La vicenda Raggi e il nuovo orientamento dei mass media ( e non solo)
Il piffero magico di Grillo
Come ieri abbiamo scritto, sulla signora Raggi
siamo garantisti. Però non si può non notare il differente atteggiamento
dei media nei riguardi della “Sindaca”. Soprattutto se si pensa al
durissimo trattamento mediatico riservato ad altri inquisiti.
Qui invece, gli stessi magistrati romani, che hanno come punta di lancia il
dottor Paolo Ielo, già pool Mani Pulite, si sono precipitati - forse
irritualmente - a chiarire che un interrogatorio di otto ore
(otto ore otto) ha riguardato ed evidenziato fatti di nessuna
rilevanza penale. Dulcis in fundo, ieri sera, la
signora Raggi è stata ospite di Mentana, un garantista, a dire in vero, che in passato ha riservato ben altro
trattamento ad altri personaggi finiti, a torto o ragione, nel mirino dei magistrati
Inciso: sull’ambiguità (quantomeno) dell’intera vicenda Raggi, si legga quel che ha scritto l’ex grillino
Vittorio Bertola, alla cui
testimonianza, si può ovviamente applicare l’argumentum ad personam , ma che aiuta a capire (*).
Il
punto che desideriamo evidenziare è però un altro: sociologico, già accennato in
altre occasioni. Quale? È in atto un riorientamento dei mass media e della stessa
magistratura in favore del Movimento Cinque Stelle. Che probabilmente, per un
verso, riflette per i media indicazioni, di tipo proprietario e professionale (negli esecutori), di non alienarsi la
simpatia di un partito che potrebbe andare al governo. Il tutto in perfetta in sintonia con la tradizione linea politica del mondo
economico (del "mai avere nemici al
governo"). E per l’altro rispecchia la necessità di assecondare un’opinione pubblica - che pare guardare a Grillo con crescente, se non proprio simpatia, almeno con interesse e attesa. E qui pensiamo al pericoloso riflesso carnivoro-mediatico, e di riflesso al ruolo socialmente anarcoide, di certa magistratura che sembra amare le telecamere piuttosto che la toga.
Un
amico lettore (di Fb), Roberto Menardo mi (e si) chiedeva qualche giorno fa, stupito del fatto che molti suoi amici e conoscenti, perfettamente in buona fede,
votano M5S, il perché di questa scelta autolesionistica.
Che
dire? Molti in buona fede, magari
sinceri patrioti ed esemplari cittadini, votarono Mussolini e Hitler.
Regimi dittatoriali che, come mostrano gli storici, attraversarono fasi più o meno lunghe di
consenso politico e sociale, anche all’estero. Quindi? Quando in un paese come l'Italia, da più venti anni, complici partiti, media, magistrati, si demonizza e delegittima la democrazia rappresentativa, il voto non può non trasformarsi in una specie di ordalia. E favorire,
di volta in volta, le forze politiche
che evocano l’Armageddon della rivoluzione, della ghigliottina e dell'anticapitalismo. E ora dell'Anti-Europa (quella liberale e democratica): vecchio cavallo di battaglia nazifascista. Altro che sovranisti...
E tutto questo è avvenuto a prescindere dalla reale situazione economica del paese, a grandi linee in crescita o poco meno o poco più che stabile, descritta invece regolarmente, come da copione populista e catastrofista, a tinte fosche, sempre sull’orlo del precipizio. Purtroppo, di regola, il caos sempre annunciato - ormai, ripetiamo, da più di vent’anni - non può non finire per premiare, nel nome della cultura del vittimismo, gli estremismi politici, nei quali finiscono per credere ciclicamente anche quei cittadini in buona fede, ricordati dall’amico Roberto Menardo. E qui si pensi alla violenta e ottusa critica della democrazia liberale tra Ottocento e Novecento che preparò la strada agli “esperimenti totalitari” e alla “guerra civile europea.
Sicché a un certo punto, come dicevamo, fiutata l'aria, anche la élite dirigente, volente o nolente, si riorienta, iniziando a presentare le possibili forze di governo, anche se eversive, sotto una luce favorevole o comunque dell' "attendiamo e vediamo" . Il che innesca un circolo virtuoso, però in termini di negativa psicologia delle masse, che vede bravi cittadini e persone in buona fede - vittime del virus del castrofismo che si trasmette per emulazione sociale - dare un calcio alla ragione, mettersi in fila felici e contenti, per marciare al suono del piffero magico del Grillo di turno."L'unico che può salvarci" si sente ripetere in giro.Terribile.
E tutto questo è avvenuto a prescindere dalla reale situazione economica del paese, a grandi linee in crescita o poco meno o poco più che stabile, descritta invece regolarmente, come da copione populista e catastrofista, a tinte fosche, sempre sull’orlo del precipizio. Purtroppo, di regola, il caos sempre annunciato - ormai, ripetiamo, da più di vent’anni - non può non finire per premiare, nel nome della cultura del vittimismo, gli estremismi politici, nei quali finiscono per credere ciclicamente anche quei cittadini in buona fede, ricordati dall’amico Roberto Menardo. E qui si pensi alla violenta e ottusa critica della democrazia liberale tra Ottocento e Novecento che preparò la strada agli “esperimenti totalitari” e alla “guerra civile europea.
Sicché a un certo punto, come dicevamo, fiutata l'aria, anche la élite dirigente, volente o nolente, si riorienta, iniziando a presentare le possibili forze di governo, anche se eversive, sotto una luce favorevole o comunque dell' "attendiamo e vediamo" . Il che innesca un circolo virtuoso, però in termini di negativa psicologia delle masse, che vede bravi cittadini e persone in buona fede - vittime del virus del castrofismo che si trasmette per emulazione sociale - dare un calcio alla ragione, mettersi in fila felici e contenti, per marciare al suono del piffero magico del Grillo di turno."L'unico che può salvarci" si sente ripetere in giro.Terribile.
Fermarli, prima del
precipizio, potrebbe risultare molto difficile, poiché, una volta in marcia, per l'effetto bandwagon, il corteo si ingrossa e acquista compattezza e velocità. Per alcuni osservatori perfino impossibile.
Ian Anderson forse non merita di rappresentare Grillo, anche se a ben vedere qualcosa in comune i due sembrano averla: a forza di rotture con gli altri componenti, i Jethro Tull sono diventati l'eteronimo del flautista/cantante. Che possa accadere qualcosa di simile anche al M5s? Saluti
RispondiEliminaGiusto. Grazie!
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