mercoledì 19 luglio 2017

Falcone e Borsellino
Come Stanlio e Ollio?



Il titolo può sembrare irriverente, addirittura offensivo. In realtà, il riferimento alla coppia di comici americani, che, dopo anni di successi cinematografici, scomparve nel nulla, tra l’indifferenza generale, rinvia al mito politico, caro soprattutto alla sinistra,  costruito a tavolino intorno ai due magistrati siciliani. Dopo morti, ovviamente.
Oggi, Falcone e Borsellino, come Stanlio e Ollio, vivono gli anni di un successo, però postumo, usati in chiave complottista per tratteggiare quel ritratto dell’Italia in nero che piace ai professionisti dell’antimafia, tutti rigorosamente di sinistra, di regola,  post-comunisti.  E qui va ricordato che in vita, Falcone, venne duramente contestato perché vicino a Martelli,  e Borsellino, perché  "reo" di simpatie destrorse.  Criticati, insomma, dagli stessi che ora sono in prima fila, pronti ad applaudire due coscienziosi magistrati, che erano tali  prima e dopo la tragica morte. Quindi non a comando.   
Al professionista dell’antimafia ( magistrato,  uomo politico, giornalista)  non interessava e interessa la mafia in quando tale, ma solo  la mafia-leva politica,  lungo  un immaginifico percorso che va da Portella della Ginestra a Berlusconi.  Roba da fumetti per decerebrati,   tesa però  a  provare quel teorema politico  filosovietico, impostato sul gelatinoso  connubio mafia-politica-servizi segreti italiani e americani. Un accoppiamento poco giudizioso,  il cui scopo, secondo una leggenda condivisa anche dai Tafazzi neo-fascisti,  era quello di contrastare l’ascesa del Pci e “delle forze popolari e di sinistra”. Ascesa, in realtà, respinta al mittente,  con il libero voto degli elettori,  di tutti gli elettori italiani, non solo dei siciliani: particolare non da poco.
Tutto bene allora? No.  L'Unione Sovietica è morta e sepolta, eppure il teorema vive e lotta insieme a noi: come la goccia d’acqua che insiste sulla roccia, è penetrato nell’immaginario italiano, molto meno resistente  della  pietra e, cosa più grave, non insensibile, da sempre,  al fascino  perverso della  logica complottista.    
Sicché,  la politica, quella della destra, democratica,  moderata, conservatrice,  anticomunista,  si è dovuta adeguare, anche a colpi di commissari Cattani, romanzi criminali, padrini e Montalbani, eccetera, eccetera, all’istituzionalizzazione  di un teorema politico complottista, tutto di sinistra,  mai  provato.  
Si assiste così, nel corso delle celebrazioni pubbliche, "istituzionali", anche di questi di giorni,  al trionfo della retorica sulle  forze oscure, “del male”, in primis la Democrazia Cristiana,  forze  che avrebbero sviato la storia della Repubblica, dal suo radioso futuro, impersonato dalle solari forze "del bene", magnificamente rappresentate dall’ asse politico Togliatti-Berlinguer.  Purtroppo, nonostante la storia abbia tagliato la testa alla serpe comunista, il maledetto rettile  continua a mordere al cinema e  nei media. E i professionisti dell'antimafia,  pur non riuscendo a convincere del tutto gli italiani (fortunatamente), continuano a inquinare le menti.  
Il che spiega  la retorica complottista, come dire bipartisan, subita  dagli stessi post-democristiani, che pur lividi continuano a farsi sputare in faccia dai post-comunisti, invece più raggianti che mai. Nonché, spiega la vigliacca necessità  politica  di celebrare, applaudire, mettersi in fila per andare al cinema a vedere  il  nuovo duo Falcone e Borsellino. Perché,  "chi non salta davanti al botteghino mafioso è".  
La "festa del cinema"  durerà  fino a quando i due magistrati, caduti nella  guerra contro la mafia, quella vera che uccide, spietatamente,  senza prendere ordini se non da se stessa,  saranno utili. Fino a quando la sete di vendetta dei post-comunisti non si sarà placata.  Fino a quando l'ultimo democristiano non sarà "processato" a fil di spada.  Fino quando l'ultimo cretino complottista  crederà nelle "cupole".  
Dopo di che, come  per  Stanlio e Ollio,  nessuno parlerà più di Falcone e Borsellino.

Carlo Gambescia