Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 19 giugno, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta
nell'ambito della procedura riservata n. 666/2, autorizzazione CONCISTORO DEGLI
INCAPPUCCIATI 7932/3a [Operazione “GRANDE
INQUISITORE” N.d.V.] è stato
effettuata in data 17/06/2017, ore 11.54, la registrazione delle seguenti
conversazioni, tenutesi presso il Cimitero del Verano (Roma).
[omissis]
MORTO UNO: “Be’, hanno
ragione, dai!”
MORTO DUE: “Si fa presto a
dire ‘hanno ragione’. E dopo?”
MORTO UNO: “Proprio tu, anzi:
proprio noi vuoi che ci mettiamo a negare lo ius soli? Il diritto a
chiamare tuo il pezzo di terra dove stai?”
MORTA UNO: [a MORTO UNO]: “Bravo, gliela canti
chiara a quello lì. [a MORTO DUE] Anche
da morto sei avaro, invidioso, pessimista! Anche da morto!”
MORTO DUE [a MORTA UNO]: “Perché, cosa cambia da
morti? Siamo sempre qua, io e te, e litighiamo come prima.”
MORTO UNO: [a MORTO DUE]: “Insomma, dai: ormai sono
qua, non c’è niente da fare. Tanto vale dargli ‘sto ius soli, che si sentano un
po’ a casa pure loro, poveretti.”
MORTO DUE: “Sì, stiamo tutti
vicini vicini e andremo d’amore e d’accordo, come dimostriamo anche io e la mia
signora.”
MORTA UNO [a MORTO DUE]: “Magari avessi sposato un
extracomunitario!”
MORTO UNO [a MORTA UNO]: “Scusi, signora, ma forse
qui andiamo fuori te…”
MORTA UNO [a MORTO UNO]: “E lei scusi, ma di che
s’impiccia?”
MORTO DUE [a MORTO UNO]: “Visto che armonia?”
[RUMORI DI PASSI SUL VIALETTO]
BECCHINO UNO: “Dov’è che
esumiamo?”
BECCHINO DUE: “Vediamo…[consulta un documento, legge] ‘settore 23 A , tutta la fila di destra’
“.
BECCHINO UNO: “Ammazzalo,
tutta la fila?!”
BECCHINO DUE: “Tutta la
fila.”
BECCHINO UNO: “Qua ci salta
la partita della Roma, Gino!”
BECCHINO DUE: “Checce voi
fa’, Ermanno? Vuolsi così colà dove si puote, e più non dimandare.”
BECCHINO UNO: “Ma
vaffan..com’è che ci vuole tutto questo spazio?”
BECCHINO DUE: “Secondo te? Ce
stanno li morti freschi freschi. Sta’ un po’ a sentì che nomi, a’ Erma’ [cava di tasca un foglio, legge]: ‘Ismail
Kadaròs!’”
BECCHINO UNO: “Che d’è,
n’arabbo?”
BECCHINO DUE: “Cappio ne so…ah
no: arbanese.”
BECCHINO UNO: “Boni quelli!”
BECCHINO DUE [leggendo] “Adekotunbo Myenge!”
BECCHINO UNO: “Ghana!”
BECCHINO DUE: “Fuochino:
Nigeria. Aho’, s’è fatto mezzoggiorno. Se famo ‘a pagnottella?”
BECCHINO UNO: “Come se dice
‘sine’ in nigeriano?”
BECCHINO DUE: “Sine.”
[I BECCHINI ESCONO
ridacchiando]
MORTA UNO [a MORTO DUE]: “Giovanni?”
MORTO DUE [a MORTA UNO]: “Che c’è adesso?”
MORTA UNO [a MORTO DUE]: “Ma
il settore 23 A
non è il nostro?”
MORTO UNO: “Occazz…sì che è
il nostro!”
MORTO DUE: “Ma noi stiamo
nella fila di destra o di sinistra?”
MORTO UNO: “Non mi ricordo!
Porca miseria, non mi ricordo più!”
MORTO DUE: “Neanche io. [a MORTA UNO] Tu Elena ti ricordi?”
MORTA UNO [pausa] “No. No, non mi ricordo.”
MORTO DUE [a MORTA UNO]: “Elena?”
MORTA UNO [a MORTO DUE]: “Sì, Giovanni?”
MORTO DUE [a MORTA UNO]: “Ti
voglio bene, sai?”
MORTA UNO [a MORTO DUE]: “Lo so, Giovanni. Anche
io.”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...