Le introvabili Mascherine di Stato
Il
mistero del perché non si trovano le mascherine? Roba da ridere. Ma quale mistero… Non c’è nulla da scoprire…
Fin
dai tempi di Diocleziano i calmieri non
hanno mai funzionato. Basta conoscere, anche solo minimamente
la storia economica, per scoprire che i
prezzi prefissati dei beni, provocano la sparizione dal mercato dei beni
calmierati, alimentando incetta e contrabbando. Una sorta di mercato parallelo che però vive sui vuoti produttivi, su livelli
di offerta insufficienti. Qual è allora la lezione della storia? Il
mercato nero si batte inondando il mercato di merci, facendo funzionare, per così dire, il
mercato bianco…
Un
passo indietro. I prezzi sono fissati dalla legge della domanda e dell’offerta. Quanto più il mercato, dal lato dell’offerta,
è invaso dal bene domandato, quanto più i prezzi si abbassano. Al contrario,
quanto più l’offerta non è in grado di soddisfare la domanda tanto più i prezzi
si elevano e tanto più si favorisce il mercato nero…
Fissare
il prezzo di un bene, prima di portarlo sul mercato, come è avvenuto con le
mascherine, soprattutto se questo prezzo non viene giudicato remunerativo dal
lato dell’offerta (dei produttori), non può assolutamente incidere sulla domanda (dei consumatori) che resta alta, a causa della inevitabile rarefazione produttiva. Perché produrre sottocosto?
Invece, altra
cosa è la rarefazione di
un bene in assenza di prezzi prefissati. In questo caso la scarsità del bene
richiesto può essere imputata ad accordi oligopolistici tra produttori, quindi
dal lato dell’offerta, per far lievitare artificialmente il prezzo del bene
domandato.
Tesi che però non sembra estensibile alla vicenda delle mascherine, perché l’idea del prezzo calmierato ha praticamente messo fuori gioco fin dall'inizio, o quasi, i
produttori: in pratica ha demolito l’offerta, lasciando inevasa la domanda.
Attenzione,
il problema non è rappresentato, dall’entità del prezzo
calmierato in sè, entità che può essere bassa
o alta ( nel secondo caso, i beni non sono invece acquistati a causa di un prezzo elevato), ma dalla pretesa di ignorare - per ragioni di principio, ad esempio di bullismo statale - quel
meccanismo meraviglioso costituito dalla
legge della domanda e dell’offerta: il mercato bianco, come dicevamo.
Naturalmente,
poiché la mente umana, soprattutto sul piano collettivo, più che al capire sembra rivolta al credere, ama insomma nutrirsi
del mito del capro espiatorio, la
scarsità delle mascherine è stata subito
imputata all’avidità dei farmacisti, dei
distributori, dei produttori.
Anche
ammesso e non concesso, che si sia verificato inizialmente, un accordo tra
produttori, dal lato dell’offerta, la
fissazione di un prezzo calmierato, da parte del governo, ha dato il colpo di grazia al mercato delle mascherine.
In
realtà però, il vuoto iniziale dal lato dell’offerta, piuttosto che agli accordi
tra produttori, crediamo sia stato
determinato, dai vincoli burocratici ( protocolli di sicurezza, autorizzazioni, certificazioni, verifiche varie) all’ingresso delle varie
imprese, anche se specializzate, nel mercato delle mascherine.
Concludendo,
se non si trovano le mascherine, gli unici
veri colpevoli sono i burocratismi statali e l’incultura economica del governo. Per farla breve, la colpa è dello statalismo.
Carlo Gambescia