mercoledì 11 dicembre 2024

San Netanyahu da Gerusalemme

 


Per fortuna che c’è Netanyahu. Che su quel che si sta preparando in Siria ha le idee chiare. Anzi, diremmo addiritttura  provvidenziali.  Nel senso di un grande realismo politico capace di cogliere il momento giusto. Infatti il Primo ministro israeliano per evitare il disastro futuro ha colpito senza alcun indugio. E colpirà. Non dimentichiamo che la Siria di Assad, ora nelle mani di un terrorista islamico, disponeva di armi chimiche. Che, se non lo sono ancora, dovranno essere distrutte.

San Netanyahu da Gerusalemme, se ci si passa la battuta. Un santo molto particolare, perché sa che gli stati non si reggono con i paternostri. Averne, in Europa e in Occidente, di statisti così. Dormiremmo sonni più tranquilli. Come riferisce Ansa:

Israele teme che la Siria si trasformi in un’ennesima minaccia e ha giocato d’anticipo. Con una maxi operazione aerea, denominata Fionda di Bashan, ha distrutto “l’80% delle capacità militari siriane”, navi, aerei e missili. Con l’obiettivo, ha rivendicato il premier Benyamin Netanyahu, che “non finiscano nelle mani dei jihadisti”, saliti al potere a Damasco dopo la fuga di Bashar al Assad. E con l’intenzione di creare una zona cuscinetto demilitarizzata, oltre la Linea Alpha di confine, ma “senza una presenza israeliana permanente”, ha assicurato il ministro degli Esteri Israel Katz” (*).

Si noti in particolare la distruzione della flotta siriana. Molti osservatori, fin troppo benevoli verso quel che sta accadendo in Siria, hanno dimenticato l’ “affaccio” sul Mediterraneo e i conseguenti pericoli di una forza islamista che disponga di flotta militare, seppure non di grandi dimensioni. Tuttavia, anche un “barchino”, per un terrorista islamico, può essere tramutato in potente arma stragista.

Si rifletta sulla diversità di condotta tra Stati Uniti ed Europa da una parte, e Israele dall’altra. In Occidente si chiacchiera viscidamente, Giorgia Meloni per prima, di “transizione siriana” rispettosa delle “minoranze”, confidando nel senso di responsabilità di un terrorista islamico. Dall’altro Netanyahu, che non perde tempo e bombarda l’arsenale siriano. Da una parte codardia e debolezza, dall’altra coraggio e forza.

I lettori ricorderanno un brutto film di Giuseppe Bertolucci, interpretato da un delirante (anche come recitazione) Roberto Benigni: “Berlinguer ti voglio bene”. Si butti la pellicola, si lasci il titolo, però cambiandolo così: “Netanyahu ti voglio bene”. Perché è quel che proviamo verso il leader israeliano bistrattato dai nemici dell’Occidente, manifesti e nascosti. E che invece è il solo che ha capito tutto. E che si batte, anche per noi che vigliaccamente ignoriamo il nemico per giocare alla “transizione ecologica”.

Certo, i metodi sbrigativi di Netanyahu non favoriscono la pace nel mondo. Però qui il problema è che la pace si deve volere in due. Il premier israeliano sa che quando un nemico ti indica come tale, puoi anche essere della stessa natura di San Francesco, ma se non ti difendi la tua sorte è segnata.

L’Occidente euro-americano, tirato però quasi per i capelli, sta dando una mano all’Ucraina aggredita dai russi. In realtà l’Europa scalcia, vuole la pace, non importa a che prezzo. Soprattutto se sarà Kiev a pagarlo. Gli Stati Uniti di Trump non promettono nulla di buono. Se ci si perdona la caduta di stile, che può pensare l’orso russo di un giraffone americano che vuole mandare in pensione la Nato? Ponti d’oro al nemico che fugge…

Probabilmente, a differenza degli aiuti inviati a Kiev che subiranno una invitabile contrazione, gli Stati Uniti continueranno a soccorrere Israele. Però, e qui crediamo di interpretare il pensiero di Netanyahu (il che spiega l’uso del "probabilmente"), del “giraffone” non ci si può fidare fino in fondo. Di conseguenza, nell’incertezza, il premier israeliano ha ordinato di bombardare l’arsenale siriano, caduto nelle mani nel nemico islamista.

Così si fa.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/12/10/centinaia-di-raid-di-israele-smilitarizzata-la-siria_c6f73911-5584-42f7-803a-18d04653cc56.html .

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