Anagrafe Antifascista vs
Anagrafe Anticomunista
Veneziani e Buttafuoco,
Veneziani e Buttafuoco,
i
ragazzi (della Ruota della Fortuna) di Salò
Matteo Renzi non è comunista, anzi probabilmente è anticomunista, eppure ieri, si è
recato a Sant’Anna di Stazzema. E dopo aver visitato il Memoriale in onore dei 560 trucidati dai nazifascisti, ha sottoscritto la
sua adesione all’Anagrafe Antifascista quale cittadino di un comune virtuale, dove, come si spiega nella Carta di Stazzema ideata dal sindaco Maurizio Verona,
«iscriversi significa condividere, affermare, rivendicare i principi raccolti nella presente
Carta, che sono alla base della nostra Democrazia, della Costituzione Italiana,
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, del Parco Nazionale della
Pace di Sant'Anna di Stazzema.
Iscriversi significa "essere per": un mondo senza guerre, terrore e forme di
oppressione; un futuro migliore, di progresso sostenibile, bellezza e civiltà;
la fiducia nell'uomo e nelle sue potenzialità, nella ragione, nella cultura » (1)
Ci sarà un perché se Renzi ribadisce il valore dell’antifascismo? Soprattutto nell’Italia
dove un lettore del Mein Kampf, già militante
della Lega, esce di casa per fare tiro a segno su uomini dal colore della pelle
diverso dal suo? O no?
Certo, qualcuno, che crede di saperla lunga, asserirà che l'ex Presidente del Consiglio è un opportunista, che il
giustiziere razzista di Macerata uno squilibrato. E che l’antifascismo in modalità Anpi è
un ferrovecchio che serve solo a far prendere
voti a Renzi. Un'arma di distrazione di massa, magari citando quel confusionario di Pasolini, il La Pira dei ragazzi di vita.
Ed è questa la versione recepita dal “Tempo” di Roma che, sotto la direzione
Chiocci, assomiglia sempre più all’ ”Asso di Bastoni” di
Caporilli (magari la cosa gli farà pure piacere…). Infatti, il quotidiano romano ha subito replicato lanciando l’ Anagrafe Anticomunista
virtuale (2). Come da programma, ha identificato comunismo e
antifascismo, secondo i tradizionali parametri nazi-repubblichini, esemplificati dal rauco e glaciale: "Kommunistischen Partisanen Kaputt!". Per chi abbia dimenticato. Anpi non è solo un acronimo...
Qualcun altro, magari ingenuamente, osserverà che tra quelli di Liberi e Uguali, come alla loro sinistra, di nostalgici di Lenin ce ne sono a iosa: quindi, per metterla calcisticamente 1 a 1... Evvai con il "Tempo!", che vinciamo pure la Champions... Tradotto: guerra civile forever. Anti vs Anti. Sembra di vederlo Chiocci, con il calzoncini all'inglese da bambino-bene, piagnucoloso, lungo lungo: "Mamma hanno cominciato loro, gli antifascisti, mi hanno rubato la palla, brutti comunisti!". Freud tenía razón, per dirla in castigliano.
In realtà, l’antifascismo, al di là delle strumentalizzazioni pro o contro (che nessuno nega), non può essere liquidato come una farsa recitata da ex attori, tutti comunisti, che dovrebbero essere a riposo da un pezzo. Si può discutere dell’errore politico di aver lasciato al Pci - che però ebbe pure più caduti di tutti - il monopolio ideologico dell’antifascismo. Tuttavia, il razzismo, mai dimenticarlo, è alla base dell’ideologia nazionalsocialista (lo stato serbatoio della razza). E il fascismo, vuoi per simpatie politiche, vuoi per opportunismo, vuoi per stupidità, vi si adeguò. E combinò il patatrac. Dopo di che, e parliamo di una catastrofica guerra mondiale e civile, l’antifascismo non poteva e non può non restare alla base della Costituzione.
E' un valore fondante. E per un momento sembrò che l'avessero capito anche i post-missini: do you remember Fiuggi? Di conseguenza, soprattutto in una fase come questa piena di rigurgiti (brutta parola, ma non ne conosciamo di migliori), è giusto ribadire e vigilare, anche promuovendo una cittadinanza virtuale antifascista. Del resto libera. Nessuno è obbligato a sottoscrivere.
