Politica e demagogia
Laura Boldrini
in ginocchio…
Cosa distingue la buona politica dalla cattiva? I risultati? O se si preferisce il successo, che si
misura in termini di consenso? Anche Mussolini ebbe i suoi momenti di gloria....
In realtà, nelle democrazie il consenso è labile, dal momento che le folle, soprattutto quelle elettorali, sono volatili, divise e inclini al richiamo demagogico. Non per nulla, per metterla sul dotto, Aristotele non distingueva tra demagogia e democrazia. Pari erano. E sono,
In realtà, nelle democrazie il consenso è labile, dal momento che le folle, soprattutto quelle elettorali, sono volatili, divise e inclini al richiamo demagogico. Non per nulla, per metterla sul dotto, Aristotele non distingueva tra demagogia e democrazia. Pari erano. E sono,
Pertanto un buon politico ( che quindi fa una buona politica) la
prima cosa che dovrebbe evitare è la demagogia.
Che cos’è però la demagogia? È la semplificazione della politica. Il demagogo propone soluzioni facili per ogni cosa. Un esempio di demagogia allo stato puro è rappresentato dal Mein Kampf di Hitler, sintetizzabile nel formula “per risolvere il problema tedesco, basterà eliminare tutti gli ebrei, colpevoli di tutti i nostri mali”. In questo senso l’antisemitismo è una forma di demagogia, come ogni specie di etnocentrismo, quindi di razzismo, che designa nello straniero, in modo altrettanto semplicistico, il male assoluto.
Che cos’è però la demagogia? È la semplificazione della politica. Il demagogo propone soluzioni facili per ogni cosa. Un esempio di demagogia allo stato puro è rappresentato dal Mein Kampf di Hitler, sintetizzabile nel formula “per risolvere il problema tedesco, basterà eliminare tutti gli ebrei, colpevoli di tutti i nostri mali”. In questo senso l’antisemitismo è una forma di demagogia, come ogni specie di etnocentrismo, quindi di razzismo, che designa nello straniero, in modo altrettanto semplicistico, il male assoluto.
Dove vogliamo andare a parare? Che anche
coloro che si oppongono, pur giustamente, al razzismo, rischiano la deriva
demagogica. Ad esempio, una Laura Boldrini che si inginocchia alla Camera, per
commemorare l’afroamericano George Floyd pecca di demagogia.
In primo luogo,
perché l’Italia ha una
storia profondamente diversa dagli Stati Uniti; in secondo luogo, perché in
questo modo si rischia di provocare reazioni razziste di segno contrario.
Insomma, è più che evidente che Laura Boldrini, proprio come Salvini sull’altra sponda, cerca lo scontro politico a tutti i costi. Come? Evocando - ecco la grande semplificazione - con gesti plateali e fuori contesto, come l'inginocchiarsi, la gigantesca lotta dei buoni (gli antirazzisti) contro i cattivi (gli antirazzisti).
Insomma, è più che evidente che Laura Boldrini, proprio come Salvini sull’altra sponda, cerca lo scontro politico a tutti i costi. Come? Evocando - ecco la grande semplificazione - con gesti plateali e fuori contesto, come l'inginocchiarsi, la gigantesca lotta dei buoni (gli antirazzisti) contro i cattivi (gli antirazzisti).
Attenzione, ciò non significa che il razzismo debba essere giustificato, o
peggio ancora difeso. Per farla breve, che i razzisti siano buoni e
gli antirazzisti cattivi. Assolutamente no. Quel
che va evitato è l' uso
dell’antirazzismo come
risorsa demagogica. Una scelta sbagliata, istituzionalmente sbagliata, che può innescare, come del resto sta già accadendo, una spirale di odio capace di avvelenare e polarizzare il clima politico. Riprova? Come ha risposto l’estrema destra di FdI al gesto della Boldrini?
«"In Parlamento non ci si inginocchia, l’istituzione deve
restare in piedi sempre. Nessuno, inoltre, a sinistra si era mai inginocchiato
per la morte di Pamela (la ragazza 18enne stuprata, uccisa e smembrata da un
nigeriano nel 2019, ndr), per quelle delle Forze dell’ordine o per i tanti
italiani che si stanno togliendo la vita per la grave crisi economica dovuta al
Covid-19. Invece di fare questa sceneggiate, la sinistra al governo pensi a
risolvere i tanti problemi dell’Italia”» (*).
Dichiarazione, come si può facilmente intuire, altrettanto
demagogica, dal momento che verso
le istituzioni parlamentari
FdI non ha mai mostrato di nutrire maggiore rispetto, come in occasione del dibattito sul Mes (**). E che dire del richiamo in puro stile missino alle Forze
dell’Ordine? Forze capaci, invece, durante il Covid, di perseguire addirittura i runner? E del film ( o "sceneggiata", a volere essere giusti) sui suicidi di massa? Mah...
Per non parlare della difesa, certo non esplicita, del “Vendicatore” di Macerata: un autentico razzista, ridotto invece dalla destra a caso psichiatrico una tantum. Una tesi, sviluppata a suo tempo dalla stampa di area ("Libero", "Giornale" eccetera), imperniata sull' amplificazione demagogica, in linea con il peggiore razzismo da storia a fumetti, del ruolo, pur orribile, dello spacciatore nigeriano omicida di Pamela.
Per non parlare della difesa, certo non esplicita, del “Vendicatore” di Macerata: un autentico razzista, ridotto invece dalla destra a caso psichiatrico una tantum. Una tesi, sviluppata a suo tempo dalla stampa di area ("Libero", "Giornale" eccetera), imperniata sull' amplificazione demagogica, in linea con il peggiore razzismo da storia a fumetti, del ruolo, pur orribile, dello spacciatore nigeriano omicida di Pamela.
Grandi semplificazioni. Che
non aiutano il corretto funzionamento della democrazia liberale. Un Giolitti, un De Gasperi, un
Turati, un Moro sono
tuttora luminosi esempi di una eccellente politica antidemagogica, contraria a ogni
semplificazione. Modelli, purtroppo, che oggi nessun politico ammira e imita. E si vede.
Carlo Gambescia
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