venerdì 5 gennaio 2024

Giorgia Meloni, un animale politico assertivo

 

Chi ha avuto la forza, come il sottoscritto, di sorbirsi tre ore di acquosissima conferenza stampa della Meloni (*) , non può che fare una precisa quanto sconsolata osservazione: da anni, probabilmente dalla caduta del fascismo, non si vedeva un Presidente del Consiglio così assertivo, neppure ai tempi di Craxi.

Assertivo in che senso? Pensiamo a un personaggio politico che mostra grande sicurezza nelle sue opinioni e fermezza nel difenderle. Che poi quel che dice sia falso, sembra non contare agli occhi degli italiani, visti i sondaggi in continua crescita. Insomma, conta il tono non la sostanza. Per dirla alla buona, un animale politico assertivo come Giorgia Meloni spara “fregnacce” che vengono credute vere, perché il tono che usa è quello del gran dicitore, anzi grande dicitrice, di verità assolute.

Qui però si apre un altro problema. Che la gente comune creda alle “fregnacce” di Giorgia Meloni fa parte del gioco della comunicazione di massa. Ma che i giornalisti presenti non abbiano mostrato segni di reazione è cosa grave.

Ad esempio sul Mes, senza troppo scendere in dettagli tecnici, definito dalla Meloni “obsoleto”, si poteva rispondere o domandare: “Scusi Signor Presidente, ma lei ritiene obsoleto il meccanismo per il quale se si chiede un prestito in banca sono chieste delle garanzie?”. Perché questo è il Mes: soldi contro garanzie.

Detto altrimenti si tratta dell’ABC dell’economia di mercato. Dichiarare questo meccanismo obsoleto significa dire più o meno le stesse cose di Lenin e Mao, Mussolini e Hitler.

Probabilmente, al di là di un quasi normale riflesso di sottomissione al potere, che evidentemente si teme, perché forte e occhiuto, esiste per le ultime generazioni di giornalisti parlamentari – abbiamo notato molti quarantenni – una questione di preparazione tecnica. Cioè di mediocre conoscenza dei meccanismi dell’economia di mercato. Di qui l’incapacità di formulare riposte o domande in grado di smascherare la finta assertività di Giorgia Meloni. Un atteggiamento, quest’ultimo, che come per tutte le persone ignoranti e prepotenti si è tramutato in una specie di scudo protettivo. Di qui gli sproloqui meloniani senza che nessuno reagisca.

Ma qual è  il  punto? Che un buon giornalista non può scendere allo stesso livello della Meloni. Ma deve incalzarla. Però per incalzarla, occorre una conoscenza dei meccanismi economici di base dell’economia capitalistica, tra i quali il credito. Conoscenza che non c’è. Perché – qui il discorso sarebbe lungo – nelle Facoltà di economia, si nutre sfiducia verso il capitalismo, quindi verso i meccanismi dell’economia di mercato. Pertanto quando la Meloni asserisce che l’iter  di concessione del credito e di richiesta di garanzie è un meccanismo “obsoleto”, si tace perché probabilmente si condivide la stessa idea di fondo, oppure non si sa neppure di che cosa parli il Presidente del Consiglio.

Che poi talvolta, con alcuni clienti di riguardo, le banche chiudano un occhio non significa che il concetto economico, appena illustrato, sia sbagliato. “Obsoleto”, come asserisce la Meloni.

Ci siamo dilungati sul punto perché molto importante per capire che dietro il successo della Meloni si nasconde la debolezza e l’impreparazione, a cominciare dai giornalisti, dei suoi avversari. E qui valga la chiamata in correo di tutta la sinistra, ma anche di un pensiero liberale gettatosi nelle braccia del socialismo ecologista e welfarista.

Stiamo pagando anni e anni di lenta distruzione delle università, finite nella mani dei nemici dell’economia di mercato, e di una profonda distorsione del discorso pubblico a colpi di slogan. Sicché, per un personaggio come Giorgia Meloni, ignorante e prepotente, è stato facile conquistare il potere a colpi di una assertività dietro la quale si nasconde il nulla.

Mussolini, altro animale politico assertivo, riuscì a dominare l’Italia per più di vent’anni. Poi i fatti si vendicarono delle menzogne, a prezzo però di una guerra mondiale e di una guerra civile.

Ovviamente, Giorgia Meloni, pur nutrendosi della stessa assertività, difficilmente dichiarerà guerra a Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, però può portare l’Italia alla rovina economica.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.youtube.com/watch?v=1NHrmv-aAbc .

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