Fake news
I sacchetti bio per la frutta sarebbero al centro di un complotto…
I sacchetti bio per la frutta sarebbero al centro di un complotto…
Il trionfo dell' imbecille
La
democrazia è uno strumento politico assai
delicato, perché non può mantenere, se non attraverso forme di mediazione
(tradotto: istituzioni rappresentative), la sua promessa fondamentale. Quale? Che il popolo è sovrano. Il popolo, in verità,
o meglio la massa, non capisce
assolutamente nulla: di regola, corre dietro a chiunque le spari più grosse.
Democrazia e demagogia, piaccia o meno, sono sinonimi.
Si
pensi alla vicenda, che sta “montando”, della “rivolta” contro i “sacchetti biodegradabili a pagamento per la
frutta”. Ci sarebbe da ridere: si parla addirittura di tassa occulta… Quando
per le vere tasse, quelle che spolpano gli italiani, nessuno protesta. Anzi, da più parti, ci si balocca con il reddito di cittadinanza, inclusione, dignità. Che inevitabilmente sarà finanziato attraverso nuove tasse.
Eppure, della storia dei sacchetti, si sta
facendo un caso di stato. Sui Social,
che sono la punta di lancia
dell’imbecillità democraticista, si è già calcolata la spesa che dovrebbero
affrontare gli italiani, tra i 4 e i 12
euro all’anno. E soprattutto volano le fake news sugli interessi reconditi, anche in materia, di
questo o quel politico. È una caccia all’untore,
in nome del più ottuso e laido complottismo.
Volete
sapere, come andavano le cose nei supermercati, prima che il “popolo sovrano si
ribellasse”? Molti consumatori usavano i sacchetti per la frutta, per
metterci dentro la spesa (o parte di
essa), evitando di pagare, con il beneplacito dell'addetto alla cassa, i sacchetti
standard. Parliamo dello stesso
personale dei supermercati che invita i
clienti a disertare la domenica. E neppure sottovoce. Otto Settembre permanente, contro il mercato,
in senso economico, che nutre tutti: cassieri e clienti. Bravi, continuate così.
Di sicuro - è solo questione di ore - qualche cretino politico, per vellicare lo spirito di autocommiserazione insito nel "popolo sovrano", chiederà di rivedere la misura, o magari di
introdurre il prezzo sociale dei sacchetti per la frutta. E per
quale scopo? Per aiutare “coloro che non
arrivano alla fine del mese”. Gli stessi che in quindici milioni hanno fatto il super-ponte natalizio, piangendosi addosso.
Inoltre, va ricordata un’altra cosa: la micro-stronzata (pardon) dei sacchetti rinvia alla mega-stronzata (aripardon) della questione ecologica, sulla cui serietà scientifica non c’è alcuna prova
certa. E infatti il furbismo-statalista, socialista-ecologista, parla di principio di responsabilità,
per poter legiferare e controllare tutto “come se”. Giocando sull'emotività debordante del "popolo sovrano". Inutile qui ricordare, come macroscopico esempio di taffazzismo democraticista, il referendum sull' uso civile del nucleare svoltosi a un minuto e mezzo (in tempi storici) dal disastro di Chernobyl, frutto avvelenato non del capitalismo ma dell'obsolescenza dell'ideologia amministrativa socialista. Capito come vanno le cose?
Qualcuno riterrà i nostri ragionamenti antidemocratici, perché consideriamo il popolo sovrano un
assemblaggio di imbecilli: tesi sostenuta da un paio di secoli dai controrivoluzionari, ossia dai nemici delle moderne libertà democratiche.
No,
proprio perché crediamo nella constantiana libertà dei moderni, riteniamo che
la democrazia sia un meccanismo troppo delicato (a rischio di contraddizioni) per lasciarlo
nelle mani del popolo. Che deve esprimersi elettoralmente, ma non fino al punto, non tanto di dire la sua su tutto, quanto di voler decidere
tutto, sulla base di reazioni epidermiche e irrazionali . Occorre una
mediazione politica, culturale e psicologica. Di qui, l’importanza dei Parlamenti e di leggi elettorali in grado
di "filtrare" ed evitare, o quanto meno contenere, il trionfo degli imbecilli. E soprattutto di coloro che li usano e muovono, come utili idioti, per conquistare il potere.
Proprio ciò che sta accadendo in Italia.
Carlo Gambescia