Bersani, D’Alema & Co.
Che pena…
Fanno
veramente pena i Bersani, i D’Alema, i Pisapia che si “offrono”( tra l’altro
gli uni contro gli altri armati) per
riunificare una cosa che non esiste più: il Pci post-berlingueriano, un partito
a metà strada tra la tradizione comunista, il laburismo di sinistra e il
pragmatismo sindacale. Renzi è caduto
(così pare, per ora) e i dinosauri del
“veniamo da lontano”, sono rimasti con
il famigerato cerino acceso in mano. Non sanno cosa proporre. Come prova, la tregua
(informale), sancita dalla direzione di ieri. A Renzi però conviene, agli orfani del Pci,
no. Perché più passa il tempo, più l’ex premier si riorganizza. E da una posizione
di potere.
D’Alema,
ha addirittura avanzato una riedizione del centrosinistra. Ma con chi? Con i suoi giallastri rancori "Baffino" si è fatto terra bruciata
intorno, a partire da Prodi (leader nel 1996 "votato dal popolo" che D'Alema silurò). Il suo centrosinistra, con dentro tutti (dai
comunisti veri ai comunisti di sacrestia) votò in tutta fretta (altro che Renzi…), una riforma
costituzionale, suonata e cantata in
Parlamento solo dalla sinistra (quando
si dice il caso), poi approvata da dieci- milioni-dieci di elettori (Renzi ne ha presi più di 13, perdendo...); riforma, distinta da un confuso regionalismo (per blandire la Lega contro Berlusconi), che ancora grida
vendetta.
Bersani
oltre a non avere la stoffa del ministro non ha neppure quella del leader: un vero
capo non si fa prendere a pesci
in faccia da quattro ragazzini di Cinque Stelle. E rispetto a D'Alema, vuole solo sostituire Renzi - l'originale con la copia - mantenendo la stessa maggioranza (incluso il vituperato Verdini).
Pisapia,
ex sindaco di Milano, per pure
congiunzioni astrologico-politiche, è
una specie di ibernato speciale: sembra uscito da un film di Franco Rosi.
Vendola,
infine, giustamente, è in maternità… Emiliano, per restare in argomento, sul set di un film western all'italiana... Gli altri, a partire, da Speranza, Cuperlo, per ora, imparano giocando... Nell'ombra, per adesso, ci sarebbe anche Franceschini (ma è materia da vecchio Cencelli...).
E
questa sarebbe la sinistra alternativa a
Renzi? La stessa sinistra che ha lasciato in vita il Cnel, dove da tre giorni i trenini si sprecano. Per non
parlare dei Senatori, altri miracolati…
Ariviva
Renzi!
Carlo Gambescia
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