giovedì 16 gennaio 2020

Salvini e “Repubblica”, i due razzismi…

Non è una novità.  “Repubblica”, da quando  Salvini è diventato il politico più amato dagli italiani,  ha cambiato tono:  si è inacidita assomigliando sempre di più  alla stampa di destra.  Insomma,  si è involgarita.    
Si pensi,   da ultimo,   al  titolo “Cancellare Salvini”. Certo,  il  riferimento  è  al Decreto Sicurezza, ma l’ icasticità del messaggio sembra fatta  apposta per confondere le idee, o meglio per lanciare un messaggio di assoluta incompatibilità tra Salvini e  la democrazia.  Si rilancia l' odiosa idea, neppure tanto  tra le righe,  di una differenza di specie, se si vuole di razza politica   - quindi  non di grado -  tra il "Capitano" e  i  ferventi democratici che votano a sinistra.  Nolte, sul razzismo politico, a destra come a sinistra, contro Ebrei e Borghesi,  ha scritto pagine esemplari.        
Diciamo invece che Salvini è incompatibile con la democrazia liberale. Da Ministro dell’Interno si è mosso come un ministro fascista rispolverando una visione razzista del diritto penale. Il che va condannato. 
E “Repubblica” però?  Si veda il titolo programmatico di oggi sulla “Terra da salvare”  insieme al Papa:  Eugenio e  Francesco,  lettori ed elettori,  tutti insieme appassionatamente contro la " razza padrona".  Per  rispolverare  il premonitore  titolo  di  un vecchio libro di Scalfari  contro  una  borghesia corrotta  che oggi  - altro giro, altra corsa -  anelerebbe   addirittura  a mangiarsi tutta la Terra. 
Insomma,  siamo   dinanzi a un messaggio  in  linea  con il peggior catto-comunista climatico:  un’ideologia  che oggi  si sente così forte da  permettersi  il lusso, come spesso si  legge   su “Repubblica”,  di  liquidare  gli avversari  definendoli  negazionisti climatici.  Anche qui si esalta la   differenza di specie.  Insomma di razza. Come?   Mettendo  temerariamente sullo stesso piano  la vile razza dei negatori della  Shoah  (un fatto storico, accaduto per tutti, esclusi i perpetratori) e quella, altrettanto dannata, degli scettici, anche prudentemente scettici, nei riguardi delle teorie allarmiste  sul cambiamento climatico ( un non fatto storico, non accaduto  o in atto ma solo per gli ambientalisti).  Il che va condannato. Come il razzismo di Salvini.
Per essere ancora più chiari:  se Salvini attacca da fascista nero, “Repubblica”, a sua volta,  contrattacca  da  fascista rosso. Semplificando, forse troppo:  squadristi contro arditi del popolo.  
Pur essendo su fronti politici, ufficialmente contrapposti, Salvini e “Repubblica” odiano la stessa cosa:  la società aperta.  E per una semplice ragione.  Perché non rispettano gli avversari.  Che degradano a sub-uomini, a   untermenschen, da suddividere e  mettere su un treno  in base al colore della pelle  o  delle idee politiche. 
Salvini è  razzista, ma anche “Repubblica” non sembra essere da meno  con chiunque non condivida la sua linea politica. Siamo davanti a due casi di incompatibilità  con la democrazia liberale.
Ovviamente, per la serie come continuare a farsi del male…

Carlo Gambescia