La visita alle Fosse Ardeatine
Mattarella inizia male
A sorpresa, il primo atto del nuovo Presidente della Repubblica è stato quello di recarsi in
visita privata alle Fosse Ardeatine: “L'alleanza tra Nazioni e popolo - ha dichiarato - seppe battere l'odio nazista, razzista,
antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa
unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova
stagione di terrore” (*).
Ora non vorremmo che i lettori ci
fraintendessero. Quel massacro non ha alcuna attenuante e va
condannato. Sempre. Però - nella
tradizione politica italiana - e soprattutto in quella di sinistra,
progressismo cattolico incluso ( corrente cui
appartiene Mattarella) è sempre stato usato simbolicamente come un
fattore discriminante e non solo nei
riguardi dei nazifascisti, bensì in
particolare di coloro che fossero di destra o semplicemente non di sinistra e anticomunisti.
È inutile insistere sui danni provocati
allo sviluppo del sistema politico
italiano dall’ “amputazione” della sua ala destra, basata sul meccanismo discriminatorio “non è di sinistra, quindi è di destra, dunque fascista” .
Pertanto nella visita a sorpresa alle Fosse Ardeatine scorgiamo la proterva riproposizione
di un preciso schema di esclusione politica, o per essere più chiari: la ridesignazione del nemico politico in tutti coloro che non si
riconoscono nei valori delle sinistra.
Purtroppo - piaccia o meno - nella
storia italiana (come di altre nazioni) ci sono simboli che dividono e simboli che
uniscono. Per fare un altro esempio, se un ipotetico Presidente della Repubblica,
con simpatie politiche opposte a quelle di Mattarella, si fosse recato in visita alle Foibe, avrebbe
introdotto, a sua volta, un elemento di divisione, altrettanto forte, dal
momento che quei tragici eventi sono stati utilizzati, soprattutto dai neofascisti,
come boomerang ideologico verso la sinistra di derivazione comunista e
cattolica.
Perciò se Mattarella avesse
voluto iniziare bene il settennato - da Presidente autorevole e al di sopra delle parti, come dicono - avrebbe dovuto rendere omaggio all’Altare della Patria. Subito. Quanto al suo sibillino accenno alla “nuova stagione del terrore” e alla necessità di contrastarla puntando su valori
antitotalitari, vedremo. Per ora, di
sicuro, Sergio Mattarella è partito
male, molto male.
Carlo Gambescia
Caro Carlo, il neo presidente non poteva che iniziare così. Un altro cattocomunista tra tanti. Il problema è: dopo la morte della destra italiana, cosa rimane?
RispondiEliminaGiusto, Angelo. E di questo si dovrebbe parlare. Non della balena bianca... Grazie del commento.
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