A
Parigi l’incontro fra Haftar e Sarraj
Sostiene Macron
Presentato
dai dementi della estrema destra italiana come “er fighetta”, pedofilizzato
da una professoressa allupata. Una specie di
ultimo imperatore, effeminato, decadente, corrotto, in balia di una stepmother…
Ma di chi parliamo? Di Macron, che invece si subito liberato, da perfetto macho, di un generalone che non voleva stare al suo posto. Rivendicando così il
ruolo della politica, come anticipazione della guerra con altri
mezzi: puro gollismo in abiti civili. E ora - ecco la notizia - dopo aver accolto Trump in pompa magna, il 14 Luglio, al suono della Marsigliese, vuole inserirsi di prepotenza nell’affaire libico,
ospitando sul suolo gallico i due superboss dell’ex Quarta Sponda italiana (molto ex): il presidente del Governo di unione nazionale, Fayez
al-Sarraj, e il generale Khalifa Haftar, l’uomo tosto della Cirenaica. Il vertice è fissato a Parigi per martedì 25 luglio. Data funesta per fascisti, neofascisti e
postfascisti italiani. Che risolverebbero "coraggiosamente" il problema libico (e degli sbarchi) chiudendo i nostri porti e buttando la chiave…
Per inciso, vi immaginate Trump alla Festa del Due Giugno? Con la Boldrini che gli tiene muso, Grasso che lo guata come un mafioso, e i manifestanti fuori della zona rossa che spaccano vetrine "a piazèr"... Tranquilli, tanto non verrà mai. Ci considera delle merde (pardon). E non ha tutti i torti.
Per inciso, vi immaginate Trump alla Festa del Due Giugno? Con la Boldrini che gli tiene muso, Grasso che lo guata come un mafioso, e i manifestanti fuori della zona rossa che spaccano vetrine "a piazèr"... Tranquilli, tanto non verrà mai. Ci considera delle merde (pardon). E non ha tutti i torti.
Macron fa politica, fa politica, fa politica. E noi invece stiamo a guardare. E soprattutto a litigare: evocando una Piazza Loreto
giudiziaria per Renzi, inseguendo le
scemenze di Grillo e pure l’animalismo (di ritorno) di Berlusconi: uno che da
sempre alla guerra preferisce l’amore. Alcuni dicono a pagamento. Ma questa è
un’altra storia…
Insomma, sostiene Macron (per parafrasare il famoso libro di Tabucchi), che se si vuole risolvere il problema
degli sbarchi, ci si deve sporcare le mani. Come? Intanto, provando a
mettere in comunicazione le parti. Sotto la Torre Eiffel però. E noi? Sotto il Colosseo facciamo sfilare i centurioni. Finti.
Carlo Gambescia