mercoledì 8 giugno 2022

Putiniani e antiputiniani, pari sono…

 


La polemica degli antiputiniani contro i “putiniani d’Italia”, portata avanti da una stampa in realtà pseudo-liberale (*), fa veramente male alla libertà di pensiero e di parola. Ma soprattutto all’intelligenza degli eventi. Perché, come vedremo, antiputiniani e putiniani hanno trasformato una tragedia in una buffonata.

Al di là dei nomi dei putiniani , in maggioranza illustri sconosciuti, resta un fatto: che la “gente” prima che filoputiana è antiamericana e anticapitalista.

Un passo indietro.

Il termine “Occidente”, in Italia, è quasi una parolaccia. È giudicato, non solo da molti addetti ai lavori, un’invenzione degli statunitensi per combattere la Guerra Fredda, per imbrogliarci insomma.

Quanto al capitalismo, il predominio del pauperismo cattolico e del populismo fascista, socialista e comunista, ha sempre visto nell’impresa e nella ricchezza due fattori sociali negativi. Tuttora per l’italiano medio dietro ogni fortuna c’è sempre un delitto o comunque una menzogna.

Su questo disastrato substrato culturale, che anima eletti ed elettori, da destra e sinistra, si è abbattuta l’invasione russa dell’Ucraina. Una guerra che ha subito rimesso in moto gli istinti animali dell’antiamericanismo e dell’anticapitalismo, come del resto mostrano anche i sondaggi.

Per fare solo un esempio: qual è l’immagine standard che circola in Italia di Zelensky e dei circoli politici ucraini? Di essere i burattini del capitalismo occidentale, in particolare degli Stati Uniti. Il che poi collima, per effetto di ricaduta, con la facilità di bersi avidamente, senza prendere fiato, la vulgata di derivazione sovietica ( e oggi russa), del capitalismo euro-americano come l’altro volto del nazismo, ovviamente ucraino.

Si unisca a tutto ciò il fatto che le guerre non sono mai popolari, e si capirà come il mix anticapitalismo, antiamericanismo e pacifismo, stia avendo la meglio su qualsiasi sano riflesso liberale.

Sano in che senso? Che ogni vero liberale non può non scorgere nell’aggressione russa all’Ucraina ciò che è realmente: un puro e semplice attacco alla modernità economica e politica dell’Occidente. Chi abbia ancora dubbi è pregato di riflettere sulle ultime dichiarazioni di Medvedev a proposito del suo odio verso l’Occidente unito al grande desiderio di vederlo andare a fondo.

Dicevamo della polemica aggressiva degli antiputiniani contro i putiniani d’Italia. Alla luce di quanto detto risulta scorretta, dal punto di vista dei principi, anche perché i filoputiani sono quattro gatti. Per capirsi, se sono ascoltati e perché evocano la pace. Se invece proponessero di scendere in guerra al fianco dei russi perderebbero qualsiasi seguito. Quindi li si lasci parlare liberamente. Gli applausi loro riservati sono, come si dice a teatro, “di stima” pacifista.

Inoltre, dal punto di vista dei contenuti, gli stessi giornali antiputiniani che hanno promosso la campagna contro i putiniani d’Italia, a partire dal “Corriere della Sera”, sono dalla parte del capitalismo assistito e dello statalismo liberalsocialista e socialdemocratico, quanto di più lontano dalle autentiche tradizioni liberali, legate al libero scambio delle idee e dei beni.

Si rifletta su un punto: gli antiputiani, per semplificare, liberal-socialisti , e i putiniani d’Italia, rossobruni o meno, mirano, tutti insieme, per varie ragioni, a mettersi d’accordo con Putin ai danni del popolo ucraino. Esageriamo? No. I russi sparano, e antiputiniani e putiniani, tutti insieme, parlano di tregue, trattative, “volemose bene”, eccetera, eccetera.

La stessa personalizzazione della guerra – pro o contro la figura di Putin – comprova la scarsa conoscenza della cultura russa, antiliberale e arcaica per eccellenza. Sicché i putiniani credono che Putin sia un compagno liberalsocialista che sbaglia, mentre i putiniani, ritengono che Putin sia l’ultimo difensore della tradizione contro la modernità.

Di conseguenza, semplificando al massimo, gli antiputiani del “Corriere della Sera”, combattono Putin, con le pistole ad acqua, i putiniani, non vorrebbero neppure quelle.

Una buffonata, come si dice, all’italiana. Però tragica, perché sotto le bombe russe muoiono gli ucraini, giustamente assetati di Capitalismo e di Occidente.

Valori sui quali antiputiniani e putiniani sputano.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.corriere.it/politica/22_giugno_05/rete-putin-italia-chi-sono-influencer-opinionisti-che-fanno-propaganda-mosca-fce2f91c-e437-11ec-8fa9-ec9f23b310cf.shtml .

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