Il comunista di nicchia
Secondo Guareschi, ogni comunista aveva tre narici, due come tutti
gli altri uomini, la terza, per far scivolare via il cervello e così far posto, quando occorreva, alle rigide, e non
importa se contrastanti, direttive
del Komintern…
Oggi i comunisti, di narici ne
hanno solo due, la terza, moscovita, si
è dissolta con l’Unione Sovietica. Naturalmente, hanno perso il pelo ma non il vizio, perché, anche a testa in giù (come lo scultoreo Lenin della foto) e con due narici, si possono fare miracoli… Diciamo che sono
tornati alle origini: ci sono tanti cervelli, tanti comunisti. C’è il comunista,
giovane e bello, da salotto televisivo; c’è il comunista operaista, in un mondo
in cui gli operai votano a destra; c’è il comunista che odia le femministe, forse perché innanzitutto
odia la parte di femminile di se stesso,
eccetera… Quel che però è rimasto di comune è la disonestà intellettuale che nasce
dall’arroganza di possedere risposte assolute, anzi la risposta assoluta. Anche
se poi, quando si chiede loro: ma se il sole del socialismo, frutto di leggi
storiche, sorgerà inevitabilmente, a
cosa serve fondare un movimento politico? Basta sedersi e aspettare, no? Non rispondono, glissano. E, ovviamente, continuano a sputare,
nel piatto dove mangiano… Perché, si sa il capitalismo e i capitalisti, hanno
sempre torto.
Li definiremmo intellettuali
comunisti di nicchia: ben incistati perché, individualmente, il pane non manca e
quindi si ha tempo per pensare (si fa
per dire). Dannosi? No. In
fondo occupano un microsegmento del mercato delle idee, per pochi consumatori, altrettanto frustrati e bisognosi di "servizi" molto particolari. E dove l’unica concorrenza che si deve affrontare è quella dei fratelli-coltelli fascisti e
nazisti, altro esempio di nicchia… Poca
roba… Del resto, per utilizzare un
esempio di mercato di nicchia, a chi può dar fastidio un’impresa che si occupi di "come e dove pescare nel basso Trentino"? Quanti
concorrenti potrà mai avere? Anche se, a onor
del vero, nei regimi comunisti i mercati di nicchia erano e sono severamente vietati… Invece, nel cattivo capitalismo possono tranquillamente nascere e svilupparsi. Ma va
bene così...
Carlo Gambescia
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