In principio furono i latini. Orazio in particolare: “Ridentem dicere verum: quid vetat?” Tradotto: “Dire la verità ridendo: chi lo vieta?” . Per poi arrivare, con un bel salto temporale, primi del Seicento, alla maschera di Pulcinella: pigro e pronto a tradire il padrone per un bel piatto di spaghetti, ironico con i potenti, quel che basta, per divertirli, e così sbarcare il lunario.
A questo fa pensare la pubblicazione su "Libero" di un classico ritratto stilizzato del “Duce”, “uomo dell’anno” – quello peggiore con l’elmetto, buffonesca parodia di una guerra disastrosa – che molti italiani, ma in foto incorniciata, gentile lascito del bisnonno, tengono tuttora in casa. Magari in soffitta. Il lettore si fidi, chi scrive conosce i suoi polli.
Mussolini piace tuttora. Ad esempio, la regola numero 1 di quasi tutti gli editori italiani, soprattutto di saggi storici e politici, resta quella di mettere in copertina l’effigie del “Duce”, per attirare l’attenzione e vendere di più. Si pensi alle copertine di Einaudi, togatissimo editore di sinistra, del Mussolini di Renzo De Felice.
Ma nel caso di “Libero” qual è questa verità che ridendo, eccetera? È nell’abilissimo combinato disposto tra Mussolini stilizzato, si badi quasi a tutta pagina, e l’ editoriale di Mario Sechi sull’antifascismo ridicolo della sinistra, giornalista esperto in salto in lungo, passato da Monti a Meloni.
Si rifletta. Per un verso, si pubblica il ritratto di un Mussolini da Foro Italico, che piace, dall’altro si irride alla mania della sinistra di vedere il fascismo ovunque.
Sechi presenta la cosa come una provocazione. Per capirsi: "Insultate, insultate pure, noi della destra, dandoci dei fascisti, e noi mettiamo il duce in prima pagina. Tiè".
Sechi ironizza. Ride della sinistra. Però la verità che affiora è un’altra: quella di una destra che non perde occasione per rinverdire il mito del “Duce”. Quanti italiani, di idee autoritarie, oggi si daranno di gomito, dicendo, “ che marzialità, quando c’era Lui, in Italia non entrava nessuno e ci temevamo all’estero“?
Il nostro “fidatevi” rivolto ai lettori è corroborato da sondaggi che dicono che esiste uno zoccolo duro: un italiano su tre non si riconosce nei valori dell’ antifascismo (*). Il che ovviamente non significa essere automaticamente di destra o fascisti. Però non è poco che dopo ottant’anni esista un’area diciamo di “indifferenza”, dove il fascismo potrebbe “pescare” voti tra i soggetti con personalità autoritaria. Considerati, per giunta, almeno tre ricambi generazionali dal 1945.
Il mito Mussolini, è tale, perché vive separato culturalmente e psicologicamente da una realtà tragica, fatta di dittatura e guerre, che gli italiani, come spiegavamo, sembra abbiano dimenticato. Ma c’è dell’altro: esiste tuttora una diffusa mentalità autoritaria ( e qui si pensi in particolare agli elettori, almeno due su quattro, della Lega e di Fratelli d’Italia) che ritiene che il fascismo-stato ( quello dei treni in orario, del divieto di sciopero e delle leggi razziali) abbia fatto anche cose buone (**).
Insomma, Sechi, come Pulcinella, ridendo dice la verità. Quale? Che è fascista. Quantomeno come mentalità. Autoritaria, quindi con possibile “scivolo” fascista. Si ricordi quel che abbiamo scritto - non poco - a proposito della "tentazione fascista" (***). E con Sechi lo è tutta la gente, dalla memoria corta (dai politici ai non pochi elettori) che appoggia il governo Meloni. Esageriamo? decida il lettore.
Infine qualcuno si chiederà: ma come è possibile se Sechi, Capezzone e altri si dicono liberali?
Ecco, “si dicono”. Ma come può un vero liberale lisciare il pelo ai fascisti, pubblicando gigantografie del duce con l’elmetto?
La cosa non esiste. Neppure per scherzo.
Carlo Gambescia
(*) Si veda ad esempio qui: https://www.quotidiano.net/politica/italiani-antifascisti-sondaggio-25-aprile-b052c579 .
(**) Qui un nostro commento: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2024/12/il-fascismo-come-forma-mentis.html . Dati in argomento nel sondaggio alla nota (*). Ma si veda anche un altro nostro articolo: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2022/07/sul-fascismo-immaginario.html .
(***) Qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/search?q=tentazione+fascista .
Se non l'ha ancora fatto, non legga quello che ha scritto Rino Formica oggi su Domani (il gioco di parole è purtroppo voluto).
RispondiEliminaLe auguro e mi auguro che il 2025 sia politicamente un po' meno funesto.
Saluti
Immagino, perchè conosco le tesi di Formica (varie interviste), socialista di lungo corso. Io, più laicamente, parlerei di forma mentis... Comunque sia, grazie per la segnalazione. Ricambio gli auguri. Si spera.
RispondiElimina