martedì 3 dicembre 2024

Sono sempre quelli di Bruno Buozzi

 


Ecco la reazione di Giorgia Meloni all’ uscita di scena di Tavares:

” ‘Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo’, dice in serata la premier Giorgia Meloni che sottolinea ‘le battaglie dei sindacati francese e americano, mentre rispetto a queste urla il nostro sindacato – aggiunge – era un pò afono’ “.

In realtà,  altro che afonia. Si legga qui:

“ I sindacati sperano che l’uscita di scena di Tavares, con cui i rapporti non erano facili, permetta un cambio di passo. ‘Tavares non ci mancherà, non ha mai creduto alle relazioni sindacali. Ha delocalizzato, ha frenato gli investimenti in Italia, è arrivato a sfidare lo Stato. Le sue dimissioni determineranno una svolta’, afferma il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, mentre il leader della Cgil Maurizio Landini, chiede che la presidenza del Consiglio convochi Stellantis e i sindacati ‘per discutere su quali politiche industriali e quali investimenti si fanno nel nostro Paese’. ‘Quello di Tavares è un capitolo chiuso, purtroppo disastroso per l’occupazione e per l’azienda. Per il futuro ci aspettiamo discontinuità e coraggio’, aggiunge il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri. Nel mirino dei sindacati c’è anche la ‘buonuscita’ di Tavares stimata in 100 milioni “ (*).

Il che significa che Giorgia Meloni mente per mettere in cattiva luce il sindacato, dipingendolo, secondo l’iconografia ideologica fascista, come un servo sciocco del potere plutocratico.

Pur di mettere  a segno una battuta volgare e velenosa, Giorgia Meloni ignora quel fair play tra avversari che caratterizza la democrazia liberale.

Si rifletta su un punto. Sabato scorso Landini era dipinto a tinte fosche come un terrorista, neppure due giorni dopo come uno dei tanti sul  libro paga di Stellantis.

Esageriamo? No. Giorgia Meloni non ha alcuna cultura liberale delle istituzioni. Detto altrimenti, viola la regola numero 1: non rispetta gli avversari, regolarmente trasformati in nemici assoluti. Il che spiega le velenose e irrituali battute.

Non dimentichiamo che l’odio della destra di ispirazione neofascista verso i sindacati liberi, dalla quale proviene la Meloni, rimanda allo squadrismo e alle dure condanne al confino. E giunse al culmine, nel giugno del 1944, con l’arresto e fucilazione da parte dei nazifascisti di Bruno Buozzi. Il fatto che  furono le SS  a premere il grilletto  non attenua assolutamente la responsabilità morale dei fascisti.

Per questa gente, che ancora ritiene che Mussolini fece cose buone, ieri come oggi, il solo sindacalista buono è il sindacalista morto. Che poi lo si uccida moralmente, e non più con il mitra, è differenza di grado non di genere. Sono sempre quelli di Bruno Buozzi.

Un’ultima riflessione. Che a difendere in Italia la dignità del ruolo del sindacato dalle menzogne di Giorgia Meloni siano  rimasti in pochi, compreso chi scrive, già ammiratore di Margaret Thatcher, è triste.  Veramente triste.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/aziende/2024/12/02/stellantis-lavora-sul-dopo-tavares-crollo-in-borsa.-meloni-difenderemo-i-lavoratori_a4822624-321d-4ff6-89b7-c874af29e0f2.html .

Nessun commento:

Posta un commento