Il Covid-19 come risorsa politica
Virus forever
Il
lettore desidera un esempio di "anormalità-normale" post-19 Covid moltiplicata all’infinito? Insomma di stato di emergenza forever? La Camera ieri
ha dato l’okay allo spostamento a settembre dell' election day (*). Però il
Pd - proposta di Zingaretti - vuole i seggi fuori dalle
scuole. Conte ha subito detto di essere d’accordo.
Ecco,
i numeri dell’epidemia sono ormai risibili, il virus al 99 per cento infierisce sugli ottantenni, e di
che cosa ci si preoccupa? Di spostare i
seggi elettorali dalle scuole elementari come se l’epidemia galoppasse, moltiplicando
così spese, disagi, burocrazia, eccetera. Classico effetto perverso inintenzionale delle decisioni politiche: si
vuole il bene, come è accaduto per l’imposizione del lockdown, si ottiene il male:
tracollo del Pil… E così per i tribunali, per i ministeri, per le imprese, per il commercio e per la scuola... Si replica all'infinito.
Attenzione: il
punto non è tanto la questione del virus
in sé ( grave, meno grave, non grave), ma il principio di precauzione, vecchio cavallo di battaglia della demenza ambientalista, ora sposato in toto dai populisti, di sinistra e di destra. Se Salvini fosse al posto di
Conte sarebbe la stessa cosa.
L’idea è:
come si prendono più voti? Promettendo tutto a tutti. E cosa c’è di più
appetibile, dinanzi al al babau pandemico, se non la promessa di “non lasciare nessuno solo”? Prendendo tutte le precauzioni del caso? Anche le più cervellotiche? Si pensi alle paratie in plexigass in spiaggia, a scuola, eccetera...
Che poi in pratica la promessa sia
irrealizzabile, causa di costi e disagi altissimi, non importa. Quel che conta è introdurre misure preventive per dare a tutti i cittadini l’impressione che si stia facendo qualcosa per il loro bene. E così via, lungo la strada del gioco al rialzo tra
maggioranza e opposizione. Sotto questo
aspetto il Covid-19 si è trasformato in una eccellente risorsa
politica al servizio del principio di precauzione: principio, si badi, che non è altro che la
prosecuzione del socialismo con altri mezzi.
Perché, l’idea di poter prevenire tutto con la quale si blandisce l’elettore , implica inevitabilmente l’intrusione dello
governo e dello stato nella vita del cittadino, ovviamente per il suo bene… Da quel che deve indossare al taglio della barba. E il cittadino, di regola, "abbocca" perché alla libertà l'uomo tende a preferire la sicurezza. Entro certi limiti, ovviamente. Ma di solito funziona così. Almeno fino a quando il fondo non viene toccato.
L’intrusione a sua volta, moltiplica la forza del potere pubblico e di coloro che lo gestiscono. I politici, soprattutto se nazionalisti e/o socialisti, come possono rinunciare alla meravigliosa prospettiva di conservare il potere il più a lungo possibile? Idea, si noti, che non può non affascinare una maggioranza e un' opposizione populiste che del welfare e della cittadinanza "sociale" (altra parola magica) hanno fatto una bandiera...
L’intrusione a sua volta, moltiplica la forza del potere pubblico e di coloro che lo gestiscono. I politici, soprattutto se nazionalisti e/o socialisti, come possono rinunciare alla meravigliosa prospettiva di conservare il potere il più a lungo possibile? Idea, si noti, che non può non affascinare una maggioranza e un' opposizione populiste che del welfare e della cittadinanza "sociale" (altra parola magica) hanno fatto una bandiera...
Concludendo e per
fare un ultimo esempio: più paura da Covid più stato di polizia, più spesa pubblica più voti, eccetera, eccetera, Di conseguenza, l’epidemia, politicamente parlando, rischia di non finire più. Virus forever… Poveri noi.
Carlo Gambescia