Nessuno tocchi la statua di Montanelli!
Lupi umanitari
Come
sono buoni i lupi umanitari… Come
sorridono nella foto sotto il titolo… (*). Si fa per dire, ovviamente.
In
realtà, i Sentinelli di Milano rappresentano il razzismo dell’antirazzismo. Un fenomeno che,
sociologicamente parlando, si chiama sociocentrismo: un certo gruppo sociale - quindi
una microsocietà - si autodichiara depositario
della verità e designa come nemico chiunque sostenga idee contrarie, ieri,
oggi, domani, sempre, ponendosi al centro del processo di ri-cognizione
sociale, dettando regole di comportamento.
Il sociocentrista, anche quando in teoria si
batte per cause in linea di principio giuste,
tende in pratica ad
assolutizzarle. E quanto più cresce l’intransigenza con cui si difende la causa, tanto più si mette in pericolo l'altrui libertà. Di regola, la forma mentis del sociocentrista rinvia al tipo setta o al movimento oppositivo allo stato nascente.
L’umanitarismo, in linea di principio giusto, come nella sua storica battaglia contro lo schiavismo, si trasforma nel suo contrario quando nella pratica, da fatto collettivo diventa fenomeno settario o puramente oppositivo. Insomma, quando non riconosce più all’avversario, trasformato
in nemico assoluto, la comune appartenenza al genere umano.
I Sentinelli pertanto, da par loro,
chiedendo l’abbattimento della statua di
Montanelli, sono perfettamente coerenti
con i principi umanitari da tipo setta che difendono. Il che spiega il disconoscimento nei riguardi del
giornalista circa la sua “qualifica” di membro del genere umano, per così dire la sua indegnità.
Non
abbiamo usato a caso il concetto di “qualifica”, perché il sociocentrismo attribuisce
“qualifiche” negative e positive in base ai valori che esso professa. La “qualifica” è un’attribuzione culturale,
una sovrapposizione, che dipende dal
tipo di cultura in cui si crede. Qualcosa
di relativo a.
Ma oggi, dopo che le leggi
hanno recepito il concetto di eguaglianza? Insomma, in qualche misura, il sociocentrico può apparire anacronistico, quindi ridicolo. Anche se resta pericoloso... Si rifletta, che senso storico può avere una battaglia del genere? Se non quello, assolutistico, di usare l’umanitarismo
come una volgare risorsa politica per
conquistare il potere e rimodellare la società secondo altri valori?
Valori
- attenzione - che hanno un nome preciso: antioccidentalismo, anticapitalismo, antiliberalismo. Insomma, per ironia della storia, l’umanitarismo
illuminista si è tramutato nell’oscurantismo
dei distruttori di statue. Nel suo
esatto contrario: il talebanismo, professato in Occidente, quantomeno come
forma mentis, dal lupo umanitario.
Nessuno
tocchi la statua di Montanelli! Tutti a difenderla! Perché sono in gioco i valori liberali della
civiltà Occidentale.
Carlo Gambescia
(*) Fonte: http://isentinelli.it/