domenica 1 febbraio 2015

La visita alle Fosse Ardeatine
Mattarella inizia male


A sorpresa, il primo atto del nuovo Presidente della Repubblica è stato quello di recarsi in visita privata alle Fosse Ardeatine:  “L'alleanza tra Nazioni e popolo - ha dichiarato -  seppe battere l'odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore” (*). 
Ora non vorremmo che i lettori ci  fraintendessero.  Quel massacro non  ha alcuna attenuante e va condannato. Sempre.  Però - nella tradizione politica italiana  -  e soprattutto in quella di sinistra, progressismo cattolico incluso ( corrente cui  appartiene Mattarella) è sempre stato usato simbolicamente come un fattore discriminante  e non solo nei riguardi dei nazifascisti,  bensì in particolare di  coloro che  fossero  di destra  o semplicemente non di sinistra e anticomunisti. È inutile insistere  sui danni provocati allo sviluppo del sistema  politico italiano dall’ “amputazione” della sua ala destra, basata  sul   meccanismo discriminatorio   “non è di sinistra, quindi  è di destra, dunque fascista” .
Pertanto  nella visita a sorpresa alle  Fosse Ardeatine scorgiamo la proterva riproposizione di un preciso schema di esclusione politica, o per essere più chiari:  la  ridesignazione del nemico politico in tutti coloro che non si riconoscono nei  valori delle sinistra.
Purtroppo -  piaccia o meno -  nella  storia italiana (come di altre nazioni)  ci sono simboli che dividono e simboli che uniscono. Per fare un altro esempio, se un ipotetico Presidente della Repubblica, con simpatie politiche opposte  a quelle di Mattarella,  si fosse recato in visita alle Foibe, avrebbe introdotto, a sua volta, un elemento di divisione, altrettanto forte, dal momento  che quei tragici eventi  sono stati utilizzati, soprattutto dai neofascisti, come  boomerang ideologico verso la  sinistra di derivazione comunista e cattolica.
Perciò se Mattarella avesse voluto iniziare bene il  settennato - da Presidente autorevole e al di sopra delle parti, come dicono -   avrebbe dovuto rendere omaggio all’Altare della Patria. Subito. Quanto al  suo sibillino accenno alla “nuova stagione del terrore”  e alla  necessità di contrastarla puntando su valori antitotalitari, vedremo.  Per ora, di sicuro,  Sergio Mattarella è partito male, molto male.

Carlo Gambescia


2 commenti:

  1. Caro Carlo, il neo presidente non poteva che iniziare così. Un altro cattocomunista tra tanti. Il problema è: dopo la morte della destra italiana, cosa rimane?

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  2. Giusto, Angelo. E di questo si dovrebbe parlare. Non della balena bianca... Grazie del commento.

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