Salvini e “Repubblica”, i due razzismi…
Non è una novità. “Repubblica”, da quando Salvini è diventato il politico più amato dagli italiani, ha cambiato tono: si è inacidita assomigliando
sempre di più alla stampa di destra. Insomma, si è involgarita.
Si pensi, da
ultimo, al titolo “Cancellare Salvini”. Certo, il riferimento
è al Decreto Sicurezza, ma l’ icasticità del
messaggio sembra fatta apposta per confondere le idee, o meglio per
lanciare un messaggio di assoluta incompatibilità tra Salvini e la democrazia. Si rilancia l' odiosa idea, neppure tanto tra le righe, di una differenza di specie, se si vuole di razza politica - quindi non di grado - tra il "Capitano" e i ferventi democratici che votano a sinistra. Nolte, sul razzismo politico, a destra come a sinistra, contro Ebrei e Borghesi, ha scritto pagine esemplari.
Diciamo invece che Salvini è incompatibile con la democrazia liberale. Da Ministro dell’Interno
si è mosso come un ministro fascista rispolverando una visione razzista del
diritto penale. Il che va condannato.
E “Repubblica” però? Si veda il titolo programmatico di oggi sulla “Terra da salvare” insieme al Papa: Eugenio e Francesco, lettori ed elettori, tutti insieme appassionatamente contro la " razza padrona". Per rispolverare il premonitore titolo di un vecchio libro di Scalfari contro una borghesia corrotta che oggi - altro giro, altra corsa - anelerebbe addirittura a mangiarsi tutta la Terra.
Insomma, siamo dinanzi a un messaggio in linea con il peggior catto-comunista climatico: un’ideologia che oggi si sente così forte da permettersi il lusso, come spesso si legge su “Repubblica”, di liquidare gli avversari definendoli negazionisti climatici. Anche qui si esalta la differenza di specie. Insomma di razza. Come? Mettendo temerariamente sullo stesso piano la vile razza dei negatori
della Shoah (un fatto storico, accaduto per tutti, esclusi i perpetratori) e quella, altrettanto dannata, degli scettici, anche prudentemente scettici, nei riguardi delle teorie allarmiste sul cambiamento climatico ( un non fatto storico, non accaduto o in atto ma solo per gli ambientalisti). Il che va condannato. Come il razzismo di Salvini.
Per essere ancora più chiari: se Salvini attacca da fascista nero, “Repubblica”, a sua volta, contrattacca da fascista rosso. Semplificando, forse troppo: squadristi contro arditi del popolo.
Pur essendo su fronti politici, ufficialmente contrapposti, Salvini e “Repubblica” odiano la stessa cosa: la società aperta. E per una semplice ragione. Perché non rispettano gli avversari. Che degradano a sub-uomini, a untermenschen, da suddividere e mettere su un treno in base al colore della pelle o delle idee politiche.
Salvini è razzista, ma anche “Repubblica” non sembra essere da meno con chiunque non condivida la sua linea politica. Siamo davanti a due casi di incompatibilità con la democrazia liberale.
Ovviamente, per la serie come continuare a farsi del male…
Carlo Gambescia