A proposito degli "stupri di massa"
I mille di Colonia
Diciamo
la verità, gli “stupri di massa”, poi retrocessi a "molestie sessuali di massa", che
sarebbero avvenuti a Colonia durante la notte di Capodanno, hanno colpito troppi nervi scoperti: il femminismo,
per un verso globalista e aperto all’immigrazione, per l’altro, colpito
negli affetti più cari (“io sono mia e anche la notte 'devo' andare - giustamente, per carità - in giro da sola"); la destra razzista, che non può non
cogliere qualsiasi occasione, secondo suo costume, per inventare ("Colonia: mille immigrati violentano 80 donne", così "il Giornale") e chiedere la chiusura delle frontiere (“padroni
a casa nostra”); la sinistra e i cattolici (quelli dell’ ”immigrato è mio fratello”) che non
sanno che pesci pigliare, dinanzi a comportamenti antisociali e concentrati a livello
personale (mille extracomunitari) e spaziale (il centro di Colonia), per usare
il sociologhese.
Il vero punto però è che tutti
gridano, tutti insultano, tutti hanno ragione, nessuno decide. È l’ Europa di oggi bellezza… Di fatto, in Germania, ora si parla - il lato
è tragicomico - di misure di sicurezza, quindi ennesimo giro di vite, per Carnevale. Una festa che, da che mondo è mondo, viene vissuta come festa della libertà, del libero dispiegamento
delle passioni, del gioco, del divertimento. E ora
si parla di telecamere, strade piene di poliziotti e soldati, Mah…
I
mille di Colonia sono il simbolo, dispiace dirlo, di una Germania e di un’
Europa che navigano a vista. Che vanno avanti alla giornata. Non siamo in
guerra con nessuno, però viviamo in città blindate; dobbiamo accogliere tutti,
ma senza troppo impegno economico; dobbiamo chiudere le frontiere, ma non
abbiamo il coraggio di farlo. Si vegeta, nell’ incapacità di prendere qualsiasi
decisione importante in un senso o nell’altro. Indecisionismo, crediamo, legato all’immobilismo (buono per i
tempi tranquilli ma non per quelli tempestosi) di una classe politica di
estrazione socialista e cattolica (di sinistra), che ancora cincischia, pur invocandola a suo tempo per l’Unione
Sovietica, sulla propria radicale perestroika.
Sicché, gli unici provvedimenti che vengono presi sono quelli di rafforzare ex post le misure
di polizia, restringendo così la libertà
di tutti.
Per
la nostra sicurezza. Dicono.
Carlo
Gambescia
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