Talvolta basta un dettaglio per cogliere il senso delle cose. Detta così però la frase è criptica.
In realtà ci riferiamo a una notiziola, che in sé sembra priva di importanza, ma che la dice lunga sul reale tasso di liberismo di Salvini, Meloni e compagnia cantante. Una allegra brigata, diciamo così, che, oggi per bocca del ministro Giorgetti ( intervistato dal "Corriere della Sera"), confessa il colpo di fulmine per il “liberismo” di Milei. Tra l’altro, giunto ieri Roma, per ricevere da una cinguettante Giorgia Meloni, lui di origine italiana, la cittadinanza del Belpaese ( rigorosamente, come sottolinea la destra, sulla base dello ius sanguinis, non sia mai…).
Inutile ricordare, il discorso di Milei tenuto nella sede del "Tempo" (dove ha ritirato il premio Milton Friedman): tutto fuoco e fiamme contro lo statalismo. Il premier argentino è liberale vero. O comunque “ci prova” seriamente.
Torniamo sulla Terra. Qual è la notizia? Che il Tar del Lazio, ha sospeso la norma, introdotta da Salvini, potente Ministro delle infrastrutture, che obbligava i “noleggiatori” a un fermo di venti minuti fra un servizio e l’altro. Si legga qui.
“I giudici amministrativi hanno rinviato alla camera di consiglio del 13 gennaio la trattazione della materia ma nel frattempo hanno parzialmente sospeso gli effetti della norma obiettando che ‘appare discendere un pregiudizio grave ed irreparabile per i titolari dell’attività di noleggio con conducente per effetto delle imposizioni introdotte in ordine alle modalità del relativo espletamento’. E cioè che ‘la prenotazione possa essere registrata come bozza di servizio fino a venti minuti prima dell’inizio del relativo servizio’ e che ‘la partenza coincida con l’arrivo del servizio precedente al quale è collegato, che deve essere svolto nella stessa data del servizio di riferimento, fatti salvi i servizi notturni svolti nelle prime 4 ore del mattino’ “ (*).
Il lettore dirà, e allora?
Innanzitutto, siamo al paradosso che un tribunale amministrativo, diciamo, semplificando, lo stato, dà lezioni di liberismo a un altro pezzo di stato: il governo. Insomma, una gabbia di matti.
Inoltre il vero punto è che un governo e un ministro che si dichiarano grandi ammiratori di Milei, introducono norme che devastano la libertà economica a ogni livello. Anche micro, come quello dell’autonoleggio. E per giunta ai tempi di Uber… Che nel campo del trasporto passeggeri rappresenta una rivoluzione liberale e liberista, degna del prima e dopo Uber, alla stregua della datazione del prima e dopo Cristo.
Cioè Salvini pretende di regolare , fin nei minimi dettagli (orari e “bozze” di servizio, addirittura elettroniche), una micro-attività economica privata. Roba da paese socialista, altro che liberismo alla Milei.
Ciò che dà più fastidio, nel silenzio della stampa non solo amica, è la patente neoliberista che l’intero governo rivendica. Perché, in realtà, parliamo di un governo che si è inventato la tassazione dei “sovraprofitti” delle banche, una misura che non ha precedenti nella storia della Repubblica, quantomeno per la dicitura.
Un governo che vuole processare John Elkann in Parlamento.
Un governo che vuole finanziare la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina.
Un governo, che con il taglio del cuneo fiscale, ha di fatto rilanciato le politiche economiche alla Prodi.
E potremmo continuare con una serie di misure assistenzialistiche, che sarebbero piaciute al duce, per la famiglia, il lavoro, il Sud, addirittura per l’Africa con il Piano Mattei. Nel quale Giorgia Meloni scorge probabilmente la mussoliniana “rinascita dell’impero sui colli fatali di Roma” (**).
Dicevamo del silenzio della sinistra, che, in difesa dello statalismo, cioè di uno statalismo indecoroso, da gioco al rialzo, lascia che circoli la storia del liberismo del governo. Che invece, come detto, non è assolutamente liberista.
Insomma così è (se vi pare). Inutile però scomodare l’arte di Pirandello. Guitti solo guitti.
Siamo infatti davanti al conflitto tra due statalismi di destra e sinistra. Clowns che ripetono a pappagallo, nel bene e nel male, il nome di Milei, usandolo come una specie di foglia di fico. La destra pro, la sinistra contro.
Una pagliacciata.
Carlo Gambescia
(*) Qui: https://www.ilsole24ore.com/art/ncc-tar-lazio-sospende-20-minuti-pausa-un-servizio-e-altro-AGUWkVjB .
(**) Qui un notevole articolo sulla politica economica del governo Meloni “tra dati e narrativa”: https://lavoce.info/archives/106203/due-anni-di-governo-meloni-tra-dati-e-narrativa/ .
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