giovedì 7 maggio 2020

Le introvabili Mascherine di Stato



Il mistero del perché non si trovano le mascherine? Roba da ridere.  Ma quale mistero… Non c’è nulla da scoprire…
Fin dai tempi di Diocleziano  i calmieri non hanno mai funzionato. Basta conoscere, anche  solo minimamente la storia economica, per scoprire  che i prezzi prefissati dei beni, provocano la sparizione dal mercato dei beni calmierati, alimentando incetta e contrabbando. Una sorta di mercato parallelo  che però vive sui vuoti produttivi, su livelli di offerta insufficienti.  Qual è  allora la lezione della storia?  Il mercato nero si batte inondando il mercato di merci, facendo funzionare, per così dire,  il mercato bianco…
Un passo indietro. I prezzi  sono  fissati dalla legge della domanda e dell’offerta.  Quanto più il mercato, dal lato dell’offerta, è invaso  dal bene domandato, quanto più i prezzi si abbassano. Al contrario, quanto più l’offerta non è in grado di soddisfare la domanda tanto più i prezzi si elevano e tanto più si favorisce il mercato nero…
Fissare il prezzo di un bene, prima di portarlo sul mercato, come è avvenuto con le mascherine, soprattutto se questo prezzo non viene giudicato remunerativo dal lato dell’offerta (dei produttori), non può assolutamente  incidere  sulla   domanda (dei consumatori)  che  resta alta,  a causa della inevitabile  rarefazione produttiva. Perché produrre sottocosto? 

Invece, altra cosa  è la rarefazione di un bene in assenza di prezzi prefissati. In questo caso la scarsità del bene richiesto può essere imputata ad accordi oligopolistici tra produttori, quindi dal lato dell’offerta, per far lievitare artificialmente il prezzo del bene domandato.
Tesi che però non sembra estensibile alla vicenda delle mascherine, perché l’idea del  prezzo calmierato ha praticamente messo fuori gioco fin dall'inizio, o quasi,  i produttori: in pratica ha demolito l’offerta, lasciando inevasa la domanda.
Attenzione, il problema non  è  rappresentato, dall’entità del prezzo calmierato in sè, entità  che può essere bassa o alta ( nel secondo caso, i beni non  sono  invece acquistati  a causa di un prezzo elevato), ma dalla pretesa di   ignorare -  per ragioni di principio, ad esempio di bullismo statale - quel meccanismo meraviglioso  costituito dalla legge della domanda e dell’offerta: il mercato bianco, come dicevamo.
Naturalmente, poiché la mente umana, soprattutto sul piano collettivo,  più che al  capire sembra rivolta al credere,  ama insomma  nutrirsi del mito del capro espiatorio,  la scarsità delle mascherine  è stata subito  imputata all’avidità dei farmacisti, dei distributori, dei produttori. 

Anche ammesso e non concesso, che si sia verificato inizialmente, un accordo tra produttori, dal lato dell’offerta,  la fissazione di un prezzo calmierato, da parte del governo,  ha dato il colpo di grazia al  mercato delle mascherine.
In realtà però, il vuoto iniziale dal lato dell’offerta, piuttosto che agli  accordi tra produttori, crediamo sia  stato determinato, dai vincoli burocratici   ( protocolli di sicurezza, autorizzazioni, certificazioni, verifiche varie) all’ingresso delle varie imprese, anche se specializzate, nel mercato delle mascherine.  
Concludendo, se  non si trovano le mascherine, gli unici veri colpevoli sono  i burocratismi  statali e l’incultura economica del governo.  Per farla breve, la colpa è dello statalismo.

Carlo Gambescia