Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 9 ottobre, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell’attività di monitoraggio fonti aperte svolta nell'ambito della procedura
riservata n. 301/3, autorizzazione Ministero Interni n. 505/2a [Operazione
“LETTERA RUBATA” , N.d.V.] è stato trascritto e inserito in rassegna stampa
riservata [v. in apposita Tabella in calce l’ Elenco Destinatari] il seguente
segmento (minuti 8,00 – 8,12) della trasmissione radiofonica “PRIME PAGINE”,
RadioRAITrenta, dell’8 ottobre 2017. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale del segmento suindicato.
[omissis]
VOCE REGISTRATA: “Inizia ora
il ‘filo diretto’ con gli ascoltatori. Chi vuole porre domande al conduttore
Stefano Veltri può telefonare al numero verde 800.555.333.”
VELTRI: “Buongiorno.”
ASCOLTATORE: “Buongiorno,
caro figliolo, e buongiorno a tutti gli ascoltatori. Telefono a proposito del
digiuno, sai il digiuno per lo ius soli?”
VELTRI: “Le spiace
presentarsi?”
ASCOLTATORE: “Come?”
VELTRI: “Deve dire il suo
nome e da dove chiama.”
ASCOLTATORE: “Ah. Mi chiamo
Francesco, telefono da Roma. Bene così, figliolo?”
VELTRI: “Grazie. Dica pure.”
ASCOLTATORE: “Sì, dicevo: il
digiuno per lo ius soli. Sbagliatissimo! Non digiunate, ripeto: non digiunate!”
VELTRI: “Guardi che deve fare
una domanda, non un comizio. Se non è d’accordo con lo ius soli dica brevemente
perché e faccia la domanda.”
ASCOLTATORE: “Chi ha detto
che non sono d’accordo con lo ius soli?”
VELTRI: “Mah, lei ha appena
invitato a non digiunare…”
ASCOLTATORE: “Cosa c’entra?
Figuriamoci se non sono d’accordo con lo ius soli, sono un migrante anch’io!”
VELTRI: “Ah sì? Da dove
viene?”
ASCOLTATORE: “Sudamerica.
Dove sono nato io, metà della popolazione sono migranti di origine italiana,
stavamo freschi se non c’era lo ius soli.”
VELTRI: “Lei dove è nato?”
ASCOLTATORE: “Argentina. Io
con lo ius soli sono d’accordissimo, anzi: secondo me la cittadinanza andrebbe
data a tutti i migranti, subito!”
VELTRI: “Subito a tutti?”
ASCOLTATORE: “Certo! Subito,
a tutti! E’ il digiuno che è sbagliato, proprio non ci siamo. L’intenzione è
buona, ma il metodo è sbagliatissimo.”
VELTRI: “Perché, scusi?”
ASCOLTATORE: “Ma è chiaro,
figlio mio. Perché associa migranti e digiuno. E’ come dire, ‘Vuoi accogliere i
migranti? E allora digiuna.’ A chi piace la fame?”
VELTRI: “In effetti, lei non
ha tutti i torti. Non ci avevo pensato.”
ASCOLTATORE: “Non ci avevi
pensato, caro figliolo, perché tu la fame non la conosci. Vero?”
VELTRI: “E’ vero, ma perché
mi insiste a chiamarmi figliolo? Non mi sembra che ci conosciamo.”
ASCOLTATORE: “Scusa.
Deformazione professionale.”
VELTRI: “Non c’è di che. E
allora cosa propone per fare propaganda allo ius soli?”
ASCOLTATORE: “Il contrario
del digiuno.”
VELTRI: “Cioè?”
ASCOLTATORE: “Ma benedetto
figliolo, qual è il contrario del digiuno? Mangiare, no? Mangiare insieme!”
VELTRI: “Sì, ma…in pratica?”
ASCOLTATORE: “In pratica, si
fa come ho fatto io. E’ facilissimo.”
VELTRI: “Perché, come ha
fatto lei?”
ASCOLTATORE: “Hai presente
quando sono andato a Bologna? Che abbiamo mangiato insieme ai migranti, a San
Petronio?”
VELTRI: “Scusi, ma lei chi
è?”
ASCOLTATORE: “Te l’ho già
detto, mi pare. Francesco da Roma.”
VELTRI: “Lei è il Papa?!”
ASCOLTATORE: “Sì, ma cosa
c’entra? E’ l’idea che conta: mangiare insieme.”
VELTRI [dialogo concitato in
sottofondo. VELTRI: “Telefona il papa e non mi avvertite?!” REDATTRICE:
“Mica ce l’ha detto che era il papa!”] Scusi, Santità, non ho riconosciuto la Sua voce.”
ASCOLTATORE: “Ho un po’di
raffreddore. Insomma, capito? Mangiare insieme. Invece di digiunare, chi vuole
lo ius soli invita a pranzo i migranti. Tu per esempio, perché non ne inviti a
pranzo qualcuno, oggi che è anche domenica?”
VELTRI [pausa]: “Eeee…sì, è una buona idea…devo sentire mia moglie…”
ASCOLTATORE: “Bravo, di’ a
tua moglie di aggiungere qualche posto a tavola…un sei o sette, che ne dici?”
VELTRI: “Sì, ehm…non so se
abbiamo già qualche impegno, ma…”
ASCOLTATORE: “Bravo, bravo.
Però mi raccomando, dille di stare attenta che certi migranti hanno problemi
alimentari…tu dove sei nato?”
VELTRI: “A Modena, Santità.”
ASCOLTATORE: “Ecco:
purtroppo, niente zampone, niente cotechino…sono buonissimi, ma purtroppo il
maiale … è la loro cultura, sai com’è…”
VELTRI: “Eh sì…”
ASCOLTATORE: “Se stai sul
vegetariano non sbagli mai. Insomma, cari figlioli, mi avete capito: niente
digiuno, macché digiuno! E’ triste digiunare! Mangiate insieme, mangiate in
allegria con i nostri fratelli migranti, che a tavola si fa amicizia in fretta.
Buon appetito!”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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