mercoledì 10 giugno 2020

Politica e demagogia
Laura  Boldrini in ginocchio…

Cosa distingue la buona politica dalla cattiva?  I risultati? O se si preferisce il successo, che si misura in termini di consenso? Anche Mussolini ebbe i suoi momenti di gloria....
In realtà, nelle democrazie il consenso è labile, dal momento che le folle, soprattutto quelle elettorali, sono volatili,  divise e inclini al richiamo demagogico. Non per nulla,  per metterla sul dotto,  Aristotele non distingueva tra demagogia e democrazia. Pari erano. E sono, 
Pertanto un buon politico ( che quindi fa una buona politica) la prima cosa che dovrebbe  evitare  è la demagogia.   
Che cos’è però la demagogia?   È la  semplificazione della politica.  Il demagogo propone soluzioni facili per ogni cosa. Un esempio di demagogia allo stato puro è rappresentato dal Mein Kampf di Hitler,  sintetizzabile nel formula  “per risolvere il problema tedesco, basterà eliminare tutti gli ebrei, colpevoli di tutti i nostri mali”.  In questo senso l’antisemitismo è una forma di demagogia, come ogni specie di etnocentrismo, quindi di razzismo,  che designa nello straniero, in modo altrettanto semplicistico,  il male assoluto.
Dove vogliamo andare a parare?  Che  anche coloro che si oppongono, pur giustamente,  al razzismo, rischiano la deriva demagogica. Ad esempio, una Laura Boldrini che si inginocchia alla Camera, per commemorare l’afroamericano George Floyd  pecca di demagogia.  
In primo luogo, perché l’Italia  ha una storia profondamente diversa dagli Stati Uniti; in secondo luogo, perché in questo modo si rischia di provocare reazioni razziste di segno contrario.
Insomma, è  più che evidente che Laura Boldrini, proprio come Salvini  sull’altra sponda,  cerca lo scontro politico a tutti i costi. Come?  Evocando - ecco la grande semplificazione -   con gesti plateali e fuori contesto, come l'inginocchiarsi,  la  gigantesca  lotta dei buoni (gli antirazzisti) contro i cattivi (gli antirazzisti).     
Attenzione, ciò non significa che il razzismo debba essere giustificato, o peggio ancora difeso. Per farla breve,  che i razzisti siano buoni e gli antirazzisti cattivi. Assolutamente no.   Quel che va evitato è l' uso dell’antirazzismo  come risorsa demagogica.  Una scelta sbagliata, istituzionalmente sbagliata,  che  può innescare, come del resto sta già accadendo,  una  spirale di odio capace di avvelenare e polarizzare  il clima politico.  Riprova?  Come ha risposto l’estrema destra di FdI al gesto della Boldrini?

«"In Parlamento non ci si inginocchia, l’istituzione deve restare in piedi sempre. Nessuno, inoltre, a sinistra si era mai inginocchiato per la morte di Pamela (la ragazza 18enne stuprata, uccisa e smembrata da un nigeriano nel 2019, ndr), per quelle delle Forze dell’ordine o per i tanti italiani che si stanno togliendo la vita per la grave crisi economica dovuta al Covid-19. Invece di fare questa sceneggiate, la sinistra al governo pensi a risolvere i tanti problemi dell’Italia”» (*).

Dichiarazione, come si può facilmente intuire, altrettanto demagogica, dal momento che  verso le  istituzioni parlamentari FdI  non ha mai mostrato di nutrire maggiore rispetto, come in occasione del dibattito sul Mes (**).  E che dire del richiamo in puro stile missino alle Forze dell’Ordine? Forze capaci, invece, durante il Covid, di  perseguire  addirittura i runner?   E del film ( o "sceneggiata", a volere essere giusti) sui suicidi di massa?  Mah...
Per non parlare della difesa, certo  non esplicita, del “Vendicatore” di Macerata: un autentico razzista, ridotto invece dalla destra  a caso psichiatrico una tantum. Una tesi, sviluppata a suo tempo dalla stampa di area ("Libero", "Giornale" eccetera), imperniata sull' amplificazione demagogica,  in  linea con il peggiore razzismo da storia a fumetti,  del   ruolo, pur orribile,  dello  spacciatore nigeriano omicida di Pamela.          
Grandi semplificazioni.  Che non aiutano il corretto funzionamento della democrazia liberale. Un Giolitti, un De Gasperi, un Turati,  un Moro sono tuttora luminosi esempi di una eccellente  politica antidemagogica, contraria a ogni semplificazione. Modelli, purtroppo, che  oggi  nessun politico  ammira e imita.  E si vede.

Carlo Gambescia                 



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