Giuseppe Conte e il populismo penale
Chi è causa del suo mal pianga se stesso
Epidemia
colposa? E terremoto colposo, perché no? Ciclone colposo? Caduta colposa di meteoriti? E cosi via? Nel
clima istituzionale avvelenato dalle tossine populiste gli eventi naturali sono ormai diventati risorse politiche: corpi
contundenti per colpire e far cadere
l’avversario.
Non
si pensi perciò, come nel caso di Conte “audito”
dal Pm di Bergamo, che il ruolo dei
magistrati sia all’insegna della
neutralità politica. Un Pubblico
Ministero populista fa politica come tutti gli altri. Di conseguenza, che nella rete del populismo penale finisca
anche un leader populista, un Avvocato del Popolo è cosa, questa sì, prevedibile.
Per
quale motivo? Perché il populismo, ormai svolge, ma con effetti nefasti, il
compito che un tempo assolveva egregiamente il liberalismo. Quale compito? Quello di una specie di
filosofia politica capace di accomunare tutte le forze politiche.
Con
una differenza però, e non lieve: se il
liberalismo aveva al centro della sua filosofia l’individuo, entità reale e
concreta, il populismo ha il popolo: un’ entità misteriosa e inquietante che
oggi detta l’agenda di tutti i partiti,
anche, come anticipato, del “partito” dei giudici.
Sono
riflessioni piuttosto amare per chiunque creda nelle idee liberali. Ma purtroppo
così è.
Si
pensi alla gestione della crisi Covid: la prima epidemia al tempo del populismo
(cosa che andrebbe studiata accuratamente)
Il governo ha posto la “salvezza”
del popolo, di “tutto” il
popolo, al primo posto, sicché sono state prese misure inaudite dal
punto di vista delle libertà individuali. Dopo di che, dal momento che per i
noti limiti umani e sociali non si può prevedere né programmare tutto, si sono inevitabilmente commessi errori, che giudici, altrettanto populisti,
come le forze che governano, hanno tramutato in reati contro il popolo. In
questo modo, si è scelto consapevolmente di sacrificare l’individuo, nel caso Conte, ma poteva toccare a chiunque altro, partorendo un concetto al tempo stesso pseudo-giuridico e
pseudo-scientifico come quello di epidemia colposa.
Pseudo-giuridico
perché un’epidemia è un evento naturale, biologico se si vuole, dalle
caratteristiche mutanti, che non si può prevedere né gestire, proprio come
un terremoto. Di conseguenza processare un governo perché non ha previsto
ciò che non era possibile prevedere e semplicemente assurdo.
Probabilmente
sono stati commessi errori organizzativi, che però, come prova la teoria
sociale degli effetti perversi di ricaduta sociale delle decisioni
politico-amministrative, sono frutto,
per così dire, di buone intenzioni. Detto altrimenti: quando si veicola
tra le masse - principale caratteristica del populismo - l’idea del
governo onnipotente, resta poi difficile
difendersi dalle critiche di coloro che
vi hanno creduto. Anche sul piano giudiziario.
A
Giuseppe Conte “audito” dai giudici, si addice un antico adagio: chi è causa del
suo mal pianga se stesso…
Carlo Gambescia