mercoledì 7 gennaio 2015

Le elezioni greche del 25 gennaio
La Monaco di Tsipras



Alexis Tsipras, di buono ha solo il nome,  che rinvia a quello di Tocqueville, Alexis appunto. Per il resto il suo pensiero resta  un concentrato di  banalità nella peggiore lingua di legno neo-marxista (*).  Eppure piace ai nemici dell’Euro, soprattutto a  "certa" destra. Del resto sul “Tempo”,  vecchio quotidiano liberale della Capitale, ora diretto da un neofascista,  non scrive, arrampicandosi comicamente sugli specchi delle cifre, Bagnai, economista di sinistra ma contrario alla moneta unica?  
In certi ambienti estremisti, a destra come a sinistra,  la decisione di  uscire, anzi scappare dall’euro,  sembra essere diventata una specie di  parola magica: l’unica  via percorribile per favorire la catarsi italiana. Come se, con il ritorno della lira, potessero sparire d’incanto quei gravi  problemi (finanza pubblica allegra, corruzione, immobilismo politico) che vengono da lontano…  Prendere nota:  la moneta è sempre un velo, sotto il quale si  celano,   momentaneamente,  altri problemi di natura  storica.
Insomma,  siamo davanti a posizioni politiche,  caratterizzate da pericolosi stereotipi,  che scorgono  con allucinata soddisfazione  nella vittoria di Tsipras  una specie di nuova  Monaco dell’europeismo.   In effetti,  i popoli hanno la memoria storica corta e,  alla fin fine,  si vendono per poco… Il pericolo esiste.   Le ragioni storiche che sono  dietro l’unità europea -  una lunga e feroce guerra civile (Nolte) - rischiano di  essere dimenticate.  A Monaco vinse Hitler, e poi finì, come tutti sappiamo. Ad Atene, potrebbe vincere Tsipras. Che ovviamente non è Hitler.  Ma ecco il punto, il vero punto:  dal  sempre possibile e delirante  duello  tra nazionalismi, innescato dalla vittoria di Tsipras,  potrebbe spuntare in altri paesi europei qualche leader fermo al 1945, nostalgico di storiche rivincite. Altro che l'euro... Non è insomma un'ipotesi così remota. Del resto il sottobosco del radicalismo di destra europeo,  zeppo di personaggi inquietanti, è sotto gli occhi di tutti.
Reductio ad Hitlerum? Sì, non di Tsipras, ripetiamo, che al massimo, se ci si perdona l'espressione, può svolgere il ruolo del classico utile idiota di sinistra... Insomma, non si può scherzare  con la  "tentazione fascista" (Kunnas), che  parte da sinistra, si  nutre del né destra né sinistra, e poi plana  a destra.  Esageriamo? Forse.  Però, per metterla terra terra,  meglio, oggi, un po’ di disoccupazione, tra l’altro “indennizzata”, ma in abiti civili, che, domani,  la piena occupazione  in uniforme militare.   O no?       

Carlo Gambescia
                             

4 commenti:

  1. Sull'opzione di uscire dall'euro e sugli effetti a cascata che questa operazione potrebbe provocare, segnalo un saggio dell'economista Salvatore Biasco sul primo numero del 2015 della rivista Il Mulino. Buon Anno

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  2. L'unico vantaggio evidente dell'Euro è che qualcuno mette il becco nei conti disastrati dell'Italia e dice all'italiota politicante che non può dare in pegno il futuro delle generazioni future ingrassando il parassita di turno. Anche se la revisione della spesa (all'italiana, come vorrebbe D'Annunzio nota bene - mi alzo in piedi) non sembra alle porte anche perchè in Italia le elezioni sono all'ordine del giorno. E falce e minareto pesa più del dovuto.

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