Il pensiero unico antioccidentale
"Pensione o morte!"
A
proposito di pensiero unico. Ce n’è uno, in Europa e in Italia, pacifista, ambientalista, anticapitalista, con
nostalgie clericali, fasciste e comuniste, che in questi giorni è in azione e
che gioca sul nullismo morale dei popoli europei preoccupati solo delle proprie pensioni e dei
programmi per le prossime vacanze.
Parliamo di "signorini soddisfatti" (per dirla con Ortega) che pretendono il welfare occidentale,
senza però accettare di difendere, anche con le armi, i valori occidentali. Se ci si passa la brutta immagine: siamo davanti a popoli che
vogliono la “pensione” e la vita tranquilla senza voler pagare alcun “contributo” di sangue in nome dei valori che
li hanno fatti grandi: mercato, democrazia rappresentativa, stato di diritto. Valori difesi invece eroicamente, contro il nazifascismo e il comunismo.
Purtroppo senza la fierezza dei propri valori
e della disponibilità a difenderli, i popoli muoiono, levando in alto la politicamente incapacitante bandiera bianca del pacifismo. La pace, purtroppo, cosa che i pacifisti non capiscono, talvolta va difesa con le armi, o quanto meno con la minaccia di essere disposti a usarle. Il che impone, se necessario, azioni militari preventive. Proprio per far capire al nemico che si vuole fare sul serio. Tutto ciò ovviamente implica anche un disegno geopolitico e un rigore che Trump non ha e non può avere, perché siamo davanti a un politico imprudente, incolto, umorale, gretto. Infatti il suo gesto non è sconsiderato in sé, ma perché estemporaneo. Non va più in là del rozzo patrimonialismo di un agente immobiliare, ricco di famiglia, baciato dal successo televisivo e cresciuto a pane, arroganza e mob movies.
Dicevamo
della strategia del pensiero unico antioccidentale, un "partito" - semplificando - degno dei pensionati della storia. Quale strategia? Si tratta di creare intorno all'attacco ordinato da Trump un' atmosfera che ha il suo fulcro emotivo
nella spasmodica attesa della "reazione iraniana", neppure fosse il Terzo
Reich. Però, in questo modo, si possono irresponsabilmente diffondere timori e incertezze.
Dalle candide suorine agli ebbri frequentatori dei centri sociali, dai giovani esaltati del fascio-comunismo ai ferri vecchi del giornalismo di sinistra, dai Tg Rai a reti unificate alla stampa a grande tiratura di destra come sinistra (con qualche
rara eccezione), tutti martellano psicologicamente sull’ inutilità di morire per Teheran. Sogni. Sia detto per inciso: se gli ayatollah avessero l'atomica, e la forza per usarla, non ci penserebbero un minuto ad attaccarci.
Insomma, si usano in chiave retorica tutti i mezzi
possibili: dal rischio economico al pericolo di
attentati, dalle clausole Nato all'imbroglio islamico tra sunniti e sciiti. Con un solo scopo: iniettare nel corpaccione sociale semiaddormentato dell’Europa e dell'Italia dosi massicce di pacifismo. Lo stesso Salvini,
che inizialmente aveva plaudito ai razzi di Trump, da buon demagogo ora tace,
perché sa che il realismo politico gli può far perdere le elezioni emiliane.
Esemplari,
sotto questo punto di vista, le reazioni politiche a ciò che sta accadendo in Libia. La Turchia in quattro e quattr'otto ha schierato le truppe e l'Ue che fa? Formula - in modo tragicomico - raccomandazioni al dialogo tra le parti. Ovviamente, nel silenzio-assenso di un’ opinione pubblica che sobbalza solo quando si introduce l'argomento pensioni. Per riaddormentarsi subito dopo.
Se
in Iran, a comando o meno, sono scese in piazza milioni di persone per invocare la guerra, in
Europa e in Italia lo stesso numero di persone potrebbe manifestare solo in favore della pace. Oppure, come in Francia, per la "retraite", al ridicolo grido di "Pensione o morte!". Magari con il sindacato, il papa e gli ambientalisti in prima fila.
Sostanzialmente,
Europa e Italia, volenti o nolenti, in questo momento, sono a
rimorchio di Trump e del pensiero unico
antioccidentale. Di un politico sprovveduto e dei feroci nemici dei valori liberal-democratici.
Essere
a rimorchio, significa farsi trascinare malvolentieri, quindi scontentare tutti: sia Trump, sia i nemici di
Trump in Occidente come in Oriente.
Ma
che importa, ci sono le pensioni da difendere…
Carlo Gambescia