Il mistero del libro inesistente (e
recensito)
Spenglermicon
Si
può recensire un libro che non esiste? Può capitare. Pensiamo a un caso tipico, caro alla cultura di destra, che
ama molto queste fughe tra sacro, profano e metropolitano (nel senso di
leggenda): il Necronomicon,
libro inventato di sana pianta da Howard Phillips Lovercraft, sul quale sono state scritte migliaia di
pagine, all’insegna del "come se" oppure del "noi avevamo capito tutto".
Questo l’antefatto. Ora, immaginate
la mia meraviglia, quando dopo quattro anni, ho ricevuto una mail da
un libraio che mi chiedeva dove
poter ordinare tre copie di Spengler. Un autodidatta di successo scritto
da Fedele Acciari, “saggista e storico delle idee”, da me
recensito sul blog, un giovedì 13,
dell’ ormai lontano giugno del 2013. Notare
(per i complottisti) 13 su 13… (*)
Per quale ragione sorpreso? Piacevolmente sorpreso? E poi che c’entra il Necronomicon?
Presto detto: non esiste il professor Acciari,
non esiste il libro su Spengler. Esiste solo la mia recensione a un
libro che non esiste (copertina inclusa).
Mi sono divertito. Ho inventato un micro, ma molto micro, Spenglermicon. Però, che
fatica: ho dovuto tenere canna e amo
tirati , belli tesi, per quattro anni.
Il mio non è il blog di Beppe Grillo, però un certo seguito ce l’ha. E tra i miei
lettori, talvolta sospinti dalla
corrente, quella dell’ultima ridotta dell' Alta Valtellina, capitano
anche dei pesciolini spengleriani,
di destra, di acqua dolce, apparentemente innocui, ma in realtà nati sotto il segno dell’Ariete, con
ascendente Hitler-Mussolini. Amano “pascolare”
nei fondali più bui, il nero e il bruno sono i colori preferiti per la mimetizzazione
naturale. Sono dotati di pinnette e branchie a croci uncinate e squame a micro-fasci littori, idolatrano il profeta del declino dell’Occidente, magnificandone
i lati esoterici, cripto-nazisti. Una pastura, molto cripto, che, come ogni buon
pescatore ben sa, va disseminata sul fondo, dove i nostri pesciolini "pascolano", attraverso citazioni inventate di
sana pianta ma appetitose. E così è stato.
Cosa volevo provare? Che lo
spengleriano medio di destra
(insisto sul punto, perché ne
sono matematicamente sicuro) non è curioso. Vive di riflessi carnivori. Pertanto, giudica i libri dal nome dell'autore e del recensore, piuttosto
che dalla qualità del libro e della recensione. Tradotto: “Sono dei nostri? No, allora non lo compro”, oppure: "Ma sì, è il solito professore universitario di sinistra che flirta con Spengler, senza conoscerlo", eccetera, eccetera...
Ma il nostro spengleriano medio è anche un pigrone: quattro anni sono tanti, sarebbe bastata un’incursione via Internet per scoprire che non esistevano né l’uno né l’altro… Google dà un solo file: quello della mia recensione che rinvia, per l'autore del libro, a un nome e cognome, scelti perché privi di omonimi in Rete. Per non parlare della mail decisamente farlocca: universitarie@libero.it. Resterebbe da fare solo un'ultima indagine: scoprire se il testo inventato e le citazioni fantasma siano finite in qualche "dotto" saggio, dalla "esaustiva bibliografia" in argomento. A firma magari di qualche chiarissimo prof. allogeno. Chi, tra i lettori, abbia tempo e voglia, perciò...
Ma il nostro spengleriano medio è anche un pigrone: quattro anni sono tanti, sarebbe bastata un’incursione via Internet per scoprire che non esistevano né l’uno né l’altro… Google dà un solo file: quello della mia recensione che rinvia, per l'autore del libro, a un nome e cognome, scelti perché privi di omonimi in Rete. Per non parlare della mail decisamente farlocca: universitarie@libero.it. Resterebbe da fare solo un'ultima indagine: scoprire se il testo inventato e le citazioni fantasma siano finite in qualche "dotto" saggio, dalla "esaustiva bibliografia" in argomento. A firma magari di qualche chiarissimo prof. allogeno. Chi, tra i lettori, abbia tempo e voglia, perciò...
Si dirà: “ Ma vai a
sospettare che Carlo Gambescia, studioso serio, si mette a tendere trappoloni…” . Ed è
ciò che avrà pensato - e per questo mi
sta già simpatico - il
libraio che mi ha contattato, chiedendomi, come dicevo, tre copie del libro ( o forse due più una di riserva), per altrettanti clienti, risvegliatisi all’improvviso, bramosi di leggere un libro inesistente.
Come concludere? Che nessuno è perfetto. Che mi scuso con l’incolpevole libraio. E che invece me la rido degli spengleriani restati a bocca asciutta. E non per colpa mia.
P.S. Avviso ai naviganti: nel blog ce n' è anche un altro di fake-libro, fake-recensito. Buona caccia. Anzi pesca...
P.S. Avviso ai naviganti: nel blog ce n' è anche un altro di fake-libro, fake-recensito. Buona caccia. Anzi pesca...
Carlo Gambescia