A proposito della “spiaggia
fascista” di Chioggia
Dal
punto di vista sociologico, nessuno è “naturalmente” liberale, si può essere
individualisti, che è altra cosa. Allora, che cosa significa essere liberali?
Si
prenda il caso della “spiaggia fascista di Chioggia” (*). un fascista, ne rivendicherebbe, l’alto valore simbolico, nonché la
necessità che le spiagge fasciste puntino ca-te-go-ri-ca-men-te a superare nei numeri le spiagge comuniste e quelle
semplicemente apolitiche: nuova versione dell’italico posto al sole. Per
contro, un antifascista, ne
denuncerebbe il carattere apologetico ed “egemonico”, imponendo la chiusura,
per poi però riempire, con la faccia più tosta del mondo, il
litorale di spiagge comuniste.
E
un liberale? Un liberale, crede che ognuno di noi possa farsi il bagno dove desidera, libero di frequentare
tutte le spiagge che vuole. Non esiste la spiaggia ideale, fissata dalla famiglia, dalla zia, dal partito, dal commendator tal dei tali, da dio, eccetera, ma solo quella che individualmente si ritenga tale. Quindi l'individuo conta, ma il concetto di relatività delle sue preferenze, conta ancora di più. L’importante, per un liberale, è
permettere che esista una pluralità di spiagge e che nessuno possa imporre la
“spiaggia unica per tutti”.
L’
essere liberali richiede, ripetiamo, una buona dose di relativismo. Cioè, credere che su
una certa questione esistano sempre punti di vista diversi. E, soprattutto, credere, ancora più
fermamente, nella libertà-necessità che le differenti opinioni possano (attenzione, non debbano) essere rappresentati politicamente. Per il liberale, governare, altro punto importante, significa perseguire un punto di incontro pacifico tra le diverse
posizioni: un terreno neutrale, fatto di regole e procedure, sul quale sia possibile, nelle sedi "deputate", per dirla pomposamente, incontrarsi, discutere e decidere.
Sotto
quest’ultimo profilo, la democrazia, che
implica la decisione (altrimenti diventa puro assemblearismo), non è, come si crede, il potere della maggioranza, ma consiste nel potere di sostituire una maggioranza all’altra, senza
ricorrere alla violenza, con il voto. Il
processo di alternanza non violenta è l’essenza
della democrazia, il relativismo è l’essenza del liberalismo. Et voilà, la liberal-democrazia.
Per
capire queste cose serve una cultura superiore, conoscenza della storia umana e delle idee politiche, capacità di ragionamento, e soprattutto
rifiuto delle scorciatoie di tipo
mitologico. Insomma, bisogna saper capire, quando ci si deve fermare nel debunking, per così dire, dell’avversario, distinguendo tra il criticare e il gettare discredito, anche sulle istituzioni. Oppure quando l'avversario invece è un nemico che va
demolito senza tante storie (sul punto torneremo nella chiusa). Non tutti ne sono in grado. Diciamo pure pochi. Di qui, la natura
elitaria del liberalismo, anche nella sua versione democratica. Roba, per persone,
intellettualmente ricche. Insomma, come
ora è chiaro, non si è “naturalmente”
liberali, né è questione di soldi: si deve studiare. Le masse possono essere democratiche, difficilmente
liberali. Secondo alcuni, sarebbe addirittura impossibile.
Qualcuno
penserà: ma il relativismo e il rifiuto
della violenza, non facilitano la strada ai nemici del liberalismo? Certo. Il
rischio esiste. Purtroppo, quel che non si capisce, spesso all’interno dello
stesso cosmo liberale, che purtroppo, come altre forme di pensiero, ha una sua vena utopica, è che il liberalismo, se vuole svolgere ( e
continuare a svolgere) un ruolo storico, non può essere sinonimo di pacifismo e di
riduzione dello stesso pensiero liberale, a un pensiero fra i tanti. Deve saper individuare, realisticamente, come scrivevamo ieri, il nemico. Quando
minacciato il relativismo liberale, deve
difendersi, anche con le armi, rinunciando al criterio della non violenza via
discussione. Il momento topico, che spesso sfugge a quei politici che credono nella bontà del relativismo disarmato (gli umanitaristi allo Zoloft), è quello di capire, provando così di saper cogliere l'attimo, quando sia in gioco non tanto il relativismo, come insieme di procedure di confronto, ma la libertà di essere relativisti. Il principio, insomma.
La
forza del relativismo liberale è proprio nel principio: difendere i proprietari delle
spiagge fasciste e comuniste, anche da loro stessi. Perché fascisti
e comunisti non difenderebbero le
spiagge liberali. Anzi... Qui è la differenza, di principio, tra il totalitarismo e il liberalismo, tra assolutismo e relativismo. Il che spiega a sufficienza quanto sia stupido multare o mettere in prigione chiunque
saluti romanamente e si faccia il bagno con la ciambella di Mussolini. Dove sarebbe la differenza tra i liberali e tutti gli altri? Perciò, si facciano pure le spiagge su misura, ma si guardino bene dall'imporre agli altri eccetera, eccetera. Altrimenti, giù con la rasoiata relativista. Si chiama realismo politico.
Un’ultima
questione. Vanno difese anche le “spiagge
islamiche”? L’Islam, ideologicamente
parlando, è un pensiero assolutistico: l’esatto contrario del
relativismo liberale. E per giunta non ha alcun
atteggiamento pragmatico verso la violenza. Il rifiuto della violenza è
vincolato alla sottomissione. Siamo davanti a un indigeribile impasto di totalitarismo politico-religioso che riunisce i lati peggiori del totalitarismo sacro e profano. L’Islam è potenzialmente pericoloso. Inutile negarlo. E' per la spiaggia unica. Con gli islamici, il multiculturalismo, come prolungamento più welfarista che liberale del relativismo, apre in prospettiva all' "ombrellone unico".
Perciò, qualche saluto romano sì, magari pure con il pugno chiuso. Ma, per ora, prudenza imporrebbe, per restare in metafora, di non concedere "concessioni" per “spiagge islamiche”.
Perciò, qualche saluto romano sì, magari pure con il pugno chiuso. Ma, per ora, prudenza imporrebbe, per restare in metafora, di non concedere "concessioni" per “spiagge islamiche”.
Carlo Gambescia
(*) http://www.repubblica.it/cronaca/2017/07/10/news/spiaggia_fascista_a_chioggia_ordinanza_del_prefetto_via_cartelli_e_simboli_-170472312/
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