"Giorno
della Memoria"
Leggi razziali: il silenzio di Togliatti
Non possiamo non concordare con il Presidente Mattarella, che in
occasione delle celebrazione del "Giorno della Memoria" al Quirinale,
definisce le leggi razziali del 1938 “ un capitolo buio, una macchia indelebile, una
pagine infamante della nostra storia”. Dove “si rivela al massimo grado
il carattere disumano e il distacco definitivo della monarchia dai valori del
Risorgimento e dello Statuto liberale”.
Così come non si può non condividere
un altro passo del suo intervento, quello dove si asserisce che “sentir dire che il
fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori, le leggi razziali e
l'entrata in guerra, è un affermazione gravemente sbagliata e
inaccettabile, da respingere con determinazione” Dal momento, si legge, che “ razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi
rispetto al modo di pensare del fascismo ma diretta e inevitabile conseguenza”.
(1)
Sarebbe però giusto - quindi non solo dal punto di vista storiografico - ricordare anche la posizione assunta all'epoca dai comunisti
italiani, totalmente proni, a partire da Togliatti, ai terribili tatticismi di Stalin, al quale
tornava utile, nel novembre del 1938, non inimicarsi, anche indirettamente, la Germania hitleriana, proprio in vista del patto dell’anno successivo (2).
Se si prende una delle più interessanti storie del Pci, quella di Spriano,
scritta negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, si scopre che in
argomento non c’è una riga pubblica di Togliatti, allora in Spagna, ma comunque attento, come noto, all’evolversi della situazione italiana (3). Stesso silenzio, quando si sfoglia l’eccellente, per tanti aspetti, biografia di Giorgio Bocca (4).Inutile, infine, cercare (e trovare) qualcosa di Togliatti sulle leggi
razziali nelle pagine raccolte da
Gianpasquale Santomassimo (5).
La posizione del "Migliore" fu, di rimbalzo, quella di tutti i comunisti italiani fedeli a Mosca, attenti in quel momento a non intralciare le scelte di Stalin. Quindi fu un atto di realismo
politico? Oppure per dirla con Mattarella, “diretta
e inevitabile conseguenza” di un totalitarismo comunista uso a privilegiare, leninisticamente, qualsiasi mezzo pur di perseguire i propri fini?
Resta comunque, di fatto, la macchia della grave sottovalutazione delle “leggi razziali”. Brutto episodio che destava imbarazzo anche in Spriano, storico serio. Come si evince dalla lettura del capitolo dedicato al biennio
1938-1939, intitolato a Eugenio Curiel, teorico
della “democrazia progressiva”: interessante
figura di ebreo antifascista in bilico tra socialismo e comunismo, “martire della
Resistenza” e medaglia d'oro, di cui il Pci però non si fidava più di tanto, perché presunto amico
di frequentatori di “canaglie trotskiste”, in primis, Eugenio
Colorni, altro ebreo martire.
Capitolo, dove Spriano, annotava, quasi di sfuggita, l’evoluzione totalitaria del fascismo, per non diffondersi troppo, almeno così a noi pare, sugli scabrosi silenzi comunisti in materia di leggi razziali. E Spriano, ripetiamo, era uomo e studioso cristallino che scriveva a quarant’anni di distanza dai fatti.
Ecco, nel "Giorno della Memoria", anche di questo si dovrebbe parlare. Del silenzio di Togliatti e dei comunisti italiani.
Ecco, nel "Giorno della Memoria", anche di questo si dovrebbe parlare. Del silenzio di Togliatti e dei comunisti italiani.
Carlo Gambescia
(2) Si veda W. Laquer ( a
cura di), Dizionario
dell’Olocausto, Einaudi, Torino 2007, ad
vocem ("Russia e Unione Sovietica"), in particolare, pp. 661-669. Sul rapporto tra Togliatti e Stalin, si veda E. Aga-Rossi e
V. Zaslavsky, Togliatti e Stalin. Il Pci e la politica estera italiana, il
Mulino, Bologna 1997; il volume si occupa del periodo successivo alla cosiddetta "Svolta di Salerno", ma resta comunque indicativo di una sudditanza totale.
(3) P. Spriano, Storia del Partito comunista
italiano, Einaudi, Torino 1976, in particolare cap. XV, pp. 274-308 (“Curiel e le
‘forze progressive in Italia”).
(4) G. Bocca, Togliatti, La Biblioteca di Repubblica, Milano 2005.
(5) P. Togliatti, Opere scelte, a cura di P.
Santomassimo, Editori Riuniti, Roma 1981.
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