Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 27 febbraio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione
NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stato effettuato, in data
26/02/2017, ore 08.21, il seguente monitoraggio ambientale presso lo Studio
Dentistico “Odontosalute”. Presenti il titolare, prof. MENICHINI GIAMPIERO, l’igienista
orale STANCANELLI DEBORAH, e S.S. SANCHO
I. Si riporta di seguito la trascrizione integrale del monitoraggio
summenzionato:
[omissis]
S.S. SANCHO I: “Scusi,
professore, se l’ho fatta venire in studio di domenica, ma ho un mal di denti,
stanotte non ho dormito…”
MENICHINI GIAMPIERO: “Ma cosa
dice, Santità, è un onore…poteva chiamarmi anche stanotte...Deborah? Allora, ci
siamo?”
S.S. SANCHO I [a STANCANELLI DEBORAH]: “Ma cosa fai,
cara, mi baci la mano?”
STANCANELLI DEBORAH: “Oddio,
è vero, Santità, me scusi! Me l’aveva detto mammà, che je dovevo bacià er
piede!”
S.S. SANCHO I [ride]: “Macché baciamano e baciapiede! Ecco,
vieni qua, ci stringiamo la mano. Così, brava cara.”
MENICHINI GIAMPIERO [sottovoce, a STANCANELLI DEBORAH]:
“Famme fa’ ‘na figuraccia e te licenzio. Capito?”
STANCANELLI DEBORAH [sottovoce, a MENICHINI GIAMPIERO]:
“Scusi professo’…”
MENICHINI GIAMPIERO [ad alta voce, gioviale, deferente]:
“Apra di più, per favore, Santità…hmmmm…hmmmm…ah…ecco…hmmmm…”
S.S. SANCHO I: “Ha capito
cosa c’è?”
MENICHINI GIAMPIERO: “Niente
di che, Santità. Qua, nel canino inferiore: una carie del colletto. Quasi
invisibile ma profonda. Ecco perché fa male. [a STANCANELLI DEBORAH] Pronta l’anestesia?”
STANCANELLI DEBORAH: “Subito
professore.”
MENICHINI GIAMPIERO: “Ecco,
Santità, apra bene…stia immobile, per favore…là, fatto. Si sciacqui pure.
Adesso aspettiamo un po’ che faccia effetto.”
S.S. SANCHO I: “Una cosa
invisibile che fa tanto male. Strano, vero?”
STANCANELLI DEBORAH: “Vero!
Come quando ciài un pensiero brutto, che nun lo vedi ma nun ce dormi più…”
MENICHINI GIAMPIERO: [falsa bonarietà, vera irritazione] “Scusi
la nostra filosofa, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Ha ragione.
Come hai detto che ti chiami, cara?”
STANCANELLI DEBORAH:
“Deborah, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Deborah. Ti
capita spesso di avere dei pensieri brutti, che ti tengono sveglia?”
STANCANELLI DEBORAH: “Li
debbiti, Santità! Ciò il mutuo da pagare, mio marito lavora tre ggiorni ogni
morte de papa…oddio, scusi! Scusi, Santità, che cretina che sono…”
MENICHINI GIAMPIERO [sottovoce, a STANCANELLI DEBORAH]: “Vuoi
restare disoccupata pure te?” [ad alta
voce, a S.S. SANCHO I] “Si sente la bocca intorpidita, Santità?”
S.S. SANCHO I: “Un po’, sì. [a STANCANELLI DEBORAH] Il lavoro, il lavoro! Lo dico
sempre anche io, la prima cosa è il lavoro…”
MENICHINI GIAMPIERO: “Apra,
Santità, per favore. [saggia con lo
specillo] Fa male? No? Allora interveniamo. Deborah?”
STANCANELLI DEBORAH: “Eh?”
MENICHINI GIAMPIERO: “Il trapano.
Sveglia!”
STANCANELLI DEBORAH: “Ecco,
professore, scusi…stavo a pensa’ a…”
MENICHINI GIAMPIERO: [sempre più irritato] “…sì, brava. [a S.S. SANCHO I] Comincio, Santità. Se
Le fa male mi fa segno, d’accordo?” [rumore
del trapano, 1’12’’]. Ecco, si sciacqui pure, Santità. Deborah, aspira
bene. Un po’ di pazienza, Santità. Adesso otturiamo. Deborah, pronta la pasta?”
STANCANELLI DEBORAH:
“L’abbiamo finita ieri, professore, la sto a preparà…”
MENICHINI GIAMPIERO: “Scusi,
eh, Santità? Comunque, se permette, Lei ha centrato il cuore del problema. Il
lavoro! Senza lavoro non c’è dignità…”
S.S. SANCHO I: “…non c’è
dignità umana e non c’è famiglia, caro professore. Lei ha figli?”
MENICHINI GIAMPIERO: “Tre,
Santità, grazie a Dio. Due maschi e una femmina.”
S.S. SANCHO I: “Complimenti.
E tu? Hai figli, Deborah?”
STANCANELLI DEBORAH: “Uno,
Santità. Una femmina.”
S.S. SANCHO I: “E tuo marito
non lo vuole il maschio?”
STANCANELLI DEBORAH: “E lo
vorebbe sì, però…”
S.S. SANCHO I. “Però?”
STANCANELLI DEBORAH: “Costano
cari i figli, Santità…farli è il meno, è il dopo…ce vonno li sordi, Santità…”
MENICHINI GIAMPIERO: [controllando l’irritazione] “Pronta ‘sta
pasta?”
STANCANELLI DEBORAH: “Pronta,
professore!”
MENICHINI GIAMPIERO: “Bene.
Puoi andare a casa.”
STANCANELLI DEBORAH: “Ma non
vuole che comincio io? E l’aspirazione chi la fa?”
MENICHINI GIAMPIERO: “No. Faccio
io. Vai a casa.”
STANCANELLI DEBORAH [pausa. Sottovoce]: “Professo’, ma mi
licenzia?”
MENICHINI GIAMPIERO: [sottovoce, irritazione repressa]“No. Non
lo so. Vai a casa, domani ne parliamo. Vai.”
STANCANELLI DEBORAH [pausa]: “Allora vado. Grazie, Santità,
Lei è tanto buono. E mi scusi se ho detto delle…”
S.S. SANCHO I: “…non c’è
niente da scusare, cara. Vai, vai a casa che la famiglia ti aspetta.”
STANCANELLI DEBORAH [fa goffamente la riverenza]: “Sia lodato
Gesù Cristo. Arrivederci professore. [pausa]
Allora domani torno?”
S.S. SANCHO I: “Ciao cara,
sempre sia lodato.”
MENICHINI GIAMPIERO [falsa bonarietà]: “Ciao, ciao. Vai
adesso, vai. [pausa] Apra bene,
Santità. [aspira la zona, inizia a
otturare] E’ come dice Lei, Santità. Lavoro, lavoro e ancora lavoro…non si
muova che facciamo in un attimo…”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...