La lezione del “Riformista”
Destra giornalistica,
"ciuccia e presuntuosa"
"ciuccia e presuntuosa"
di Carlo Pompei e Carlo Gambescia
“Il
Riformista”, quotidiano diretto da Piero Sansonetti, è un giornale di “refrattari”. Un faticoso, crediamo, nuovo esperimento giornalistico, soprattutto sotto l'aspetto economico. Sul numero di oggi troviamo però articoli di Guzzanti, Brunetta,
Cicchitto, insomma il solido movimentismo libertario e socialista di Forza Italia, i tre - non si offendano, nessun intento grillin-derisorio - sono oggi pensionati, certo vivacissimi, del Parlamento, delle professioni e del giornalismo.
Segue un pezzo molto interessante
di Cazzola, specialista di lungo corso in questioni sociali e sindacali, ormai in congedo. Poi
contributi di Biagio De Giovanni, professore emerito di sinistra, da sempre cane
sciolto filosofico, nonché di Eraldo Affinati, brillante scrittore e insegnante,
politicamente inclassificabile.
Sansonetti,
non si offenda perché ha tutta la nostra stima , ma l’ impressione e che tutti questi brillanti
collaboratori scrivano a babbo morto. Anzi, diciamo che scrivono gratis o quasi, ma con lo stesso spirito di chi venga retribuito sontuosamente. Il che
è degno di ammirazione.
E
qui viene la nostra riflessione sulla differenza tra giornalismo "alto" di
destra e di sinistra, pensando in particolare alla ripartenza avvenuta in
questi covid-mesi di “Linea, che come “il
Riformista” è un quotidiano di opinione (un “secondo giornale”, come si diceva
un tempo).
A destra, purtroppo, i possibili i collaboratori, neppure di valore e per giunta prigionieri di squallide storie di fratelli-coltelli, vogliono invece sempre essere
pagati, e pure profumatamente. E poi - mai dimenticarlo - si tratta quasi sempre di gente che scrive per se stessa: abituata a
rileggersi in continuazione, andando in pluriorgasmo cartaceo. In realtà, la destra "culturale" si riempie la bocca della parola "comunità", ma all’atto pratico,
ognuno per sé, dio per tutti.
Di
qui la difficoltà, per un giornale di destra o che viene da destra, di poter contare perfino sulla collaborazione gratuita o semigratuita delle mezze tacche sul piano umano e professionale.
“Linea”, rappresenta perciò un piccolo miracolo, in un
mare di mediocrità e astio, che probabilmente
rischia di travolgere anche “Il Riformista”: perché i gufi esistono anche
a sinistra. Un mondo, quest'ultimo, dove però il giornalista,
l’intellettuale insomma, ama lo scrivere
per lo scrivere e, soprattutto se non ha "bisogno", si
presta amichevolmente e scrive benissimo “come se”.
Certo ci sono le eccezioni. Alcune firme,
avidissime, anche a sinistra, mai si
vedranno sul “Riformista”. Per contro, la destra, se ci passa l’espressione, è "ciuccia
e presuntuosa". O addirittura, quando si "sacrifica" copia e incolla,
autoplagiandosi, a seicento euro cadapezzo…
Dicevamo miracolo, perché a fare “Linea” siamo in pochi. E tutto sommato, dal momento
che anche il silenzio "dell'ambiente" parla, sembra essere decente. Forse più che decente, stando almeno ai download.
Come
concludere? Avanti tutta (con “Linea”) e
cari auguri, con un pizzico di sana
invidia, ai colleghi del “Riformista”.
Sì,
bisogna ammetterlo, la sinistra è sempre
la sinistra... E la destra? Sembra non imparare mai la lezione...
Carlo Pompei e Carlo Gambescia
(*) "Il Riformista" può essere scaricato gratuitamente qui: https://www.ilriformista.it/riformistagratis-per-3-mesi-59625/ , Linea, sempre grauitamente, come ben sanno i lettori, invece qui: http://linea.altervista.org/blog/?doing_wp_cron=1592892389.4300959110260009765625