Che c’entra Alberto Bagnai
con il Marchese del Grillo,
Domenico Soriano e Napoleone?
Girellavo on line... Premessa, niente di personale. Ma,
amici lettori, all' Alberto
(Bagnai) gli è partita la brocca (per buttarla sull'informale)… Leggere per credere:
"Non credo ci sia
dimostrazione più evidente del fatto che la Grecia è un paese occupato. Tsipras è il Pétain di
questo tristo regime di Vichy, e Varoufakis, l'esperto di teoria dei giochi che
non sa bluffare nemmeno avendo in mano un poker d'assi, è il simpatico Céline
di questo tristo regime, condividendo con lo scrittore la propensione alla
delazione, e anche una certa arte di dire tante parole per non dire in fondo
nulla se non che la guerra è brutta (signora mia!), e che i poveri stanno
peggio dei ricchi e hanno diverse priorità ".
Se non si tratta della brocca diciamo però che in quel che scrive scorgiamo anche un pizzico di “rosicosità” , proprio verso Varoufakis,
il quale, probabilmente, dall’alto dei suoi pettorali non sa
neppure dove sia Pescara... E
lui, il nostro Koopmans in
pectore si deve accontentare di polemizzare - anche qui da molto lontano - con quei
bischeri dei piddini, che, a
loro volta, non se lo filano proprio. Certo, restano i lettori del format einaudiano
(senza però essere Einaudi chi scrive), del
tipo Agata-guarda-e-stupisci: notai,
avvocati, professori di liceo, segretari comunali, viaggiatori di commercio. Insomma,
i devoti che per destino ritagliano e conservano gli articoli, votati a
difendere e diffondere il Verbo. Diciamo
che ormai Bagnai è quasi un caso umano. Anzi di più: un caso, da studiare, di involuzione accademica, ovviamente tenendo a portata di mano Wissenschaft
als Beruf . Ah, le pagine sui profeti e demagoghi in cattedra... Ma Bagnai scrive sul blog! Dalla cattedra invece. Certo,
però un minuto sì, l’altro pure,
ci ricorda, come il marchese del
Grillo, che lui è lui e che noi non
contiamo un cazzo.
Diciamola tutta: è un economista con
formazione matematica e che quindi non capisce un’ acca di storia. Altrimenti non si lancerebbe in comparazioni (similitudini al quadrato) a dir poco
azzardate. Un economista, dicevamo, che si è reinventato ideologo: lui dice antieuro per salvare il capitalismo
possibile. Gli crediamo. Però, visto che ai profeti privi di Decalogo, per tornare sul punto, è comunque necessaria visibilità (ricerca che Bagnai rimprovera agli altri), il nostro Marchese del
Grillo, passo dopo passo (forse senza accorgersene?), ha alzato il tiro, sprofondando in quel criptico che fa tanto setta: citazioni
plurilingue, anche (lingue) morte a piazer, la domenica cameriere e militari metà prezzo. E poi
largo uso della preterizione,
dell’apostrofe, della similitudine e
quando capita della reticenza. A Roma,
però il popolino (quello costretto a
smettere di far rumore quando il Marchese dorme) capisce che
si vuole “buttarla in caciara”: perché
i grafici e tabelle,
messi lì - crediamo - per dare un
tono da roof garden macroecoenomico, alla fin fine, come i botti di capodanno, finiscono in fumo. Perché il punto è: se il capitalismo, grosso
modo, ha quattrocento anni di vita, come è possibile prevederne
l’evoluzione sulla base - a voler essere
generosi - degli ultimi due o tre
decenni? Un adepto, tutto risentito, rivendicava che la crisi dei ceti
medi data quattordici anni… Capirai!
Anche ammesso che sia così, come
è possibile scrivere la recensione di un film sulla base degli ultimi cinque minuti? Il problema è che gli ecoultimidiecimetristi soffrono di
eiaculazione precoce, per dirla con quel fine intellettuale di Rocco Siffredi. E il viagra
statistico-inferenziale, non risolve ma
aggrava il problema, perché il modello,
davanti alle procaci forme di Clio, zac-zac e
si sgonfia subito… E avanti un
altro. Eventualmente, aridatece
Kondratieff… Uno che con Clio, purtroppo
un po’ mignotta (questo è vero), come con Filumena Marturano, alla fine convolò… Nel
nome delle onde più lunghe. E vissero felici e contenti ( o quasi). Crediamo che il problema di Bagnai sia molto semplice:
esistono due tesi, le sue e le sue… Quindi con lui: o così o pomì…
E poi “Cazzo! Io sono Domenico
Soriano: sono professore!”. Dopo però, te la sei dovuta sposare la
mignotta. Clio-Filumena si vendica
sempre.
Napoleone - pure lui era bravo in
matematica - era della stessa razza dei
Soriano. Ma era Napoleone. Non si
credeva Napoleone.
Carlo Gambescia
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