lunedì 12 dicembre 2016


Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2016, lunedì 12 dicembre, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO

Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 765/3, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “FOLLOW UP” N.d.V.] è stato effettuata in data 11/12/2016, ore 16.41, l’intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra le utenze private 347***, in dotazione a FINZI MATTIA (EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEUI MINISTRI), 388***, in dotazione a FORESTI MARIAPIA, (EX MINISTRO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI), 328***, in dotazione a FINZI AGNETA, (CONIUGE DI FINZI MATTIA)  Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]



FORESTI MARIAPIA: “Ma perché? Perché, si può sapere?”
S.E. FINZI MATTIA: “Perché no. Santa Madonna, quante volte te lo devo spiegare?”
FORESTI MARIAPIA: “C’è poco da spiegare. Tu di me ne freghi, tutto qua.”
S.E. FINZI MATTIA [impreca tra sé, si impone la calma]: “ ‘Di me te ne freghi’. Ma secondo te, Ciccia, non ho bisogno di te, adesso? Proprio adesso? Adesso che ho perso tutto, che mi sono dovuto dimettere, che tutti vogliono farmi fuori, che non ho neanche un posto in Parlamento? Non ho neanche un reddito, perdìo!”
FORESTI MARIAPIA: “Hai lo stipendio da segretario del Partito.”
S.E. FINZI MATTIA [bestemmia tra sé, si controlla]: “Finché ce l’ho, il Partito! [pausa] E poi lo sai che sono due spiccioli, ci comprerei le sigarette se fumassi.”
FORESTI MARIAPIA: “Dai, ci vediamo al solito posto… Un paio d’ore, non le trovi un paio d’ore? Ho perso tutto anch’io, cosa credi? La sera mi ritrovo in casa sola, accendo la televisione e piango, piango come una scema…ieri sera mi sono mangiata un chilo di Nutella, diventerò una cicciona, non mi vorrà più nessuno…[piange]
S.E. FINZI MATTIA: “Dai…dai, non piangere, non piangere, Ciccina, lo sai che non lo sopporto…Passa, passa anche questa. Torniamo in sella, vedrai.”
FORESTI MARIAPIA: “Io lo so come va a finire. Va a finire che te torni buono buono da tua moglie che ti fa la minestrina calda. Buona la minestrina calda, eh bimbo Mattia? Aaam la pappa buona…”
S.E. FINZI MATTIA [profondo sospiro]: “Sono finiti gli sconti, Mariapia. Non sono più Presidente del Consiglio, e sono finiti gli sconti, anche a casa mia. Soprattutto a casa mia. No, aspetta, lasciami finire. Altro che minestrina calda! Dico, ma te lo immagini cosa mi fa pagare, mia moglie? Per tutto il tempo che se n’è rimasta zitta e buona? Te lo immagini? No, non te lo immagini e fai bene, sennò altro che un chilo di Nutella. Vuoi sapere come sto?”
FORESTI MARIAPIA: “No.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ecco, sto così. Sto come uno che quando apre bocca gli dicono tutti di no. Si sta bene secondo te?”
FORESTI MARIAPIA [pausa] “Lo sai che per te ci sono sempre, scemo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Lo so. [pausa] Ecco perché mi fa tanto male non poterti vedere, neanche per un paio d’ore.”
FORESTI MARIAPIA: “Ti ricordi l’anno scorso in quel resort, che tu…”
S.E. FINZI MATTIA: “…No! no, per piacere, mi fa troppo male.”
FORESTI MARIAPIA [pausa]: “Sei carino, sai? [pausa] Dici che ce la facciamo?”
S.E. FINZI MATTIA: “Certo che ce la facciamo.”
FORESTI MARIAPIA: “Mi pensi ogni tanto?”
S.E. FINZI MATTIA: “Mai.”
FORESTI MARIAPIA [ride]: “Ma va’ a quel paese!”
S.E. FINZI MATTIA: “Se ci sei anche tu…”
FORESTI MARIAPIA [intenerita]: “Ciao. Che fai adesso?”
S.E. FINZI MATTIA: “Telefono a Fabio [Sensini, n.d.v.].”
FORESTI MARIAPIA: “Salutamelo. Ciao.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ciao [bacio al telefono, interrompe la comunicazione, forma un nuovo numero]. Ciao   Agneta,  arrivo stasera, mi raccomando minestrina calda, calda…
AGNETA FINZI: Sarà fatto amore. Con la pasta grattata, come piace a te.  Ciao Bacio…  [chiude il telefono  e si incammina verso la stanza da bagno]…  Dove ho messo le gocce di  Guttalax…



Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.o  Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...



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