E' un valore fondante. E per un momento sembrò che l'avessero capito anche i post-missini: do you remember Fiuggi? Di conseguenza, soprattutto in una fase come questa piena di rigurgiti (brutta parola, ma non ne conosciamo di migliori), è giusto ribadire e vigilare, anche promuovendo una cittadinanza virtuale antifascista. Del resto libera. Nessuno è obbligato a sottoscrivere.
Allora qual è il punto? Se Renzi rimane allergico alla falce e martello, Veneziani e Buttafuoco, che difendono
in prima pagina la campagna anticomunista del “Tempo” (a proposito, povero Veneziani, che malinconia vedere la
sua firma, prima accanto a quelle di Guzzanti, Guerri, Alberoni, ora a quella di Bisignani...), se non hanno inciuciato, per ragioni anagrafiche, con Mussolini, il tea se lo sono preso, e pure più di uno, con i neofascisti. Quindi a differenza di Renzi (di cui ora diremo), i due fratelli(-coltelli, ma questa è un'altra storia...) in camicia nera hanno assorbito i miasmi del romanticismo fascista bipolare fin da giovani. Perciò il loro anticomunismo svolta a destra, direzione Obersalzberg, passando per la Rocca delle Caminate. Non sono affidabili. E per giunta depressi: perché "sono nati", per interposta persona, "in un cupo tramonto". Parole di Almirante, musica non ricordiamo di chi.
Si ironizza sulla giovanile partecipazione di Renzi alla “Ruota della
Fortuna” condotta dal grandissimo Mike. Dimenticando che quel programma rappresentava e rappresenta un momento di leggerezza e democrazia, che Veneziani e Buttafuoco, anche se vivessero mille anni, non potrebbero mai comprendere. Per quale ragione? Perché si sono formati - come ha ben scritto del
neofascismo Roberto Chiarini - in un ambiente dove l’identità generava
illegittimità, e "questa a sua volta marginalità e orgoglio della propria
diversità" (3). Insomma, il complesso dell' "esule in patria". A vita. Quindi non si hanno gli strumenti concettuali: come Veneziani e Buttafuoco sentono parlare di antifascismo, vedono rosso e la mano scivola sulla pistola... Per carità, in senso metaforico. Ma sempre di rifiuto, e pure di pelle, si tratta. Lévy-Bruhl (non Lévi-Strauss), parlava di mentalità pre-logica. Ma si riferiva ai primitivi.
Vi risparmiamo, per tornare all'ideona del "Tempo", le citazioni: che vanno da “Antifascismo,
ultimo rifugio dei farabutti”, “carnevale elettorale” e “comiche finali di
questi antifascisti ai saldi” (Veneziani), al bifido elogio, in modalità Bombacci, di Luciano Violante - come poliziotto buono da opporre al poliziotto cattivo, Mattarella - che “da Presidente della
Camera ebbe un pensiero di conciliazione (…) per i ragazzi
della Repubblica Sociale” (Buttafuoco). Ma non, a quanto ci risulta, da magistrato, per Edgardo Sogno, antifascista liberale e democratico.
Robetta polemica, ripetiamo, da "Asso di Bastoni"... Veneziani e Buttafuoco nulla hanno dimenticato, nulla hanno
perdonato. Si chiama tradizione orale. E significa che non
è necessario aver partecipato direttamente
alla Ruota della Fortuna di Salò.
P.S. Mike Bongiorno era antifascista e finì a San Vittore: sette mesi sette.
P.S. Mike Bongiorno era antifascista e finì a San Vittore: sette mesi sette.
Carlo Gambescia
(2) http://www.iltempo.it/politica/2018/02/15/news/l-anagrafe-anticomunista-pure-renzi-fa-il-partigiano-e-allora-noi-firmiamo-cosi-aderisci-anche-tu-1050611/
(3) Roberto Chiarini, Destra italiana dall'Unità d'Italia a Alleanza Nazionale, Marsilio, Venezia 1995, p. 12.
(3) Roberto Chiarini, Destra italiana dall'Unità d'Italia a Alleanza Nazionale, Marsilio, Venezia 1995, p. 12.