lunedì 18 gennaio 2016

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2016, lunedì 18 gennaio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della procedura riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stata registrata, in data 17/01/2016, ore 11.32, una conversazione intercorsa S.E. FINZI MATTIA, Presidente del Consiglio dei Ministri, e BERNASCONI SILVANO, ex Presidente del Consiglio. La conversazione si è svolta all’esterno di capanno sito sull’isola di Montecristo (Mar Tirreno), ed è stata registrata a mezzo microfono direzionale posizionato sul peschereccio “Bella Gina”. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]

S.E. FINZI MATTIA: “Ci ho un freddo nelle ossa…”
BERNASCONI SILVANO: “Eh, tira una bella brezza.”
S.E. FINZI MATTIA: “No la brezza, Silvano. La storia con l’Europa.”
BERNASCONI SILVANO: “Tunker?”
S.E. FINZI MATTIA: “No, hai sentito cosa mi dice quello? Che ‘vilipendo continuamente la Commissione’? ”
BERNASCONI SILVANO. “Però ha anche detto che ti ama molto.”
S.E. FINZI MATTIA: “Per l’amordiddio! Quello ama solo la bottiglia.”
BERNASCONI SILVANO: “E i soldi. Sai che Tremonti è un tributarista, no? Mi ha raccontato certe storielle, su Tunker e il Lussemburgo…”
S.E. FINZI MATTIA: “Secondo te come va a finire?”
BERNASCONI SILVANO: “Vuoi sapere se ti fanno fare la mia stessa fine? A casa e poi la Troika?”
S.E. FINZI MATTIA [pausa] : “Be’, sì.”
BERNASCONI SILVANO: “No. Io ero solo, tu no.”
S.E. FINZI MATTIA: “Come solo, Silvano? Avevi un partito grande come il mio, una maggioranza più stabile…”
BERNASCONI SILVANO: “Non c’entra niente. Cosa vuoi che contino i parlamentari, quelli lo sanno bene chi è il più forte, e tra me e l’Europa non c’era partita.”
S.E. FINZI MATTIA: “Allora, scusa ma non capisco.”
BERNASCONI SILVANO: “Io sono stato un coglione, Mattia. Credevo di essere forte perché avevo il partito, la maggioranza, e tanti soldi. Invece ero solo. Tu hai il partito, la maggioranza…”
S.E. FINZI MATTIA: “…i soldi non ce li ho.”
BERNASCONI SILVANO: “Sì che ce li hai, e tanti più di me. Ancora meglio: non sono soldi tuoi, Mattia. “
S.E. FINZI MATTIA: “Cioè?”
BERNASCONI SILVANO: “Le grandi banche italiane, Mattia. Concordia Sanremo, Unirisparmio…Secondo te perché il ‘Corriere del Mattino’ ti sostiene contro Tunker? Perché hanno capito che stavolta, la campana suona per loro.”
S.E. FINZI MATTIA: “Il bail-in.”
BERNASCONI SILVANO: “Il bail-in, bravo. Dal primo gennaio, se c’è una crisi bancaria pagano gli azionisti, e lo Stato non può ripianare i debiti. In Germania sì, qua da noi no. Sono pieni di sofferenze, lo sai anche tu, con la crisi che c’è in giro… E di chi è il ‘Corriere del Mattino’ ?”
S.E. FINZI MATTIA: “Delle grandi banche italiane.”
BERNASCONI SILVANO: “Ecco. Quindi vai tranquillo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Grazie, Silvano. Hai un’esperienza, tu, che andrebbe usata meglio. Purtroppo, sai com’è…”
BERNASCONI SILVANO: “So, so. Non ti preoccupare, ho già dato.”
S.E. FINZI MATTIA: “Insomma, tu mi dici di stare sereno.”
BERNASCONI SILVANO: “Sì. [pausa] Be’, proprio sereno…”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler


(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...




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