giovedì 8 dicembre 2016

Bersani, D’Alema & Co.
Che pena…



Fanno veramente pena i Bersani, i D’Alema, i Pisapia che si “offrono”( tra l’altro gli uni contro gli altri armati)  per riunificare una cosa che non esiste più: il Pci post-berlingueriano, un partito a metà strada tra la tradizione comunista, il laburismo di sinistra e il pragmatismo sindacale. Renzi è  caduto (così pare, per ora)  e  i dinosauri del “veniamo da lontano”,  sono rimasti con il famigerato  cerino acceso in mano.  Non sanno cosa proporre.  Come prova, la tregua (informale), sancita dalla direzione di ieri.  A Renzi però conviene, agli orfani del Pci, no. Perché più passa il tempo, più l’ex premier si riorganizza. E da una posizione di potere.
D’Alema, ha addirittura avanzato una riedizione del  centrosinistra. Ma con chi? Con i suoi giallastri rancori "Baffino"  si è fatto terra bruciata intorno, a partire da Prodi (leader nel 1996 "votato dal popolo" che D'Alema silurò).  Il suo centrosinistra, con dentro tutti (dai comunisti veri ai comunisti di sacrestia) votò in tutta fretta  (altro che Renzi…), una riforma costituzionale,  suonata e cantata in Parlamento  solo dalla sinistra (quando si dice il caso), poi  approvata  da dieci- milioni-dieci di elettori (Renzi ne ha presi più di 13, perdendo...); riforma, distinta da un confuso regionalismo (per blandire la Lega contro Berlusconi),  che ancora grida vendetta.  
Bersani oltre a non avere la stoffa del ministro non ha neppure quella del leader:  un vero  capo  non si fa prendere a pesci in faccia da quattro ragazzini di Cinque Stelle.   E rispetto a D'Alema, vuole solo sostituire Renzi -  l'originale con la copia -  mantenendo la stessa maggioranza (incluso il vituperato Verdini).
Pisapia, ex sindaco di Milano,  per pure congiunzioni astrologico-politiche,  è una specie di ibernato speciale: sembra   uscito da un film di Franco  Rosi.
Vendola, infine,  giustamente, è in maternità…  Emiliano, per restare in argomento,  sul set di un film western all'italiana...  Gli altri, a partire, da Speranza, Cuperlo, per ora, imparano giocando... Nell'ombra, per adesso,  ci sarebbe anche Franceschini (ma è materia da vecchio Cencelli...). 
E questa sarebbe la sinistra alternativa a  Renzi?  La stessa sinistra  che ha lasciato in vita il Cnel, dove da tre giorni i trenini si sprecano. Per non parlare dei Senatori, altri miracolati…
Ariviva Renzi!


Carlo Gambescia       

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