Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2018, lunedì 29 gennaio, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito del
p.p. n 2367105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 34986, [Operazione “FINE PENA MAI”, N.d.V.] in
data 28/01/2018, ore 16.00, è stata effettuata una intercettazione ambientale
presso il domicilio di BERNASCONI SILVANO. Presenti il detto BERNASCONI SILVANO
E DUDU’ [cane barboncino registrato in
proprietà di NATALE FRANCESCA, convivente del sunnominato BERNASCONI SILVANO]. Si
riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
BERNASCONI SILVANO: “Che ne pensi del programma?”
DUDU’: “Io con la politica ho chiuso. E se mi ascoltavi…”
BERNASCONI SILVANO: “…chiudevo anch’io, lo so, lo so,
cribbio come sei acido però! Peggio di una suocera.”
DUDU’: “Sì sì. Adesso ti sei messo in un bel pasticcio.
Saltini, lo conosco io Saltini, uuu…quando mi ha fatto Presidente della
Protezione Animali Cristiani, la peggio fregatura della mia vita.”
BERNASCONI SILVANO: “Ma se non sei mai stato meglio!
L’autoblù, la cagnette che ti facevano il filo, la bella vita…”
DUDU’: “Sì sì.
Vedrai, vedrai Saltini. E la
Merkel ? Eh? La
Merkel ? Ti ricordi cosa ti ha fatto la Merkel , o no? E ci riprovi?
Che poi hai un’età, insomma…”
BERNASCONI SILVANO: “Guarda che sei più vecchio te, hai
dieci anni. Un anno da cane, dieci anni da uomo.”
DUDU’: “Sette anni, prego. Sette.”
BERNASCONI SILVANO: “Ah sì?”
DUDU’: “Sì bello mio. Ho settant’anni da uomo io, e te
ottantuno. Fregato!”
BERNASCONI SILVANO: [pausa]“Be’
ma cosa vuoi che faccia? Vado ai giardinetti?”
DUDU’: “E perché no, scusa? Si sta benissimo ai giardinetti.
Se mi accompagnassi, qualche volta, vedresti quanta brava gente che c’è. Gente
educata, ammodo…modesta, va be’. E allora?”
BERNASCONI SILVANO: “Non ci sono più abituato, Dudù.”
DUDU’: “A cosa?”
BERNASCONI SILVANO: “Mah…alla vita modesta, alle piccole
cose quotidiane…la passeggiata, non so, la gita fuori porta, le pastarelle alla
domenica…”
DUDU’: “E quando mai l’hai fatta te, una vita così?”
BERNASCONI SILVANO: “Perché invece te? Col collare di
brillanti? Il filetto sminuzzato nella ciotola? Ma dai…[pausa] Da bambino l’ho fatta. La domenica papà portava sempre a
casa il vassoio delle pastarelle, che buone che erano! Come le aspettavo! Papà entrava,
se era inverno portava in casa l’odore di scighera, lo sai te cos’è la
scighera, milanese dei miei stivali?… col cappotto blu, a
doppiopetto…rivoltato, Dudù! Erano tempi difficili, papà ci teneva a vestire un
po’ un po’, ma non c’erano i soldi per il cappotto nuovo, così lo ha fatto
rivoltare…”
DUDU’: “…però le pastarelle te le comprava.”
BERNASCONI SILVANO: “Sempre.”
[pausa]
DUDU’: “Vieni via, Silvano, vieni con me. Lo sai che io non
ti abbandono. Restiamo insieme, tu ed io…sono gli ultimi anni, Silvano! Gli
ultimi anni! Passiamoli un po’ bene, un po’ tranquilli, dai…La politica è
cattiva, Silvano, io me ne sono accorto in tempo… non l’hai ancora capito, tu? Il
mondo è cattivo!”
BERNASCONI SILVANO [pausa]: “E’ troppo tardi, Dudù. Mi
dispiace. Ormai…”
DUDU’: “Che brutta parola ormai.”
BERNASCONI SILVANO: “Ormai è tardi, Dudù.”
DUDU’ [pausa]: “E
le pastarelle?”
BERNASCONI SILVANO: “Vai dal cuoco e te ne fa finché vuoi.”
DUDU’: “Non è la stessa cosa.”
BERNASCONI SILVANO: “Non è mai la stessa cosa, Dudù. Io l’ho
capito, e tu?”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...