi dovessero vincere. Quindi remare contro, soprattutto sul piano politico, dispiace dirlo (perché sembra, anzi è una frase fatta, tristemente fatta, ma è così): significa fare il gioco del nemico. Non è il momento dei dubbi, a destra come a sinistra.
Insomma, sospensione del giudizio. Qui, sono in conflitto due sistemi di vita opposti. Punto. Si può criticare il welfare, la corruzione politica e dei costumi, il troppo mercato, il poco mercato, quel che invece non va ora criticato, anzi accanitamente difeso è il nostro sistema di vita basato sulla libertà, dall’Europa agli Stati Uniti (ai paesi in via di modernizzazione): l'Occidente. Una libertà sconosciuta ai nostri nemici, libertà che verrebbe conculcata se essi dovessero vincere. Quindi remare contro, soprattutto sul piano politico, dispiace dirlo (perché sembra, anzi è una frase fatta, tristemente fatta, ma è così): significa fare il gioco del nemico. Non è il momento dei dubbi, a destra come a sinistra.
Ovviamente, le guerre - perché di questo si tratta - non possono essere prese alla leggera. Non
servono le fanfare né il bellicismo da quattro soldi ( o solo quel tanto che basta per una "sana" contro-propaganda). Come gli esperti sanno, esiste
un meccanismo di escalation
politico-militare: controlli antiterroristici ai confini, blocco economico e navale, armamento e addestramento
delle truppe delle nazioni amiche
o alleate in Africa e Medio Oriente, controllo militare indiretto delle zone calde, intervento militare diretto, aereo e/o di terra.
Quel che non si deve
assolutamente fare, è fingere che non stia succedendo nulla.
Carlo Gambescia
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