lunedì 29 gennaio 2018

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2018, lunedì 29 gennaio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito del p.p. n 2367105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 34986, [Operazione “FINE PENA MAI”, N.d.V.] in data 28/01/2018, ore 16.00, è stata effettuata una intercettazione ambientale presso il domicilio di BERNASCONI SILVANO. Presenti il detto BERNASCONI SILVANO E  DUDU’ [cane barboncino registrato in proprietà di NATALE FRANCESCA, convivente del sunnominato BERNASCONI SILVANO]. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


BERNASCONI SILVANO: “Che ne pensi del programma?”
DUDU’: “Io con la politica ho chiuso. E se mi ascoltavi…”
BERNASCONI SILVANO: “…chiudevo anch’io, lo so, lo so, cribbio come sei acido però! Peggio di una suocera.”
DUDU’: “Sì sì. Adesso ti sei messo in un bel pasticcio. Saltini, lo conosco io Saltini, uuu…quando mi ha fatto Presidente della Protezione Animali Cristiani, la peggio fregatura della mia vita.”
BERNASCONI SILVANO: “Ma se non sei mai stato meglio! L’autoblù, la cagnette che ti facevano il filo, la bella vita…”
 DUDU’: “Sì sì. Vedrai, vedrai Saltini. E la Merkel? Eh? La Merkel? Ti ricordi cosa ti ha fatto la Merkel, o no? E ci riprovi? Che poi hai un’età, insomma…”
BERNASCONI SILVANO: “Guarda che sei più vecchio te, hai dieci anni. Un anno da cane, dieci anni da uomo.”
DUDU’: “Sette anni, prego. Sette.”
BERNASCONI SILVANO: “Ah sì?”
DUDU’: “Sì bello mio. Ho settant’anni da uomo io, e te ottantuno. Fregato!”
BERNASCONI SILVANO: [pausa]“Be’ ma cosa vuoi che faccia? Vado ai giardinetti?”
DUDU’: “E perché no, scusa? Si sta benissimo ai giardinetti. Se mi accompagnassi, qualche volta, vedresti quanta brava gente che c’è. Gente educata, ammodo…modesta, va be’. E allora?”
BERNASCONI SILVANO: “Non ci sono più abituato, Dudù.”
DUDU’: “A cosa?”
BERNASCONI SILVANO: “Mah…alla vita modesta, alle piccole cose quotidiane…la passeggiata, non so, la gita fuori porta, le pastarelle alla domenica…”
DUDU’: “E quando mai l’hai fatta te, una vita così?”
BERNASCONI SILVANO: “Perché invece te? Col collare di brillanti? Il filetto sminuzzato nella ciotola? Ma dai…[pausa] Da bambino l’ho fatta. La domenica papà portava sempre a casa il vassoio delle pastarelle, che buone che erano! Come le aspettavo! Papà entrava, se era inverno portava in casa l’odore di scighera, lo sai te cos’è la scighera, milanese dei miei stivali?… col cappotto blu, a doppiopetto…rivoltato, Dudù! Erano tempi difficili, papà ci teneva a vestire un po’ un po’, ma non c’erano i soldi per il cappotto nuovo, così lo ha fatto rivoltare…”
DUDU’: “…però le pastarelle te le comprava.”
BERNASCONI SILVANO: “Sempre.”
[pausa]
DUDU’: “Vieni via, Silvano, vieni con me. Lo sai che io non ti abbandono. Restiamo insieme, tu ed io…sono gli ultimi anni, Silvano! Gli ultimi anni! Passiamoli un po’ bene, un po’ tranquilli, dai…La politica è cattiva, Silvano, io me ne sono accorto in tempo… non l’hai ancora capito, tu? Il mondo è cattivo!”
 BERNASCONI SILVANO [pausa]: “E’ troppo tardi, Dudù. Mi dispiace. Ormai…”
DUDU’: “Che brutta parola ormai.”
BERNASCONI SILVANO: “Ormai è tardi, Dudù.”
DUDU’ [pausa]: “E le pastarelle?”
BERNASCONI SILVANO: “Vai dal cuoco e te ne fa finché vuoi.”
DUDU’: “Non è la stessa cosa.”
BERNASCONI SILVANO: “Non è mai la stessa cosa, Dudù. Io l’ho capito, e tu?”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...