martedì 23 giugno 2020

La lezione del  “Riformista”
Destra giornalistica,  
"ciuccia e presuntuosa"

di  Carlo Pompei e Carlo Gambescia



“Il Riformista”, quotidiano diretto da Piero Sansonetti, è un giornale di “refrattari”. Un faticoso, crediamo,  nuovo esperimento giornalistico, soprattutto sotto l'aspetto economico. Sul numero di oggi troviamo però  articoli di Guzzanti, Brunetta, Cicchitto, insomma  il solido  movimentismo libertario e socialista  di Forza Italia, i tre -  non si offendano, nessun   intento grillin-derisorio -  sono oggi pensionati, certo vivacissimi,  del Parlamento, delle professioni e del giornalismo.  
Segue  un pezzo molto interessante di Cazzola,  specialista di lungo corso  in questioni sociali e sindacali,  ormai in congedo. Poi contributi di Biagio De Giovanni, professore emerito di sinistra, da sempre cane sciolto filosofico, nonché di Eraldo Affinati, brillante scrittore e insegnante, politicamente inclassificabile.  
Sansonetti, non si offenda  perché ha tutta la nostra stima , ma l’ impressione e che tutti questi brillanti collaboratori  scrivano a babbo morto.  Anzi,  diciamo che scrivono gratis o quasi, ma con lo stesso  spirito  di chi venga retribuito sontuosamente.   Il che è degno di ammirazione. 
E qui viene la nostra riflessione sulla differenza tra giornalismo "alto"  di destra e di sinistra, pensando in particolare alla ripartenza avvenuta in questi covid-mesi  di “Linea, che come “il Riformista” è un quotidiano di opinione (un “secondo giornale”, come si diceva un tempo).
 A destra, purtroppo, i possibili  i collaboratori, neppure di valore e  per giunta  prigionieri di squallide storie di fratelli-coltelli,  vogliono invece sempre essere pagati, e pure profumatamente. E poi -  mai dimenticarlo -   si tratta quasi sempre di  gente  che scrive per se stessa: abituata a rileggersi in continuazione,  andando in  pluriorgasmo cartaceo.  In realtà,  la destra "culturale" si riempie la bocca  della parola "comunità",  ma all’atto pratico, ognuno per sé, dio per tutti.   
Di qui la difficoltà, per un giornale di destra o che  viene da destra, di poter contare perfino sulla collaborazione  gratuita o semigratuita  delle  mezze tacche  sul piano umano e  professionale.    

“Linea”,  rappresenta perciò  un piccolo miracolo, in un mare di mediocrità e astio,  che probabilmente  rischia di travolgere anche  “Il Riformista”: perché i gufi esistono anche a sinistra. Un mondo, quest'ultimo,  dove però  il giornalista, l’intellettuale insomma,  ama lo scrivere per lo scrivere e, soprattutto se  non ha "bisogno",  si presta amichevolmente  e scrive benissimo “come se”.  
Certo ci sono le eccezioni. Alcune firme, avidissime, anche a sinistra,  mai si vedranno  sul “Riformista”. Per contro,  la destra, se ci passa l’espressione, è "ciuccia e presuntuosa".  O addirittura, quando si "sacrifica"  copia e incolla, autoplagiandosi,  a seicento euro cadapezzo…        
Dicevamo  miracolo, perché a fare “Linea” siamo in pochi. E tutto sommato, dal momento che anche il silenzio  "dell'ambiente" parla, sembra essere  decente.  Forse più che decente, stando almeno ai download.  
Come concludere? Avanti tutta (con “Linea”)  e cari  auguri, con un pizzico di sana invidia,  ai colleghi del “Riformista”.  
Sì, bisogna ammetterlo,  la sinistra è sempre la sinistra...  E la destra? Sembra non imparare mai la lezione...   


Carlo Pompei  e  Carlo Gambescia      

(*)  "Il Riformista" può essere scaricato gratuitamente qui: https://www.ilriformista.it/riformistagratis-per-3-mesi-59625/  ,    Linea, sempre grauitamente, come ben sanno i lettori, invece qui:   http://linea.altervista.org/blog/?doing_wp_cron=1592892389.4300959110260009765625