Microsociologia
L'Italia? Una Repubblica fondata sui
portinai
L’Italia
è un paese socialmente ingessato, bloccato, paralizzato.
Alcuni miei amici desiderano liberarsi del portinaio negligente e infedele. Antefatto. Nonostante le mancanze siano serie nessuno dei condomini ha però il coraggio di esporsi e sfidare i sindacati e la sorte davanti al giudice del lavoro. Sicché, invece di licenziarlo apertamente, il condominio pensa di ricorrere a un escamotage. Quale? Si pensa, approfittando di alcuni lavori in corso, di deliberare in assemblea "la soppressione del servizio di portineria", per "sopraggiunte e insostenibili spese straordinarie". E che di conseguenza, eccetera, eccetera.
Come finirà? Che il giudice del lavoro, al quale il portinaio licenziato surrettiziamente, comunque si rivolgerà, mangiata la foglia, darà ragione all’ex dipendente, come nel novanta per cento dei casi giudicati da questa magistratura speciale, istituita dal fascismo e recepita, tagliati via i riferimenti al corporativismo, dall'Italia repubblicana. Quindi il condominio dei miei amici, dopo due o tre anni (perché questa è la durata media dei giudizi in materia), dovrà rifondere spese, danni, eccetera. A Napoli si dice “cornuti e mazziati”.
Alcuni miei amici desiderano liberarsi del portinaio negligente e infedele. Antefatto. Nonostante le mancanze siano serie nessuno dei condomini ha però il coraggio di esporsi e sfidare i sindacati e la sorte davanti al giudice del lavoro. Sicché, invece di licenziarlo apertamente, il condominio pensa di ricorrere a un escamotage. Quale? Si pensa, approfittando di alcuni lavori in corso, di deliberare in assemblea "la soppressione del servizio di portineria", per "sopraggiunte e insostenibili spese straordinarie". E che di conseguenza, eccetera, eccetera.
Come finirà? Che il giudice del lavoro, al quale il portinaio licenziato surrettiziamente, comunque si rivolgerà, mangiata la foglia, darà ragione all’ex dipendente, come nel novanta per cento dei casi giudicati da questa magistratura speciale, istituita dal fascismo e recepita, tagliati via i riferimenti al corporativismo, dall'Italia repubblicana. Quindi il condominio dei miei amici, dopo due o tre anni (perché questa è la durata media dei giudizi in materia), dovrà rifondere spese, danni, eccetera. A Napoli si dice “cornuti e mazziati”.
Qual
è il succo della storia? Che l’Italia
non si è ancora liberata delle pesanti bardature sociali di origine fascista. I tribunali del lavoro, divenuti nel dopoguerra, riserva di caccia del
socialismo welfarista giudiziario, andrebbero cancellati, imponendo così il ricorso alla giustizia civile. Come nei paesi
normali
Non
si è ancora capito che più si rendono complicati i licenziamenti, più prolifera quell’arte di arrangiarsi che
ci ha resi famosi del mondo. Lo specialismo giudiziario - e qui parla il sociologo - crea burocrati
specialisti, se si vuole sacerdoti del diritto positivo che condividono la stessa religione. Detto altrimenti: il giuslavorismo è il proseguimento del socialismo ( e del
fascismo) con altri mezzi. E del terrorismo: in Italia i giuslavoristi, soprattutto gli studiosi, fuori dal coro, sono stati minacciati o addirittura uccisi, come i professori Biagi e D'Antona.
Si
dirà, ma i diritti dei lavoratori, eccetera, eccetera? Esistono, ripetiamo, i tribunali
civili. Il "tribunale del lavoro" sta al "tribunale speciale", che condannava gli oppositori al regime fascista come la giustizia civile sta invece a un normale sistema
liberaldemocratico. La logica
totalitaria da tribunale speciale è sempre la stessa: l’imprenditore o datore di lavoro - anche collettivo, condominiale
- è giudicato alla stregua di un
nemico del popolo welfarista, così come gli antifascisti spediti in prigione o al confino erano allora considerati nemici del popolo fascista. Ripetiamo, la continuità ideologica dello statalismo protezionista è la stessa. Lo Statuto dei Lavoratori socialista è il
proseguimento "ideale" della Carta del
Lavoro fascista.
Quando
ai miei amici - moglie a marito, due
stimati professori di liceo - ho
spiegato queste cose, mi hanno guardato come se provenissi da Marte. E scuotendo la testa hanno risposto che i diritti dei
lavoratori sono sacri e impongono una tutela giudiziaria specifica. Perché, sopprimendo il magistrato del lavoro, si favorirebbe l' indiscriminata libertà di licenziamento. Al
che ho alzato le braccia. Chi è causa
del suo mal pianga se stesso.
Del
resto l’Italia - altro principio social-fascista-lavorista
- non è, anche costituzionalmente, un Repubblica fondata sul Lavoro? E allora, cari amici “beccatevi” il portinaio negligente e
infedele.
Carlo Gambescia