Coronavirus, le accuse di Pompeo alla
Cina
Trump sa cosa sta facendo?
Prima i fatti. Ecco la dichiarazione Pompeo…
"Ci sono numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi
dal laboratorio di virologia di Wuhan". Lo afferma il segretario di Stato
americano Mike Pompeo. Inoltre, secondo Pompeo, la Cina "ha fatto tutto
quello che ha potuto per assicurarsi che il mondo non sapesse in modo
tempestivo" del coronavirus: "Questo è un classico sforzo di
disinformazione comunista", ha aggiunto Pompeo intervistato dalla Abc.
Pechino, ha sottolineato, ha fatto tutto quello che ha potuto per tenere
il mondo all'oscuro sul coronavirus.
Chi
ci segue sa che non siamo teneri verso cinesi
e russi. Il regime cinese è di
tipo autoritario, piuttosto spinto, con ampi margini totalitari, per usare un eufemismo. Su quello russo, vero e proprio stato di polizia, non è necessario spendere parole.
Il
punto però è un altro. E non è rappresentato dalla verità ( o veridicità)
delle dichiarazioni di Pompeo, ma dall’uso politico che se ne vuole fare.
L’uso
politico rimanda sempre ai metodi. E il “metodo”
Trump e dei suoi accoliti politici, ricorda la propaganda nazista, che si basava sull’uso
politico e sistematico di accuse
infamanti, per screditare agli occhi del mondo i nemici o presunti tali.
L’orchestra
nazista, prodigiosamente diretta dal dottor Goebbels, sulla musica hitleriana
del Mein Kampf screditò, con accuse
infamanti, poi rivelatesi false, nell’ordine ebrei, francesi, boemi, polacchi, russi,
italiani, accusandoli delle peggiore nefandezze.
L’orchestra
di Trump, in un momento comunque delicato come questo, rovescia sulla Cina un’accusa di una gravità assoluta. Che uno stato non dovrebbe mai sollevare nei riguardi di un
altro stato. O comunque, prima di lanciarla, dovrebbe riflettere, e a lungo,
sulle conseguenze. Perché riflettere?
In
primo luogo, perché come insegna la storia, certe ferite, una volta inferte non
si rimarginano più, imputridiscono favorendo la diffusione dell’odio reciproco
tra i popoli.
In
secondo luogo, un’accusa del genere non può che contribuire al peggioramento dei rapporti tra Cina e Stati Uniti, relazioni già compromesse e compromettenti
per pace e commerci.
In
terzo luogo, l’accusa, tra l’altro così netta, può spingere le altre nazioni a schierarsi pro
o contro: polarizza insomma, rendendo il
quadro internazionale ancora più instabile e incendiario.
E qui veniamo al punto fondamentale della questione. Hitler,
al quale non importava nulla di pace e
commerci, usava le accuse infamanti per
esasperare gli avversari, e spingerli a commettere un errore, per poi
schiacciarli militarmente.
Trump,
un grandissimo ignorante, come molti dei suoi collaboratori, probabilmente si comporta in questo modo perché, non avendo mai aperto un libro di
storia, non si rende conto dei
rischi che comporta l’uso delle accuse
infamanti in politica.
Oppure,
Trump sa perfettamente cosa sta facendo?
Carlo Gambescia