Da Mussolini a Grillo
Ci risiamo?
Il
rischio è quello di essere ripetitivi,
ma abbiamo deciso di esporci. L’ora, come si dice, è grave. Insomma, tira una brutta aria. Si pensi all’atteggiamento di ieri dei deputati Cinque Stelle. Come ha giustamente osservato il nuovo premier Gentiloni (un
romano anomalo, grigio, sgobbone, cinico dentro, non fuori come Andreotti): si proclama la centralità del Parlamento, poi
quando la si deve praticare, passando dalla parola all’atto, si esce dall’Aula... Condividiamo anche l'altra sua notazione, pungente: che Montecitorio non è un Social
Network.
Mi auguro che Gentiloni - la sola cosa che chiedo a questo Governo (il
resto è fumo non c’è tempo, forse neppure maggioranza) - è una legge elettorale in grado di ridurre ai
minimi termine il ruolo politico del M5S. Perché il vero pericolo, come speriamo di
aver documentato nel post di ieri (http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2016/12/grillo-co.html ), è rappresentato da un partito populista, potenzialmente fascista. Quindi
a Grillo & Co. andrebbe estesa la strategia dell’arco costituzionale, che si usò con il Movimento Sociale Italiano. Pertanto i passi
da fare sono due: 1) legge elettorale ( e qui mi rimetto ai tecnici), 2)
emarginazione politica (pur garantendo uno spazio di tribuna).
Qui,
purtroppo, rischiano di cominciare i guai, perché tra le forze politiche
alternative ai pentastellati, rispetto agli anni delle balene bianca e rossa, non c’è alcuna
unità di fondo. Non si percepisce
( o non si vuole percepire) il pericolo dell’ascesa di forze sovvertitrici dell’ordine
liberaldemocratico. Il che significa che delle divisioni politiche, tra le
forze liberali, cattoliche e riformiste, potrebbe avvantaggiarsi, in caso di elezioni
politiche “senza paracadute”, come è
avvenuto alle amministrative, un “non partito” criptofascista (per ora) come Cinque
Stelle.
Perché
non si è ancora afferrata la gravità politica della situazione?
Per un verso, si ritiene il M5S sia votato
all’autodistruzione per incapacità politica, per l’altro gli si fa concorrenza sul piano
dell’estremismo: insomma, tanto peggio, tanto meglio. Che maturità politica! Si pensi a certe frange di sinistra, ma anche a Fi e soprattutto alla Lega e FdI. Nonché, va ammesso, onestamente, Renzi: non indenne neppure lui, da peccato (populista).
Nel
primo caso, ci si affida a una speranza, o forse a un calcolo, insomma all’idea che si
dovrebbe mettere il M5S alla prova, lasciandolo governare, se e quando avrà i voti. Più o meno il ragionamento che i moderati italiani e tedeschi, fecero con Mussolini e Hitler.
Nel
secondo caso, si rischia veramente l’imbarbarimento politico
generale, lo sfascio delle istituzioni, e cosa più grave, considerata la scarsa credibilità
governativa di un centro-destra urlante,
di spianare la strada verso il potere al M5S, la cui scompostezza politica, come provano i dati elettorali, sembra invece
essere vincente. E qui andrebbe fatta
anche una riflessione sull’immaturità
degli elettori italiani. Popolo - usiamo una parola tornata di moda - rimasto bambino, che ama giocare al Signore delle Mosche. Popolo, che elettoralmente, mai dimenticarlo, inventò, il fascismo. Certo, allora,
Mussolini, vinse sulle divisioni politiche altrui: i cattolici di Sturzo,
rifiutarono un Governo, non tanto con i socialisti, quanto con i liberali di
Giolitti.
Che dire? Forse oggi ci risiamo?
Carlo Gambescia
Caro Carlo, vedi, io non mi reputo così ingenuo perché ho votato NO o perché ritengo i pentastellati sì inesperti, sì disorganizzati, sì privi di un programma coerente, eppure non sono il PNF né il Nazionalsocialismo e tu come sociologo, ti sei un tantinello sbilanciato. Grillo è un furbastro arruffapopolo ma non vedo camice brune né SS all'opera. Oppure come Nostradamus oltre all'analista sociopolitico ti sei messo a fare oroscopi? Il governicchio Gentiloni è il solito rimpastino di Governo, tipico piatto all'italiana servito alla faccia di noi fessi del NO. La madonnina Boschi sconfitta dagli italiani è stata of course premiata; così il più incompetente ministro degli Interni dal dopoguerra, è alla Farnesina. Il pericolo non è la Raggi pasticciona né Di battista, e se non te ne sei reso conto, beh, manchi di lucidità. Scusa se te lo dico, ma siccome ti stimo, se la fai di fuori, ti avverto. Credere che noi popolaccio quando votiamo lo facciamo con la pancia (il centro hara per i samurai era il ricettacolo della potenza e dell'equilibrio, così per gli indù), non è una iattura, ma una scelta libera, anche se poi al Colle non arriva il grido di rabbia, troppo distante Mattarella e confuso tra saloni arazzi mobili e corazzieri. Io non voterò i cosiddetti grillini, perché troppo eterogenei ideologicamente, tuttavia sono l'espressione di un malcontento di molti verso una politica avversa alle necessità del popolo. Il Pd ormai è un partito borghese connivente con le banke (il MPS fallisce per colpa di Consigli di Amministrazione con maggioranze rosse e pagheremo noi) e lontano anni luce da certe istanze non del tutto sbagliate di un Berlinguer; troppo indaffarato con logge di framassoni e teorie gender, per capire cosa bolle in pentola. Berlusconi è un residuato rinco che tenta di far piedino a Renzi per racimolare qualcosa per le sue aziende traballanti. Salvini è un Masaniello, soltanto che non è andato ancora personalmente nella sala dei bottoni, quindi ingiudicabile. Meloni&Co. sono ormai più che altro vecchi cimeli di un passato recente sconfitto dai tribunali e dall'incompetenza. La maggioranza silenziosa degli italiani, tra cui mi ci metto anche se tanto silente non sono, aspetta ancora un referente serio di centrodestra moderato, una classe politica che non rinneghi l'esperienza ma che sia onesta e capace.
RispondiEliminaAngelo, innanzitutto non mi piace il tono. Però ti scuso, evidentemente sei una persona superficiale: fino a ieri, a tuo giudizio, ero Max Weber, oggi mi pareggi a Nostradamus. In realtà, tu non mi leggi, o se mi leggi, cerchi piegare le mie pagine ai tuoi desiderata ideologici (che francamente non mi interessano). Per poi ripartire con le consuete tirate da piove governo ladro, dove di politicamente moderato non c’è proprio nulla. E anche questo è un segno di faciloneria. Però, va bene così: ognuno è libero di credere in ciò che vuole, di esprimersi come può e soprattutto di scegliersi gli interlocutori che desidera: che vuoi questa è una sporca società liberale…
RispondiEliminaIo, per quel che mi riguarda, non intendo perdere altro fiato. E ti pregherei, gentilmente, gentilmente (come cantava Battisti), di trarne le conseguenze del caso.