domenica 25 dicembre 2016

L’attentato jihadista di Berlino
Il nemico,  questo sconosciuto



Parlare del nemico il giorno di Natale,  può sembrare non appropriato,  perché soprattutto quando si celebra la Natività, come insegna una certa tradizione cristiana (movimentista più che istituzionale), si dovrebbe porgere l'altra guancia, o comunque occuparsi dei poveri e dei bambini. Il tradizionale pranzo natalizio della Caritas riassume bene questo atteggiamento.  Che dire? Chi ci crede si accomodi pure,  noi  preferiamo occuparci anche oggi di questioni più serie.  
Nel nostro  libro  Passeggiare tra le rovine (*) ci interroghiamo, tra le altre cose, su una questione interessante.  Qual è  il principale  segnale di    decadenza di una civiltà? Quello di non saper più riconoscere il nemico. Attenzione,  parliamo della fisiologia del comportamento politico, che implica il riconoscimento del nemico (come dell’amico o alleato),  e  non del suo lato patologico: quel pretendere di fare la  guerra per la  guerra. Un esempio della prima politica, per i tempi moderni, può essere rappresentato dall’Impero britannico, della seconda, dal Terzo Reich hitleriano.
Ora, l’Europa e l’Occidente, come provano le reazioni all’ennesimo attentato jihadista,  sembrano non capire  che siamo in guerra e che il nemico punta decisamente alla nostra distruzione.  Quale nemico? l’Islam, politicamente radicale (il che però non alleggerisce la connivenza, quantomeno di tipo passivo, dell’Islam moderato, nelle sue varie tendenze e divisioni religiose): un’inimicizia sostanzializzata sul campo,  dal minuscolo (per ora) stato islamico di confessione  sunnita.  Senza però dimenticare  che l’universo sciita che si contrappone all’Isis non è certo  più tenero nei riguardi dell’Occidente… Insomma,  pur non marciando uniti, sunniti e sciiti, come dire, “colpiscono” insieme, almeno in termini di durissimo  conflitto ideologico-politico,   come prova il comune e smisurato odio verso lo stato d’Israele, odio, come dire riflesso, verso un’  importante avamposto della nostra civiltà.
Insomma,  un camion, guidato da un terrorista dell’Isis,  massacra, sotto Natale inermi cittadini. E qual è la  prima reazione politica, non solo in Germania, della sinistra ? Continueremo ad accogliere immigrati, come prima.  E della destra? Chiudiamoci a riccio, non facciamo più entrare nessuno. Sono due reazioni, che ignorano un fatto politico: che il nemico ci ha dichiarato guerra e che vuole distruggerci. Non basta porgere l’altra guancia o chiudersi in casa.
Morale: destra  e sinistra, all’unisono,  non vogliono rispondere alla guerra con la guerra.  In qualche misura, nazionalismo (destra) e internazionalismo (sinistra)  finiscono per abbracciarsi, perché non riescono a comprendere  che l’egoismo e l’altruismo non pagano.  Serve il realismo politico:   che insegna che il nemico va sradicato subito, e con ogni mezzo, per quattro ragioni:  1) per evitarne il rafforzamento; 2) come monito verso i possibili “emulatori”; 3) come “ginnastica” militare; 4) come crescita del tasso di autostima nei propri valori.   
Certo,  non ci sfugge, quanto  il cinismo  governi il rapporto tra gli stati, e  come sia difficile,  quando non c’è convergenza di interessi,  la nascita di un’ alleanza. Però qui siamo dinanzi a qualcosa di più grave,  l’incapacità di comprendere che la minaccia islamica, oltre ad essere il portato di un’inimicizia secolare (quindi un fatto storicamente radicato), sia un’autentica sfida di civiltà:  qualcosa che dovrebbe  unificare  valori e interessi contro il nemico principale. E invece, purtroppo, ci si balocca con i buoni sentimenti o si sognano le croci di fuoco sotto casa.  
Il che, comunque la si metta, Natale o meno,   è un segno inconfutabile di decadenza.  

Carlo Gambescia





1 commento:

  1. Gentile Carlo, la seguo sempre con molto piacere, posso chiederle di essere più dettagliato in proposito? Come Europa dovremmo dovremmo occupare la Siria per sradicare l'ISIS? Quali sono gli altri nemici e quali mezzi dovrebbe usare l'Europa? Invasioni preventive? E sul piano interno? Grazie

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