La scomparsa di Pino Daniele
Quando muore uno famoso
http://www.zerocalcare.it/2013/09/23/quando-muore-uno-famoso/ |
Ci dispiace molto per Pino Daniele. bravissimo artista. Vorremmo però proporre alcune riflessioni più generali sul rapporto tra morte e fama.
Oggi,
quando il famoso di turno lascia
questo mondo i giornali si scatenano. Una volta bastava il "coccodrillo", un
taglio basso di terza, al massimo di spalla. Poi si passò alla
pagina intera, e in seguito alla vera e propria copertura totale: massimo
della foliazione possibile fino al funerale. Anche televisione e radio non
scherzano: servizi su servizi, si intervistano parenti di quarto grado, camerieri, portinai… In Italia, poi il familismo trionfa, soprattutto a Sud di
Firenze… Sul Web
invece, oltre alla ridondante retorica catapultata dalla carta stampata,
si dà più spazio al pettegolezzo, al particolare scabroso (quando c’è,
altrimenti si inventa…), alle emozioni “pure”. Nei commenti poi, come al
solito, viene fuori di
tutto (Zerocalcare docet), eccetto l’originalità, come del resto anche in queste nostre quattro righe...
Il baillamme necroforico dura al massimo un settimana, e poi tutto torna come prima: le acque si richiudono, il vento soffia, il sole sorge e tramonta. La vita continua…
Il baillamme necroforico dura al massimo un settimana, e poi tutto torna come prima: le acque si richiudono, il vento soffia, il sole sorge e tramonta. La vita continua…
Purtroppo,
la fama da vivi non è tutto. È
vero però che finiti i
giorni restano le opere. Il
che, quando il lascito intellettuale è veramente grande, può essere di consolazione e stimolo per
coloro che restano. Talvolta, addirittura, la morte consolida: la fama si trasforma in mito. E la festa continua. Ma quando il prestigio è o meglio "era" immeritato? I vivi seppelliscono i morti, anche nelle opere. In
questo la morte, ricorda il tribunale storico hegeliano. Le acque si
richiudono, il vento soffia, il sole sorge e tramonta. La vita continua…
Si
dirà, esistono pure le "riscoperte"... Vero! Quando ci sono le opere, comunque sia, non si muore mai del tutto.
Perché un bel giorno, ammesso e non concesso, per così dire, l'oblio dei figli e dei nipoti, si può ritornare sulle prime pagine. Quindi, Fabio Volo potrà morire - per carità, tra cento anni - col sorriso sulle labbra...
Carlo Gambescia
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