Archeopolitica italiana
Salvini, Zingaretti, Berlinguer e l'Uomo di Neanderthal
Nel 1970 imperversava per radio una canzonetta inglese: I'm a neanderthal man, You're a neanderthal girl. Let's make neanderthal love in this neanderthal world. E così via. Una lagna... Eppure fu di successo.
Diciamo subito che è come se nel discorso pubblico italiano si continuasse a cantare quella scemenza.
Esageriamo? Per misurare l’arretratezza del discorso pubblico italiano, basta riportare
questo scambio di battute tra Salvini e Zingaretti, di due giorni fa. Citiamo dal “Messaggero”.
Duello a distanza tra Matteo
Salvini e Nicola Zingaretti su Enrico Berlinguer. Questa mattina, nel corso di
un incontro elettorale in Emilia Romagna, il leader della Lega ha detto: «Se
Berlinguer tornasse sulla terra e vedesse Renzi e Zingaretti, sapete quante
gliene direbbe a questa gente qua». Ruvida la
risposta del segretario del Pd: «Salvini quando parla di Enrico Berlinguer si
sciacqui la bocca».
Per
capirsi: siamo davanti alla celebrazione, politicamente parlando, di una specie di Uomo di Neanderthal. Perché la visione di Berlinguer era anticapitalista. Come ai tempi di Marx.
L’unico capitalismo che il segretario del Pci accettava, era quello morente, colpito al cuore dalla liberticida concertazione politica con il sindacato e il partito comunista.
Il
principale consigliere ideologico di Berlinguer fu Franco Rodano, un cattolico
comunista, per la serie Max + Vangelo, che odiava la società aperta. Ancora nel 1977, Berlinguer indicava, come alternativa alla società dei consumi. il modello sociale del Vietnam appena riunificato. Roba da archeocomunismo. In un'Italia, affamata di modernità e consumi, come avrebbe implementato la sua ricetta basata sull'austerità? Lasciamo perdere. Vengono i brividi...
Di Berlinguer si celebra l’onestà. Certo, era onesto. Nessuno lo
mette in dubbio. Ciò però significa che
si può essere uomini adamantini, ma politicamente di idee superate. addirittura retrograde, diciamo paleocomuniste. L’onestà non è una qualità politica. E non è sinonimo di progresso e di mente aperta.
Del resto, come sostiene Croce, ironizzando, si parla sempre di onestà, salvo quando si
deve finire sotto i ferri, perché allora al chirurgo onesto ma incapace si preferisce sempre quello disonesto
ma capace. E così deve essere in politica. Dove invece ci si illude di non ammalarsi mai.
Se nell' Italia degli anni Settanta avesse vinto Berlinguer sarebbe finita come in Cile: prima Allende poi Pinochet… Prima il medico moralista e pasticcione, poi come purgante il generalone tutto d'un pezzo… Due estremi, che sarebbe sempre meglio evitare...
Perciò che Salvini, che si professa liberale, e
Zingaretti che si autodefinisce riformista, celebrino insieme il prognatismo dell’ideologia
comunista, litigandosi l'eredità politica di Berlinguer, fa cadere le braccia.
Insomma, nulla sembra essere cambiato: I'm a neanderthal man, You're a neanderthal girl. Let's make neanderthal love in this neanderthal world... Che noia.
Insomma, nulla sembra essere cambiato: I'm a neanderthal man, You're a neanderthal girl. Let's make neanderthal love in this neanderthal world... Che noia.
Carlo Gambescia